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Dapr contesta il franchising per una scena in VALORANT

Dapr contesta il franchising per una scena in VALORANT

Dapr è convinto che il franchising abbia “ucciso” la scena del secondo livello di VALORANT, impedendone ogni progresso.

Il franchising è un modello in cui le squadre investono una grande quantità di denaro per ottenere una posizione fissa nella lega professionistica, senza il rischio di retrocessione.

Questo significa che a prescindere dai risultati la squadra, essa rimarrà comunque nella lega. Il modello è stato utilizzato con successo in altri giochi come League of Legends, Overwatch e Call of Duty ed è ora stato adottato anche nel mondo di VALORANT.

Perché Dapr si schiera contro il franchising in VALORANT?

Secondo Dapr, questa transizione verso il franchising ha avuto conseguenze negative sulla scena di secondo livello di VALORANT.

Prima dell’introduzione del franchising, i giocatori avevano la possibilità di progredire e farsi notare attraverso tornei aperti, competizioni online e campionati regionali.

Questa scena di secondo livello era estremamente competitiva e forniva una piattaforma per giocatori che cercavano di realizzare il loro sogno di diventare professionisti di VALORANT.

Tuttavia, ora che è stato adottato il franchising, queste opportunità si sono limitate. Con squadre fissamente stabilite nella lega professionistica, i giocatori emergenti devono passare attraverso un sistema di prova e una selezione molto ristretta per avere una possibilità.

La scelta ricade infatti sui giocatori che hanno già esperienza, lasciando poche opportunità per i nuovi talenti.

Riportiamo in seguito il tweet in cui Dapr contesta questo particolare fattore, aggiungendo che c’era da aspettarselo non appena è stata annunciata l’introduzione del franchising.