La Ducati, dopo aver raggiunto l’accordo con il VR46 Racing Team, potrebbe chiuderlo anche con il Team Gresini.
Il piano Ducati per la prossima stagione
Ducati “pigliatutto”, possiamo dire; la casa di Borgo Panigale sta attraversando un periodo magico. Jack Miller ha vinto le ultime 2 gare, dietro di lui si è sempre piazzato un pilota Ducati (Francesco Bagnaia in Spagna e Johann Zarco in Francia) e lo stesso Francesco Bagnaia ha solo 1 punto di distacco da Fabio Quartararo (Yamaha) in Classifica Piloti.
La stessa casa italiana ha sempre piazzato una moto sul podio nelle prime 5 gare della stagione e questo la rende, di fatto la regina del mercato. Proprio ieri vi avevamo anticipato l’accordo tra Ducati ed il VR46 Racing Team di Valentino Rossi per la prossima stagione; al momento manca l’ufficialità, che non tarderà ad arrivare (si parla del GP d’Italia, dove Ducati rinnoverà il contratto con il Team Pramac).
Il problema riguarda, però, i piloti. Quei piloti che fanno parte della VR46 Riders Academy sono già piloti Ducati (Francesco Bagnaia, Luca Marini e Enea Bastianini) ma Valentino Rossi e soci vorrebbero promuovere Marco Bezzecchi, 3° in classifica in Moto2, come pilota titolare Ducati. Questa situazione mette in difficoltà la casa che non vorrebbe separarsi da Enea Bastianini che risulterebbe senza un moto per il 2022.
Ecco che però, nelle ultime ore, si è fatto largo una nuova prospettiva: il Team Gresini. Il Team, che dalla prossima stagione tornerà ad essere indipendente dopo il divorzio con Aprilia, potrebbe diventare il 4° Team portando ad 8 le Desmosedici GP in griglia di partenza. Facendo questo, Marco Bezzecchi guiderebbe la GP21 attualmente in mano a Bagnaia e Miller mentre Luca Marini ed Enea Bastianini guiderebbero la moto ufficiali della prossima stagione; inoltre, Fabio di Giannantonio salirebbe in MotoGP come compagno di squadra di Bezzecchi nel Team Gresini.
Ovviamente si parla solo di ipotesi, ma sarebbe sicuramente un peccato trovare solo 2 Aprilia in griglia al fronte di 8 Ducati; Carmelo Ezpeleta stesso aveva dichiarato che la griglia di partenza della MotoGP doveva avere al massimo 24 moto e, con questa mossa, ben un terzo sarebbero Ducati in una stagione, la prossima, che sbloccherà lo sviluppo dei prototipi dopo un anno di congelamento dovuto al COVID-19.
D’altronde, le altre case non hanno fatto passi in avanti in questo senso: da anni Suzuki promette la creazione di un Team satellite ma dopo l’uscita di Davide Brivio il progetto pare essersi arenato di nuovo; anche Aprilia aveva paventato questa possibilità ma, a quanto pare, le incognite sul progetto di Noale contano molto di più di un cospicuo aiuto economico ai Team.