Una giuria federale ha riconosciuto Eric Kay, ex direttore delle comunicazioni dei Los Angeles Angels, colpevole di ben due reati questo giovedì. Egli, infatti, ha smerciato il fentanyl, una droga mortale, causando quindi la morte del lanciatore degli Angels Tyler Skaggs.
BREAKING: Jury finds Eric Kay GUILTY for distributing fentanyl and causing the death of Tyler Skaggs.
— T.J. Quinn (@TJQuinnESPN) February 17, 2022
Kay, che non sarà condannato fino al prossimo 28 giugno, affronterà un minimo di 20 anni di prigione.
Caso Skaggs: La ricostruzione
La giuria ha impiegato meno di due ore per deliberare dopo un processo durato poco più di una settimana, il quale ha visto ben otto giocatori della Major League Baseball salire sul banco dei testimoni, con cinque di essi che hanno ammesso di aver fatto uso di droga.
Skaggs, 27 anni, è morto il 1 luglio 2019, mentre era in viaggio con la squadra in Texas dopo aver ingerito ossicodone, fentanyl e alcol. Eric Kay aveva ammesso di aver fornito l’ossicodone a Skaggs e ad altri giocatori, ma la difesa ha detto che i due uomini erano semplicemente “compagni di dipendenza”, con un accordo che prevedeva che Skaggs avrebbe pagato per i loro farmaci, mentre Kay avrebbe gestito le transazioni.
Eric Kay non ha testimoniato al processo.
Le dichiarazioni delle parti coinvolte
Eric Kay e la sua famiglia si sono seduti in silenzio, storditi dopo la lettura del verdetto, mentre a pochi metri di distanza la vedova di Tyler Skaggs, Carli, e sua madre, Debbie Hetman, piangevano e si abbracciavano.
“Siamo ovviamente delusi dal verdetto”, ha detto l’avvocato della difesa Reagan Wynn. “Non ci sono vincitori in questo caso. Si tratta di una tragedia in generale”.
Interrogata sul verdetto mentre lasciava l’aula, la Hetman non ha voluto commentare, ma i suoi avvocati hanno rilasciato una dichiarazione a nome della famiglia: “Siamo molto grati al governo e alla giuria per aver seguìto questo importante caso fino al giusto verdetto. Tyler era la luce della nostra famiglia. Se n’è andato, e niente potrà mai riportarlo indietro. Siamo sollevati dal fatto che la giustizia abbia fatto il suo corso, anche se oggi è un doloroso ricordo del giorno peggiore nella vita della nostra famiglia”.