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Gregorio Paltrinieri: una medaglia tira l’altra a Tokyo 2020

Gregorio Paltrinieri: una medaglia tira l'altra a Tokyo 2020

Gregorio Paltrinieri vince il bronzo nella 10 Km che equivale ad una Laurea Magistrale in coraggio e l’elevazione a più grande guerriero della storia del nuoto. Per lui cloro o sale, in forma o senza forze non fa differenza. L’eroe dei due mondi? Dal Sudamerica all’Oriente?

Dal cloro al sale: tutti si chiedevano che sapore avrebbero avuto i Giochi del pesce azzurro. È arrivato per ultimo, a Tokyo, ma da quando ha deciso di scoprire le carte, aveva solo un chiodo fisso: vincere 3 ori, farsi leggenda. Se non fosse stato colpito dalla mononucleosi a poche settimane dai Giochi, sarebbe stato il favorito d’obbligo.

Lo ammette il suo principale avversario, il tedesco Florian Wellbrock, che gli ha strappato la corona mondiale dei 1500 ed è iridato della 10 km, appena vinta però da Greg agli Europei. “È Gregorio il campione olimpico in carica: gli ho augurato pronta guarigione per messaggio, mi ha ringraziato e risposto che stava facendo tutto il possibile per rimettersi in forma.

La rivalità non la vivo, dà ad entrambi una marcia in più. Ci scriviamo circa una volta ogni tre settimane. Parliamo delle cose basilari ma non scopriamo le carte, è un ragazzo sempre di buon umore, poi va in modalità gara e dà il 100%”.

Gregorio Paltrinieri non era SuperGreg ma di meno e di più

Gregorio Paltrinieri non è il primo, forse non è nemmeno il più forte, sicuramente però è il più grande.Il tunisino Oussama Mellouli (in gara a 37 anni) è stato il primo a dimostrare di poter vincere sia in piscina sia nelle acque libere, oro nei 1500 a Pechino 2008 e oro nella 10 Km a Londra 2012.

Il tedesco Florian Wellbrock ai Mondiali di Gwangju 2019 ha centrato la storica doppietta e ora nella baia di Tokyo ha meritato il titolo di campione olimpico  (1h 48’3”) con una condotta di gara sempre all’attacco, lasciando le briciole agli avversari, con un oro quindi meritatissimo.

Il bronzo però conquistato nella 10 Km di fondo da Paltrinieri è commovente. Una settimana prima si era messo al collo l’argento negli 800 stile libero, e l’avevamo classificata quale cosa assurda; questo terzo posto merita l’appellativo di impresa.

Gregorio Paltrinieri: una medaglia tira l'altra a Tokyo 2020
Gregorio Paltrinieri: una medaglia tira l’altra a Tokyo 2020

Perché Greg non era SuperGreg, lo sapevano tutti, la mononucleosi di fine giugno lo aveva messo KO, rischiando di mandare in malora tutti i sogni maturati in cinque anni di lavoro. Ha voluto chiudere la porta a tutti, ascoltando i pareri di pochissimi altri.

Per il resto, Greg si è dedicato a una profonda concentrazione. Lui è così, un bravissimo comunicatore, sincero ed empatico, ma inaccessibile a qualsiasi rumors o disturbo. Eccetto forse il pesce che è volato sopra di lui in gara. Lo stesso Greg ha condiviso poi il video diventato subito virale.

Gregorio Paltrinieri ha solo mancato la difesa del titolo nei 1500

Gregorio Paltrinieri si era gasato con la medaglia d’argento negli 800, forse aveva pure sperato di poter recuperare le poche energie per la sfida dei 1500 a cui teneva da matti. Perché era lui il campione olimpico: voleva difendere il suo titolo fino allo stremo.

Non ha potuto farlo, quarto e sfinito, ha fatto i complimenti sinceri ai medagliati ma poi ha fatto fatica ad addormentarsi nella stanza del Villaggio Olimpico, dal nervoso e dalla rabbia. Ci sta, qualcuno ha mai visto un fuoriclasse che ama una sconfitta? Arriviamo però all’ultima sfida, quella nelle acque libere.

Si sa che da piccolo era stato buttato in mare per la prima volta da papà Luca, durante una vacanza alle Eolie: probabilmente quella sensazione di gioia Paltrinieri l’ha sempre voluta rincorrere e cercare. Non si spiega altrimenti l’incaponimento di Greg a nuotare anche in mare. Non gli bastava concentrarsi nel suo giardino fatto di 30 vasche?

Forse la ragione sta nel fatto che ai profani non è facile immaginare cosa voglia dire nuotare ogni giorno dai 6 ai 12 Km, sempre con la testa in giù a guardare la riga nera della piscina. Greg probabilmente aveva bisogno di respirare, di libertà, di nuove motivazioni. Anzi, diciamola tutta, proprio la scelta di puntare anche alle acque libere lo ha salvato da una routine che lo stava soffocando, senza il nuovo Greg caimano non avremmo nemmeno visto più il Greg metronomo in piscina, sarebbe forse scoppiato.

Gregorio Paltrinieri pesce e caimano

Gregorio Paltrinieri sa che nel mondo dei caimani volano pugni, spintoni, gomitate: al suo arrivo viene considerato come il fighettino proveniente dalla piscina. Gli hanno nuotato addosso apposta. Lui non si  lagna, accetta le regole, le impara, le mette in pratica e poi insegna le sue. La 10 Km nella Baia di Tokyo è stata “un casino”, per sua stessa ammissione, acque caldissime simil brodaglia (29, 2 gradi) che pure i pesci sembravano boccheggiare, saltellando e sgusciando in mezzo ai campioni.

Quando a 2,8 Km dal via il 26enne poliziotto emiliano si rende conto che il vantaggio del terzetto in fuga (Wellbrock, Olivier e Rasovszky) può diventare incolmabile, si toglie la cuffia e parte all’arrembaggio a mo’ di pirata. Una rincorsa al ritmo di 40 bracciate al minuto, contro le 30 della nuotata sinuosa del tedesco.

Ai 5,7 Km l’operazione aggancio viene portata a termine e qui scatta l’allarme per Wellbrock che non si fida e rilancia l’azione allungando. Una guerra di nervi e di tattica con gli ultimi 2Km al cardiopalma: Greg da secondo ingaggia un duello con Kristóf Rasovszky si fanno i dispetti a vicenda, si tagliano la strada, fino a quando l’ungherese lo supera.

Gli ultimi metri sono persino commoventi, arriva un podio acchiappato con la forza della testa, del cuore e del coraggio.

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