Islam Makhachev ha avuto un 2022 da sogno con diverse vittorie ottenute con la ciliegina sulla torta grazie alla conquista del titolo UFC.
Il russo è rimasto fermo ai box per oltre un anno e mezzo, precisamente dal settembre 2019 a marzo 2021. E’ tornato con un solo obiettivo in mente: vincere la cintura al limite delle 155 libbre in UFC: quella dei lightweight.
Da quando è tornato ha iniziato a combattere frequentemente nel giro di 3-4 mesi. Prima supera Drew Dober – che in questa settimana è entrato come numero 14 nel ranking dei pesi leggeri – per sottomissione nel corso del terzo round, poi è stato il turno del brasiliano Thiago Moises che si è arreso alla quarta ripresa.
In seguito, fa arrendere in due minuti Dan Hooker chiudendo un ottimo anno di riscaldamento, per iniziare quello del successo.
Jon Anik: nessuno ha avuto così tanta pressione per diventare campione come Islam Makhachev
Il principale commentatore dell’Ultimate Fighting Championship Jon Anik tessera le lodi del nuovo campione dei pesi leggeri Islam Makhachev.
“Innanzitutto, nessuno ha avuto così tanta pressione per diventare campione del mondo come Islam. I paragoni con Khabib erano all’ordine del giorno e lui ha battuto in modo spettacolare un fighter come Charles Oliveira all’apice della forma”.
Nel corso del 2022 Islam ha raggiunto l’obiettivo prima battendo Bobby Green – che ha deciso di sostituire l’infortunato Beneil Dariush – e poi ha conquistato l’oro mondiale ad Abu Dhabi battendo Oliveira per sottomissione nel secondo round.
Jon Anik pensa che sia stato lui il miglior fighter dell’anno “Non esiste pensare al 2022 della UFC senza citare Islam Makhachev, è stato perfetto”.
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