Marcell Jacobs, uno dei nostri eroi olimpici della magica estate italiana, è tornato a parlare della sua Olimpiade.
In particolare, la medaglia d’oro nei 100 metri piani si è concentrato sull’aspetto relativo al doping rivelando di aver dovuto effettuare tantissimi test in quei giorni.
Il racconto di Marcell Jacobs
Ecco cos’ha raccontato Marcell Jacobs in merito ai controlli anti doping ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020:
“A Tokyo sono stato testato otto volte in dieci giorni, così come in tutte le mie gare della stagione. Questi sospetti mi hanno un po’ amareggiato, ma non mi toccano più di tanto.
Tutto nasce dal fatto che in molti pensavano che i 100 a Tokyo dovesse vincerli un americano e invece sono spuntato io… Il rinvio dei Giochi di un anno certamente mi ha aiutato, perché il 2020 è stato di transizione. Già nel 2019 facevo 10.03, pur correndo ancora con lo stile del lunghista.”
Marcell ha poi stuzzicato Usain Bolt, invitandolo ad una “sfida di esibizione” amichevole a rubabandiera:
“Sono pronto a sfidarlo a rubabandiera, lui porta la sua squadra e io la mia in cui mi piacerebbe avere amici rapper e piloti di F1. Il tutto per beneficenza, magari al Colosseo vestiti da gladiatori.”