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James Vowles non era più convinto da Logan Sargeant

James Vowles non era più convinto da Logan Sargeant

James Vowles non era più convinto da Logan Sargeant. Arriva addirittura a definire “quasi ingiusta” la sua permanenza nel paddock F1 per i limiti del pilota.

Si è chiusa l’era dell’Americano in F1, sostituito da Colapinto già da Monza, dopo che il pilota avrebbe “raggiunto il limite” del suo potenziale. Questa dichiarazione, del Team Principal della Williams, mette in luce tutte le problematiche che sono nate nella scuderia di Grove nel corso dell’ultimo anno.

Pur precisando che l’incidente a Zandvoort non è stato il fattore chiave, Vowles ha affermato che non il pilota non poteva crescere più di così.

James Vowles su Sargeant: “Era al suo limite”

Il team principal ha dichiarato alla vigilia di  Monza il motivo per cui ha deciso di cambiare pilota a metà stagione: “Il motivo è semplice: abbiamo fatto abbastanza esperienza da sapere che ha raggiunto il limite delle sue possibilità. Anzi, è quasi ingiusto nei suoi confronti continuare così. Guardate la sua faccia quando scende dall’auto: ha dato tutto quello che poteva dare e non è abbastanza. Da un punto di vista umano non ha mai fatto altro che darmi il 100% di quello che era in grado di fare. Ma la consapevolezza di quali siano i suoi limiti ora è molto chiara, è chiara a tutti”.

Rispondendo ad un altra domanda, legata all’incidente di Zandvoort,  James Vowles ha risposto: “Ho voluto concedere a Logan un tempo sufficiente per dimostrare il suo livello su piste che so essere performanti. All’inizio dell’anno avevamo la responsabilità di costruire una macchina abbastanza veloce. Non l’abbiamo fatto. Da Zandvoort in poi, credo che abbiamo costruito una vettura in grado di andare a punti ed è qui che cambia il punto di decisione. E nel caso specifico, è successo davvero dopo la gara di domenica e ho analizzato i suoi dati in modo abbastanza dettagliato per capire dove si trovava a livello di prestazioni e cosa stava succedendo. E non si trattava di una sola area, ma di una mancanza di gestione del tempo, di ritmo e di un arretramento eccessivo”.