La Liegi-Bastogne-Liegi si disputerà questa Domenica e, come da tradizione, sarà l’ultima delle gare che formano il famoso Trittico delle Ardenne.
Riuscirà Tadej Pogacar a conquistare una storica tripletta, conquistata solo da altri due ciclisti, oppure il suo trono verrà attaccato dai suoi avversari, come il campione uscente Remco Evenepoel?
La presentazione della Liegi-Bastogne-Liegi è a cura del nostro partner “Angliru: Ciclismo all’insù”, nella figura del suo autore Carlo Giustozzi.
Tutto sulla Liegi-Bastogne-Liegi 2023
Un po’ di storia della Liegi-Bastogne-Liegi
Secondo alcuni, il fascino della Liegi-Bastogne-Liegi, che domenica si correrà per la centonovesima volta, non ha eguali tra le corse del panorama ciclistico. La gara che tradizionalmente chiude il capitolo delle classiche primaverili, e dopo la quale iniziano i Grandi Giri, è la più antica delle monumento e per questo viene soprannominata la Doyenne, la decana.
La prima edizione risale al 1892, lo stesso anno in cui nascono la pallacanestro, la Coca Cola e il Liverpool Football Club. A vincerla è un amatore liegese. Si chiama Léon Houa, ha 25 anni e si porterà a casa anche le due edizioni successive della Liegi-Bastogne-Liegi. Poi verrà squalificato per aver accettato denaro da un’azienda produttrice di pneumatici – il primo sponsor nella storia del ciclismo – e cambierà sport, passando all’automobilismo. Troverà la morte nel 1918, mentre correva il Giro (automobilistico) del Belgio.
Il percorso della Liegi-Bastogne-Liegi 2023
Il percorso della Liegi-Bastogne-Liegi ha vissuto parecchi cambiamenti negli ultimi anni, e dal 2019 l’arrivo non è più in salita, ad Ans, ma nel centro di Liegi. L’arrivo in pianura non deve però trarre in inganno: l’altimetria rimane ricca di salite, e il dislivello totale della corsa è paragonabile a quello di una tappa di salita del Tour.
Domenica il gruppo dovrà affrontare 258.1 km e 11 côtes prima di arrivare sulla linea del traguardo posizionata nel centro di Liegi. Caratteristica fondamentale della monumento più antica è che, oltre ai muri “ufficiali”, fin dai primi chilometri il percorso presenta una serie di sali e scendi che contribuiscono a rendere la corsa molto impegnativa. I nomi delle côtes più famose, La Redoute, La Roche-aux-Faucons e la Côte des Forges sono ormai parte del vocabolario degli appassionati, che a ogni fine aprile si affollano sulle strade della Liege per scoprire chi verrà incoronato come vincitore della penultima monumento dell’anno.
Tutte le côtes sono impegnative, ma le tre sopra segnalate, oltre a essere le più note, sono spesso anche quelle decisive per la vittoria. La Redoute, 1,6 km al 9,4% di pendenza media che i corridori troveranno ai -37 dall’arrivo, è una delle salite storiche della corsa. Ai -25 il gruppo troverà poi la Côte des Forges (1,3 km all’8%), e ai -15 sarà infine il turno della Côte de la Roche-aux-Faucons, un muro di 1,3 km all’11% di pendenza media che potrà rivelarsi fondamentale per la vittoria.
Chi sono i favoriti della Liegi-Bastogne-Liegi 2023?
Dopo una campagna di classiche storica per lo spettacolo che abbiamo vissuto e che possiamo considerare un manifesto della nuova generazione di ciclismo – e del loro modo di correre – anche domenica alla Liegi-Bastogne-Liegi ci aspettiamo lo stesso livello.
Negli ultimi anni abbiamo imparato a conoscere bene Tadej Pogacar, ma ogni volta che corre lo sloveno sembra alzare sempre l’asticella. Se nelle scorse stagioni era stato il miglior ciclista del gruppo, rimanendo però per certi versi ancora nel limite della sfera umana e quindi raggiungibile dagli altri corridori, in questo inizio di 2023 è stato semplicemente inavvicinabile.
Ha vinto in Spagna (Jaén Paraiso e Giro dell’Andalusia) e in Francia (tre tappe e maglia gialla alla Parigi-Nizza), e ad aprile ha infilato una tripletta di successi dominando prima il Giro delle Fiandre con il suo solito stile generoso e appassionante, e poi trionfando anche alla Amstel Gold Race e alla Freccia Vallone. Domenica cercherà di completare i successi al Trittico delle Ardenne, come è riuscito, nello stesso anno, solo a Davide Rebellin nel 2004 e Philippe Gilbert nel 2011.
Quando Tadej non ha vinto ha chiuso comunque terzo alla E3 Harelbeke e quarto alla Milano-Sanremo, ed è stato preceduto da corridori generazionali come Van der Poel, Van Aert e Ganna. Segnale importante: per battere un giovane cannibale con questo stato di grazia devi essere un fenomeno.
E un altro fenomeno ci sarà alla partenza domenica. Indosserà il dorsale numero 1, perché è il campione uscente della Liegi, e la maglia di campione del mondo. Stiamo parlando, ovviamente, di Remco Evenepoel. Il giovanissimo belga della Quick-Step ha dominato la scorsa edizione della Doyenne, partendo in solitaria sulla Redoute e ritrovando gli avversari solo una volta che avevano oltrepassato la linea d’arrivo.
Con il successo dell’anno scorso alla Liegi-Bastogne-Liegi, Evenepoel era diventato il più giovane vincitore di una classica monumento negli ultimi 53 anni, e aveva iniziato una stagione che lo avrebbe portato a conquistare la “sua” San Sebastian, la Vuelta e i campionati del mondo in linea di Wollongong, dove con un altro attacco dei suoi ha salutato il resto degli avversari, che sono arrivati con due minuti e mezzo di ritardo.
Pogacar ed Evenepoel, Tadej e Remco, si affronteranno per la prima volta quest’anno nella Liegi-Bastogne-Liegi di domenica. Tra i due, lo sloveno sembra sicuramente il più in forma, e con la vittoria di domenica continuerebbe ad arricchire una stagione che già si può definire storica. Il belga ha trovato meno successi, e la sua preparazione negli scorsi mesi si è sicuramente dedicata al Giro d’Italia, dove sfiderà Primoz Roglic. Domenica partirà un passo dietro rispetto a Pogacar, ma ha tutto il talento e le gambe per replicare quanto fatto vedere nell’ultima edizione.
Al via non saranno presenti gli altri grandi protagonisti del ciclismo degli ultimi anni, come i gemelli diversi Van der Poel e Van Aert o la coppia della Jumbo-Visma formata da Vingegaard e Roglic. Alla Liegi di domenica non mancheranno però atleti di grande talento che proveranno a sorprendere i due grandi favoriti.
Saranno particolarmente pericolosi alcuni degli spagnoli presenti al via: Enric Mas, Pello Bilbao e Mikel Landa. Lo scalatore della Movistar, Enric Mas, ha chiuso alla grande la scorsa stagione, facendo secondo alla Vuelta e al Lombardia e vincendo il Giro dell’Emilia, e in questi primi mesi di 2023 ha trovato qualche ottimo piazzamento nei giri di una settimana.
Pello Bilbao è tra i migliori del gruppo quando i percorsi presentano delle asperità, e in carriera ha forse raccolto meno successi di quanto avrebbe meritato. Anche per Mikel Landa gli anni passano, ma lo spagnolo è in un grande periodo di forma, e dopo il secondo posto al Giro dei Paesi Baschi è finito sul podio della Freccia Vallone. Oltre ai due baschi la Bahrain potrà schierare anche un ciclista tuttofare di ottimo talento e generosità, lo sloveno Matej Mohoric.
Tra le squadre più forti al via da segnalare la Trek Segafredo, che alla Freccia Vallone di mercoledì ha piazzato Skjelmose in seconda posizione e Giulio Ciccone in quinta. Oltre ai due talenti appena citati, occhio anche all’esperienza di Bauke Mollema. Senza nessuna delle tre grandi stelle, Van Aert, Roglic e Vingegaard, che sono nel pieno della preparazione per i grandi giri, la Jumbo-Visma si affida a Tiesj Benoot, Attila Valter e Jan Tratnik.
Campagna di classiche deludente per la Ineos, che proverà a rifarsi con Tom Pidcock e Daniel Martinez, mentre la Groupama può contare su Madouas, che in questa primavera non è riuscito a replicare quanto di buono fatto vedere nella scorsa, e un David Gaudu non al top della condizione a causa di problemi d’allergia, ma che se in salute può fare la differenza sul percorso della Liegi-Bastogne-Liegi.
Jai Hindley, vincitore dell’ultimo Giro, sembra lontano dal picco di forma di un anno fa, e la Bora dovrebbe puntare tutto su Vlasov, che sta andando molto bene al Tour of the Alps ed è dotato di un ottimo scatto negli sprint ristretti. Romain Bardet ha provato a fare la differenza sul Muro di Huy, ma si è dovuto accontentare di un nono posto alla Freccia Vallone.
Sarà presente al via anche Julian Alaphilippe, vittima nell’ultima Liegi-Bastogne-Liegi di un grave incidente che ne ha compromesso i mesi successivi. Il francese della Quick-Step non parte comunque coi gradi di capitano, ma sarà il gregario più prezioso per il campione del mondo Evenepoel.
Concludiamo infine l’anteprima sulla Liegi-Bastogne-Liegi con la sorpresa di queste classiche di aprile, l’irlandese Ben Healy, che con il fisico mingherlino e il suo stile non esaltante a livello estetico ma molto efficace ha fatto secondo alla Freccia del Brabante prima e alla Amstel domenica scorsa. E’ coraggioso, non ha paura di attaccare da lontano e soprattutto ha un’ottima gamba da sfruttare. La EF schiererà al suo fianco anche Richard Carapaz, campione olimpico in carica con voglia di rivincita dopo le difficoltà di questi primi mesi con la nuova maglia della squadra americana.
2022 avait vu @EvenepoelRemco et @AvVleuten remporter la Doyenne.
Parés de 🌈, pourront-ils rééditer l’exploit dans les rues de @VilledeLiege ?In 2022, @EvenepoelRemco and @AvVleuten won la Doyenne
Can they make it a back-to-back in the 🌈 colors in Liège?⛰️#LBL #LBLWomen pic.twitter.com/qwYj15stZW
— Liège-Bastogne-Liège (@LiegeBastogneL) April 18, 2023