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Matteo Berrettini e la verità sul forfait a Tokyo 2020

Matteo Berrettini e la verità sul forfait a Tokyo 2020

Matteo Berrettini si prepara al torneo 1000 di Cincinnati ma non ha nascosto le difficoltà vissute dopo la dolorosa rinuncia a Tokyo 2020. Il tennista romano ha rivelato inoltre di aver giocato con un problema alla coscia la partita più importante della sua carriera a Wimbledon, ma certo non poteva rinunciare a giocarla:

“Ero infortunato, lo sapevo, me lo sentivo e un atleta lo sa quando si fa male, anche prima della diagnosi di un medico. Ho sentito la gamba tirare in semifinale, la lesione già c’era, ma quella finale l’ avrei giocata anche con una gamba sola”. 

Matteo Berrettini riparte da Cincinnati

Matteo Berrettini ha vissuto e ha fatto vivere a tutta l’Italia settimane magiche: è stato il primo italiano a qualificarsi per la finale del torneo di Wimbledon, e quella finale l’ha giocata pure bene, vincendo il primo set contro un super Djokovic all’inseguimento del Grande Slam. Quella stessa sera da tifoso vide l’Italia vincere gli Europei a Wembley; il giorno dopo con la Nazionale di calcio venne ricevuto da Draghi e da Mattarella. Momenti magici che non dimenticherà e non dimenticheremo mai.

Matteo Berrettini e la verità sul forfait a Tokyo 2020
Matteo Berrettini e la verità sul forfait a Tokyo 2020

Ve ne sarebbero probabilmente stati anche altri di momenti stratosferici se non fosse stato per quell’infortunio: di questo Berrettini si rammarica. Pochi giorni dopo il tennista romano ha dovuto infatti dare forfait alle Olimpiadi, una mazzata vera e propria per Matteo che voleva rappresentare l’Italia e sperava di vincere una medaglia.

“Per me è stata durissima, ho passato brutti momenti, dolore fisico e dolore dell’anima. Ora sto meglio, la gamba ha recuperato dalla lesione al quadricipite, sono pronto a ripartire da Cincinnati”.

Matteo Berrettini non si nasconde

Matteo Berrettini ha parlato delle giornate intense che ha vissuto a cavallo della finale di Wimbledon e ha parlato a cuore aperto delle emozioni (negative) che ha provato quando ha dovuto rinunciare alla partecipazione ai Giochi di Tokyo:

Non mi nascondo, sono stato molto male. Sono passato dalla felicità immensa, io in finale a Wimbledon poi premiato da Mattarella e Draghi, infine vincitore morale, diciamo così, insieme ai ragazzi della Nazionale che avevano vinto davvero. Insomma, dal momento più bello sono precipitato in quello più brutto. Gli infortuni fanno parte della carriera di un atleta, ma questo mi ha privato di un sogno che rincorrevo fin da ragazzo, l’Olimpiade.

All’inizio ho reagito malissimo, è stata una delusione. Io le Olimpiadi le sognavo, sono sempre state un obiettivo. Non poter andare mi ha fatto male, è stata una cosa difficile da digerire, ci ho messo un po’ a riprendermi, sono stato parecchio giù, non riuscivo nemmeno a vedere le gare. Per giorni mi sono isolato, non ne volevo sapere di niente e nessuno.”

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