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Michael Chiesa si aspetta un incontro difficile contro Neil Magny

Dal nostro partner: FIGHT

Michael Chiesa si aspetta un incontro difficile contro Neil Magny

Michael Chiesa è consapevole che il 20 gennaio si troverà di fronte un lottatore completo, ma allo stesso tempo dice di sentirsi un fighter “nuovo” (dopo la sua lungodegenza che l’ha visto fuori per infortunio) sopratutto sull’aspetto mentale e di non pensare ad altro che a questo match.

Il ritorno di “Maverick” Michael Chiesa

Chiesa (17-4) torna nell’ottagono per la prima volta dopo quasi un anno dalla sua vittoria per decisione contro l’ex campione pesi leggeri UFC Rafael dos Anjos. Ad attenderlo ci sarà uno dei pesi welter più forti della categoria, quel Neil Magny (24-7) che viene da tre vittorie consecutive e sembra essere lanciatissimo nella divisione. L’incontro doveva essere il co-main event della serata, ma dopo il forfait di Chimaev nel match contro Leon Edwards, il combattimento fra Chiesa e Magny è stato promosso come main event.

La card che avrà luogo all’Etihad Arena di Abu Dhabi, si svolgerà il 20 gennaio.

C’è rispetto da parte di Michael Chiesa nei confronti di Neil Magny

“Neil è un lottatore completo che non ha debolezze evidenti, quindi non posso aspettarmi di uscire con un bell’aspetto da questo incontro. Lui è bravo in tutto, ma penso ci siano cose che io so fare meglio di lui. Questo è quello su cui mi devo concentrare di più, per poi riuscire a capitalizzarle”.

L’italo-americano si sente un fighter “nuovo”

“Penso che sorprenderò un sacco di gente. Non sono lo stesso ragazzo che ha combattuto contro Rafael dos Anjos. Sono pronto a tutto, non mi aspetto neanche di battere Neil Magny, ma se dobbiamo lottare per cinque round, che così sia. Il periodo in cui sono stato infortunato non è stato semplice. La mia mente continuava a giocare brutti scherzi, ma per fortuna grazie al mio lavoro come analista televisivo UFC sono riuscito ad affinare la mia mente e le mie abilità, il che mi hanno consentito di uscirne più forte sull’aspetto mentale

Quando mi hanno proposto di combattere per cinque round non mi sono tirato indietro. Penso che se l’avessi saputo molto prima, forse sarei andato troppo forte in allenamento e mi sarei fatto male. Allenandoti per quei due round in più, invece, devi riuscire a misurare gli sforzi. Di solito quando ho un match penso subito a quello che verrà dopo oppure mi concentro su altre cose al di fuori della lotta. Ma questo è un incontro dove mi sono focalizzato solo su questo ragazzo, perché so quanto siano indubbiamente forti le sue qualità”.

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