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NFL, dominio delle difese dopo 7 giornate

NFL, dominio delle difese dopo 7 giornate

Alla vigilia dell’ottava giornata di NFL appare evidente come la lega stia attraversando una fase in cui gli attacchi faticano nel trovare risposte.

La storia della NFL è un continuo susseguirsi di tendenze tattiche, offensive e difensive, che hanno rivoluzionato il gioco, portando da una parte e dall’altra della palla periodi più o meno floridi e risposte innovative all’emergere di problemi tecnico-tattici.

La stagione in corso è in realtà in linea con le ultime 3 dove si era registrato un calo collettivo di efficienza offensiva ma presenta uno stacco più ampio se consideriamo il trend di anno in anno. Per capire meglio la situazione è utile dare un panorama generale.

Qual è il contesto attuale in NFL?

L’ascesa delle difese in NFL è in realtà, come citato sopra, un fenomeno in atto dal 2021. Semplicemente fino a quest’anno non era riscontrabile ad occhio nudo, con differenze apparentemente irrilevanti o di poco conto.

Il picco di punti segnati si è raggiunto nel 2020, stagione segnata dall’epidemia di COVID che negò la presenza di pubblico per buona parte della stagione. Dal 2021, forse anche grazie al ritorno dei tifosi, notiamo dei dati offensivi in decrescita.

Nell’arco di 4 stagioni, tuttavia, il crollo è stato meno drammatico rispetto a quello di quest’anno. Basti pensare che la media di yard per passaggio completato era di 11.10 nel 2020 e di 10.89 lo scorso anno. Questa stagione il dato si attesta su 10.55, un crollo maggiore di quello registrato complessivamente nei tre anni precedenti.

Se analizziamo i punti segnati vediamo che dal 2020 a oggi vi è un calo di 6.1 punti in media a partita, il più grande margine dal 1974 a oggi. Si tratta di praticamente 16 touchdown in meno a settimana.

Le difficoltà offensive sembrano un’anomalia per varie ragioni: in primis, le modifiche al regolamento negli ultimi anni hanno portato giocoforza a favorire gli attacchi. Limitando i contatti concessi e permettendo di sfruttare zone di campo prima inesplorate e una tutela maggiore sui giocatori, gli attacchi hanno potuto sviluppare concetti che andassero a mettere in difficoltà i difensori, proprio a causa del regolamento.

In secondo luogo, l’emergere di sistemi e concetti offensivi semplici e ripetitivi ma applicabili con decine di varianti che complicano fortemente gli assegnamenti difensivi ha costretto a gameplan più incentrati sul limitare i danni che sull’imporre il proprio gioco.

Il personale offensivo, infine, che negli anni si è sistematicamente proiettato verso profili più leggeri e dinamici, è arrivato a un plateau che ha permesso, dall’altro lato della palla, di prendere le dovute contromisure atletiche e teniche.

 

Cosa stanno facendo le difese per mitigare gli attacchi in NFL?

Analizzando l’atteggiamento difensivo dell’intera lega notiamo come l’utilizzo di due safety sia schizzato alle stelle. L’imprinting dato da Todd Bowles e i Buccaneers per fermare Mahomes al Super Bowl LV è stato adottato su larga scala come approccio standard per limitare il gioco aereo.

L’emergere di analisi statistiche avanzate aveva infatti evidenziato quanto i giochi di passaggio fossero ampiamente più efficaci nel costruire drive offensivi e nell’andare a punti.

Come dichiarava il recentemente esonerato Robert Saleh, ottenere un explosive play (più di 15 yard di passaggio o 10 di corsa) all’interno di un drive ne aumenta la probabilità di mettere punti sul tabellino del 50%, a prescindere dalla posizione di campo. Con due explosive plays le probabilità arrivano vicine al 100%.

Considerato che solo tre Runningback superano le 6 yard a portata attualmente, mentre la media di passaggio è oltre le 10 yard, vediamo come sia intuitivo cercare di ottenere giochi esplosivi tramite lanci piuttosto che corse.

Limitare le giocate esplosive su passaggio al minimo è quindi la priorità per costringere la controparte a drive lunghi e dispendiosi in termini di energie fisiche e psicologiche.

L’utilizzo di due safety, arrivato a toccare il 60% delle azioni difensive, pone però dei limiti nel fermare il gioco di corsa avversario, storicamente uno dei punti saldi di qualsiasi filosofia difensiva. Il riscontro pratico è nel numero di RB che stanno avendo un successo statistico ineguagliato nell’ultimo decennio.

Nonostante il maggior utilizzo, però, il gioco di corsa rimane legato a fondamentali sì di minore imprevedibilità ma che richiedono una costanza superiore. Le variabili capaci di compromettere un drive offensivo sono di più: penalità, chiamate o esecuzioni errate, una buona giocata difensiva.

In poche parole, le medesime in grado di fermare un drive offensivo orientato ai lanci, con la differenza che, rispetto agli anni scorsi, la capacità delle difese di fermare giocate sul lungo yardaggio è cresciuta esponenzialmente.

Un dato immediato del mutamento è dato dall’EPA (Expected Points Added) delle difese che fino ad ora vede 18 squadre concedere un indice negativo, ovvero più di metà delle squadre in NFL ha meno probabilità di concedere punti piuttosto che il contrario.

NFL, dominio delle difese dopo 7 giornate
I dati di Opta Analyst sull’efficacia dei più comuni concetti di passaggio nel 2023 e 2024 (Photo Credits: Opta Analyst)

Chi sta soffrendo maggiormente della crisi offensiva in NFL?

Le prime vittime a livello statistico dell’attuale situazione sono indubbiamente i Quarterback. Patrick Mahomes, unanimemente considerato il migliore nel suo ruolo, sta faticando a livello individuale più che in qualsiasi altro anno in carriera, pur essendo nell’unica squadra ancora imbattuta della NFL.

Proprio la situazione dei Chiefs, dopo anni da leader per sistemi offensivi spread e iper orientati al gioco di lancio, funge da termometro per il resto della NFL. Quest’anno Kansas City si sta affidando molto più del solito al gioco di corsa traendone enormi benefici.

I Chiefs sembrano una versione rinnovata dei Patriots di Tom Brady, consapevoli e metodici nell’esecuzione e a proprio agio nel affidare al proprio QB soltanto determinate situazioni di gioco.

È evidente che implementare una filosofia simile in una squadra che ha partecipato a 4 Super Bowl negli ultimi 5 anni, vincendone 3, sia estremamente meno complesso per una questione di credibilità.

La tendenza attuale rappresenta uno spartiacque e richiederà con ogni probabilità di rivedere e aggiustare alcuni dei concetti offensivi più popolari degli ultimi anni, primo su tutti la bootleg, uno dei cardini di quasi tutti i sistemi NFL. Quest’anno infatti l’efficacia delle boot è scesa di un clamoroso 14% secondo i dati di Opta Analyst.

Scopriremo soltanto nelle prossime settimane se le risposte difensive di questa stagione siano effettivamente così solide e sostenibili. Il dato certo è che a livello offensivo arriverà una contromossa, resta da capire quale.