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Il PGA Tour minaccia ulteriori sospensioni ai futuri dissidenti

Il PGA Tour minaccia ulteriori sospensioni ai futuri dissidenti

Il PGA Tour ha informato i propri membri che ci saranno ulteriori sospensioni per i dissidenti che parteciperanno agli eventi di LIV Golf.

Il messaggio è arrivato a un paio di settimane dall’evento di Abu Dhabi che assegnerà tre card per la prossima stagione della superlega araba, anche se prima il circuito statunitense non aveva dato alcun problema a quello che avrebbero voluto partecipare all’evento.

Ciò rientrava nel patto che i due circuiti golfistici avevano firmato a Giugno e che scadrà alla fine dell’anno nel caso che non ci saranno ulteriori accordi tra le due parti.

 

Minaccie di sospensione ai golfisti del PGA Tour in caso di partecipazione a eventi di LIV Golf

Inizialmente il PGA Tour non aveva dato alcun tipo di problema ai golfisti che avrebbero voluto partecipare a LIV Golf Promotions, il torneo che si disputerà ad Abu Dhabi dall’8 al 10 Dicembre e che vedrà i primi tre ottenere una card per la prossima stagione della superlega araba, ma il circuito statunitense sarebbe tornato sui propri passi.

Secondo alcune fonti, l’organizzazione golfistica americana avrebbe deciso di minacciare una sospensione ai giocatori membri che avrebbero partecipato all’appuntamento in territorio emiratino, e che un vincitore di un evento Major tra i primi cento dell’Official World Golf Rankings sarebbe tra i partecipanti.

Non è certo se il profilo della persona in questione potrebbe essere addirittura Jon Rahm, che negli ultimi giorni è stato al centro di voci in merito a un suo eventuale approdo in LIV Golf per la prossima stagione con un contratto da 600 Milioni di Dollari.

I primi tre del torneo, più il vincitore delle International Series, parteciperanno al Draft di LIV Golf per riempire i vuoti lasciati dalle squadre con giocatori che sono stati retrocessi.

Quanto fatto dal PGA Tour è un passo indietro rispetto all’accordo firmato con gli arabi durante l’estate e che scadrà a fine 2023, in quanto non sono stati fatti dei passi in avanti tra le due parti.

 

 

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