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Recap 6 ore di Spa, Ferrari che protesta e Jota che vince!

Recap 6 ore di Spa, Ferrari che protesta e Jota che vince!

Un recap della 6 ore di Spa, con la Ferrari che protesta e la Jota che vince dopo una gara interminabile. Rivivi con noi quanto successo ieri!

Con il nostro recap della 6 ore di Spa-Francorchamps partiamo dalla fine: la Porsche conquista sia le Hypercar che le LMGT3. E già questo è un dato molto importante in quanto, la vettura tedesca, si dimostra nuovamente quella da battere nella stagione 2024 del WEC.

Tuttavia, ci sono molte cose che sono cambiate a causa della bandiera rossa scatenata dall’incidente della Cadillac #2. E c’è stato anche un lungo Full Course Yellow causato da un incidente dell’altra Jota.

A questo si aggiunge la contestazione della Ferrari, giudicata inammissibile. Ma andiamo con ordine e ripartiamo dall’inizio, dalle ore 13 del 11/05/2024.

Recap 6 ore di Spa-Francorchamps 2024

Si inizia la 6 ore di Spa con la Ferrari #50, inizialmente autrice della pole position, in ultima posizione a causa di una squalifica legata ai controlli post-sessione. Dunque la Porsche #5 parte in Pole Position con la Cadillac #2 accanto. Temperature alte e sole, cosa rara in Belgio, e tutte le vetture che partono con gomme medie.

La partenza è regolare e Giovinazzi, sulla Ferrari #51, che recupera immediatamente dall’11° al 6° posto nel mentre che davanti la Cadillac è ancorata al posteriore della Porsche #5. Grande prestazione anche del team Proton con la #99 che da battaglia e mantiene corto il gruppo di testa.

Nella LMGT3 le Iron Dames scappano subito, arrivando ad avere 16 secondi di vantaggio con una Sara Bovy in grandissima forma nella prova di casa. La #46 guidata da Al Harthy e la #59 United Autosport sono lontane, rispettivamente in terza e seconda posizione.

Dopo circa 15 minuti iniziano però i problemi per Cadillac: il degrado gomme è molto elevato e la vettura cede il passo alla Proton #99 che si porta in 2° posizione e inizia ad inseguire la macchina sorella.

Dopo 20 minuti arriva la prima Full Course Yellow: detriti in pista e neutralizzazione. 5 minuti dopo, si riparte con la Cadillac ancora in difficoltà che scende in settima posizione, superata da Toyota ed Alpine.

Alla fine della prima ora, Andlauer passa Makowiecki e porta la Proton #99 in prima posizione con un sorpasso che potrebbe entrare nella storia: sfruttando il traffico delle LMGT3 il pilota Proton compie un sorpasso identico a quello di Hakkinen su Schumacher, proprio qui a Spa.

 

Dopo un breve Full Course Yellow, nuovamente causato da detriti in pista, si riparte con Giovinazzi che porta la Ferrari #51 alla terza posizione della 6 ore di Spa alla fine della prima ora.

Arrivano le soste ai box e Ferrari è perfetta sia sulla #51 che sulla #50. Giovinazzi riesce addirittura ad ottenere la seconda posizione superando la Porsche Penske #5 e si porta all’inseguimento della Proton #99.

Ma mentre in LMGT3 la situazione si era stabilizzata e nelle Hypercar eravamo vicini alla rimonta, accade il primo incidente che porta ad una VSC. La BMW #20 di Rene Rast tampona la JOTA #12 che perde il controllo e sbatte sulla BMW WRT #46. Le ultime due vanno contro le barriere che si piegano, costringendo entrambe le vetture al ritiro.

Durante la VSC rientrano tutte le vetture per far rifornimento e Andlauer, autore di una grande corsa, viene sostituito da Jani. Arriva la Safety Car nel mentre che la Cadillac #2  e la BMW #15 si girano da sole alla Bus Stop a causa delle gomme fredde.

E se pensate che questo sia già abbastanza, pensate che era passata solo 1 ora e 30 minuti in questa 6 ore di Spa.

 

40 minuti di Safety Car fino alla bandiera rossa

Dopo ben 40 minuti, la Safety Car rientra e si riparte con la 6 ore di spa. Con tutti i tempi neutralizzati e le vetture vicine, la United #59 approfitta di un incertezza alla ripartenza per attaccare la #85 delle Iron Dames. La Lamborghini resiste ma la McLaren tenta subito di attaccarla nuovamente e riesce a superarla. Dopo meno di 1 giro l’equipaggio femminile recupera la vetta grazie ad un gran sorpasso alla fine del rettilineo Kimmel.

Dopo circa 30 minuti in cui scoppiano diverse gomme, tra cui quelle della Lamborghini Hypercar e della Corvette, abbiamo la seconda sorpresa della giornata. La Porsche Penske #5 va a sbattere contro il muro al Blanchimont e danneggia la sospensione anteriore sinistra. Il team era terzo ed è ora costretto al ritiro. Inizia così la terza ora della 6 ore di Spa: con un Full Course Yellow.

 

Servono circa 10 minuti per far riprendere la 6 ore di Spa e alla ripartenza è di nuovo duello in LMGT3 con la United #59 che attacca nuovamente la #85 Iron Dames. Frey continua a resistere e la Lamborghini rosa rimane davanti.

Nel mentre la Ferrari #51 con Calado inizia la sua rimonta verso la #99 e, favorito dal traffico, riesce a portare la vettura in prima posizione. Assieme a questa rimonta, si conclude anche quella della #50 che arriva alle costole della Proton poco prima della sosta.

Arrivano i pit-stop e Pier Guidi prende il posto di Calado mentre Fuoco prende il posto di Molina. La Proton si ferma assieme alla due Ferrari ed esce in seconda posizione, davanti alla #50

In LMGT3 abbiamo invece un giro di pit-stop che ha visto la Lamborghini #85 con un problema che ne ha ritardato l’uscita, favorendo la fuga della #59 e la rimonta della Manthey #91, seconda.

Allo scoccare della 4° ora la Ferrari #50 di Fuoco riesce a recuperare sulla Proton #99 e la sorpassa, per un incredibile 1-2 Ferrari che era quasi insperato alla partenza. Le due Ferrari sono oramai in fuga quando, alle 17:15 e con ancora 1 ora e 45 minuti sul cronometro, accade l’incidente da bandiera rossa.

Bamber calcola male le misure e nel cercare di sorpassare la #99 Proton, mentre entrambe stavano superando la BMW WRT #31 LMGT3, tocca l’anteriore con la Porsche e colpisce l’incolpevole Gelael sulla BMW. Da qui si innesca una carambola in cui, della Cadillac, rimane solo la cellula e parte del telaio. Bandiera rossa in quanto le barriere sono distrutte, servono soccorsi e c’è da rimuovere molti detriti. Per fortuna, entrambi i piloti escono più feriti nell’orgoglio che nel fisico.

 

Gara sospesa e vittoria Ferrari? Non per la direzione gara!

E qua succede una cosa mai vista in una gara Endurance. Quando manca meno di 15 minuti alla fine dell’orario stabilito per la gara, la direzione gara informa tutti che si ripartirà con 1 ora e 47 minuti ancora da correre. Da qui nascerà la futura protesta della Ferrari.

In primis, la JOTA #12 e la Porsche Penske #6 avevano appena effettuato la sosta, così come la Alpine #36.  Le altre Hypercar avrebbero effettuato una sosta nel breve tempo, per arrivare a fine gara. Tutti i team eseguono piccole riparazioni e montano gomme medie e la direzione gara, alle 19:10, fa ripartire le vetture dietro alla Safety Car.

Dopo il Pass Around delle vetture LMGT3, per tornare dietro al gruppo, alcune vetture tra cui la Ferrari #50 si fermano per una sosta veloce per un breve rifornimento, in quanto non possono effettuare una sosta completa in regime di safety car.

Alle 19:26 riparte la 6 ore di Spa con sosta completa per la Ferrari #51, la #50, la Proton #91 e le due Toyota #7 e #8. La JOTA #12 prende così il largo grazie al fatto di aver effettuato la sosta prima della red flag. Dietro di lei troviamo la Porsche #6, anche quest’ultima favorita dalla sosta pre-bandiera rossa.

Nei giri successivi la sfida principale vede le due Ferrari contendersi il terzo posto con la Toyota #7, mentre nella LMGT3 abbiamo le Iron Dames in testa seguite dalla VISTA AF Corse #54 e dalla United #95. La United #59 ha dovuto effettuare una sosta post bandiera rossa e si trova ora indietro nello schieramento.

 


Quando si entra nell’ultima ora, la posteriore sinistra della Lamborghini Iron Dames #85 inizia a dare problemi e la vettura viene superata dalla Porsche Manthey #91. Come se non bastasse, la Toyota #7 tocca la #85 e questo fa perdere altro terreno.

La JOTA #12 intanto ha un gap importante sulla sorella ufficiale #6 e, al momento della sosta, il team clienti rimane davanti e continua ad accumulare vantaggio. Nel mentre rientrano anche le altre Hypercar che si sono dovute fermare dopo la bandiera rossa.

La Porsche #6 riesce a mantenere dietro la Ferrari #50, che prima della sosta stava rimontando, e si continua la sua rincorsa verso la #12. Nel mentre assistiamo al sorpasso della Iron Lynx #60 che si invola verso la prima affermazione in classe LMGT3. Il valzer dei pit-stop riporta su anche la McLaren #59, in seconda posizione.

Ma siccome questa 6 ore di Spa vuole essere incredibile fino alla fine, proprio nell’ultimo quarto d’ora assistiamo all’incredibile.

Il team JOTA #12 vince un’incredibile 6 ore di Spa

E arriviamo al capitolo finale di questa 6 ore di Spa. Da una parte si sta facendo la storia, con la prima vittoria di un team con due piloti che non accadeva da Shangai 2014. Dall’altro, arriva la delusione del team McLaren #59 che ha molti problemi di surriscaldamento e benzina, che lo costringono a rallentare.

Ma a 5 minuti dalla fine succede qualcosa di assurdo: la Iron Lynx #60, prima, esaurisce il carburante ed è costretta a rientrare ai box all’ultimo giro.

La delusione nel box Iron Lynx è grande. Quasi quanto quello nel box McLaren che assaggiava il podio. I due vengono superati dalle Manthey #91 e #92, facendo così doppietta in classe LMGT3.

Ma la festa grande è in Hypercar dove il team HERTZ JOTA vince la 6 ore di Spa davanti alla Porscshe #6 e alla Ferrari #50, autrice di un’incredibile rimonta.

Terzo vincitore diverso nelle prime 3 gare del mondiale WEC. La prossima tappa sarà Le Mans, che cosa ci dovremo aspettare dalla 24 ore?

 

La protesta Ferrari alla fine della 6 ore di Spa

Non ci siamo scordati di quanto vi abbiamo scritto prima. Ebbene si, la Ferrari, per voce di Ferdinando Cannizzo e Antonello Coletta, ha protestato in quanto “La decisione è discutibile, la gara si sarebbe dovuta concludere alla sesta ora”.

Secondo quanto riportato da Sportscar365.com, la Ferrari ha presentato una protesta completa contro la decisione di estendere la gara. Purtroppo per loro, la protesta è stata giudicata inammissibile ai sensi del Codice Sportivo Internazionale. Secondo la direzione gara, infatti, non c’è stata nessuna violazione del regolamento FIA.

Al veleno le parole di Calado alla fine della corsa: “Faccio i complimenti ai miei compagni e a tutta la squadra. Giovinazzi ha fatto qualcosa di eccezionale risalendo in classifica e permettendomi di arrivare in testa alla corsa. A quel punto eravamo primi e secondi: la prova per noi era finita allo scoccare della sesta ora e la successiva ‘gara spint’ di un’ora e 44 minuti non si sarebbe dovuta disputare“