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Rocco Commisso: Non sono un mafioso

Rocco Commisso: Non sono un mafioso

Rocco Commisso, presidente della Fiorentina si è difeso in un’intervista dalle accuse che gli davano del mafioso.

L’attuale presidente della Fiorentina si è concesso in una lunga intervista a Sportitalia dove tra le varie dichiarazioni si è difeso dalle accuse di essere mafioso iniziate già a Maggio 2021 con un articolo sulla Gazzetta dello Sport.

“Dal primo giorno in cui sono qui c’è gente che ha cercato di inserire gente della politica nella Fiorentina. Dicevano ‘terrone’, ‘Rocco Commisso Benito Mussolini’, hanno infamato mio padre e hanno scrtitto che sono un mafioso sulla Gazzetta dello Sport.

A Firenze nessuno mi ha difeso. Se sono mafioso cacciatemi fuori, ma se non lo sono difendetemi!”

 

Le dichiarazioni di Rocco Commisso sulla sua esperienza alla Fiorentina

Nell’intervista su Sportitalia, Rocco Commisso ha anche voluto raccontare la sua esperienza alla guida della Fiorentina iniziata il 6 Giugno 2019 e sull’episodio che ha visto l’allenatore del Napoli Luciano Spalletti con un tifoso dei viola.

“Ho investito tutti i miei soldi nella Fiorentina. Non posso accettare che il mio allenatore, la mia squadra, i miei ragazzi siano costantemente criticati. Devo difenderli e devo difendere anche i tifosi, perché quell’episodio di Spalletti non mi è piaciuto affatto. Il mio lavoro è stare vicino ai giocatori e all’allenatore, abbracciarli tutti, baciarli, incoraggiarli e mai criticarli.

Il primo anno della mia gestione, malgrado le critiche, abbiamo fatto benissimo, siamo stati l’unica squadra salita dal sedicesimo posto con la salvezza all’ultima giornata, al decimo dell’anno successivo.

Il secondo anno non abbiamo fatto bene ed è colpa mia, Iachini non andava esonerato. Il terzo anno abbiamo fatto benissimo, siamo migliorati più di qualunque altra squadra europea. Italiano sta lavorando bene e seriamente, l’anno scorso siamo arrivati settimi e ora vogliamo migliorarci.

Non mi piacciono i troppi passaggi all’indietro, l’ho detto a Italiano. Sono stati fatti troppi errori per palla non buttata via e non si può mandare la palla a 50 o 60 metri dietro, come nel caso dell’errore di Gollini, oppure con Venuti, poveretto, su cui secondo me era anche rigore.

Tra le tantee risposte date da Rocco Commisso non è mancata di certo la frecciata a Vlahovic passato dalla Fiorentina alla Juventus lo scorso anno:

Non è stato onesto. È finito il mercato e lui è diventato il re del gol. Veniva a Moena e diceva che sarebbe rimasto alla Fiorentina. Lui e il suo agente ci avevano detto che avremmo chiuso tutto a 4 milioni. Sono venuto qui a Firenze malato, i dottori non volevano lasciarmi venire. Le loro richieste sono aumentate. Da 5 milioni sono passati a 8 milioni netti.”