La Ryder Cup vede gli Stati Uniti chiudere i primi otto match in vantaggio 6-2 sull’Europa. La supremazia appare netta e in alcune fasi finali ha rischiato di assumere contorni ancor più catastrofici per il team capitanato da Padraig Harrington che adesso dovrà rivedere le sue scelte per i doppi di domani.
Alla Ryder Cup l’Europa si lecca le ferite
Nella Ryder Cup fino ad adesso si sono potute registrare prestazioni individuali clamorose per Dustin Johnson e Tony Finau, decisivi nelle vittorie dei rispettivi match a suon di birdie. Con loro festeggiano Xander Schauffele ed Harris English.
In casa europea invece si leccano le ferite Paul Casey e soprattutto Rory McIlroy: il nordirlandese esce sconfitto per la prima volta da entrambi i match della prima giornata, fatto senza precedenti in cinque precedenti partecipazioni. Sconfitti anche i rookies Wiesberger e Lowry, che come temuto da alcuni si stanno rivelando inferiori rispetto ai rookies statunitensi.
Grandissimo cuore e grandissimo golf da parte del numero uno mondiale Jon Rahm, che porta a casa un punto e mezzo tra mattina e pomeriggio conducendo Tyrrell Hatton al pareggio contro DeChambeau e Scheffler. La beffa atroce per l’Europa arriva però dall’ultimo match:
Fleetwood e Hovland infatti sprecano tre buche di vantaggio, mancano due volte la possibilità di aumentare il proprio margine e nel finale si trovano a fronteggiare un superlativo Justin Thomas. Alla fine è un altro pareggio, ma i rimpianti per una vittoria sfumata non mancano.