Stefano Domenicali, CEO della Formula 1, ha rilasciato una dichiarazione dove faceva sapere che i costi di ingresso nella serie sarebbero aumentati.
Domenicali ha infatti accennato che i costi d’ingresso per i nuovi team in Formula Uno probabilmente supereranno il livello prestabilito in precedenza. La FIA aveva aperto le porte alle richieste dei nuovi entranti questo febbraio, prolungando il tempo massimo fino a giugno, per avere la possibilità di esaminarle tutte con calma.
Al momento la quota d’entrata è di 200 milioni di dollari, dove il nuovo entrante deve pagare una “commissione anti-diluizione” che viene condivisa tra i 10 team esistenti. Questa somma serve a limitare le potenziali perdite che ogni team subirebbe con una squadra in più, la quale andrà a prendere una parte delle entrate della F1.
I fattori che influiscono sull’aumento dei costi comunicato da Stefano Domenicali
Le ultime dichiarazioni di Stefano Domenicali in merito al probabile aumento dei costi in Formula Uno è sicuramente dovuto a diverse questioni. Alcune di queste, ad esempio, sono rintracciabili da fattori come la serie tv Drive to Survive o dalla ripresa della categoria dagli anni del COVID.
Difatti, la Formula Uno sembra ora essere in uno stato migliore rispetto alla crisi degli anni scorsi, come quanto affermato dalla stesso Stefano Domenicali. Perciò la cifra precedente di 200 milioni di dollari per entrare in F1, è apparsa non giusta per le squadre attualmente impegnate nel campionato, le quali a loro volta premono per alzare l’asticella del prezzo sino a 600 milioni.
Questa nuova cifra dovrebbe equiparare il presunto costo di ingresso dell‘attuale valore dell’intera organizzazione. L’ingresso di un nuovo team in F1 sembra perciò una questione ancora molto complicata, almeno finché non si riuscirà a fare luce su questi cavilli burocratici.
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