Steve Gleason ha commosso tutti con un discorso molto ispirato durante la cerimonia degli ESPYS andata in scena ieri sera a Los Angeles.
Gli ESPYS sono i premi che il network ESPN attribuisce ogni anno ai migliori sportivi del mondo e ce n’è uno, quello dedicato alla memoria di Artur Ashe, che intende onorare coloro che si sono distinti particolarmente per il proprio coraggio nell’affrontare le avversità.
Quest’anno il premio è andato all’ex safety dei New Orleans Saints nella NFL che ormai dal 2011 è affetto dalla SLA ed è giunto agli stadi terminali della malattia genetica degenerativa per la quale, ancora, non esiste una cura.
Accompagnato sul palco dal figlio Rivers, e con l’ausilio delle macchine che lo tengono in vita Steve Gleason ha parlato del coraggio e della malattia in un discorso che rimarrà negli annali.
Chi è Steve Gleason?
Steve Gleason è entrato per sempre nella storia dei New Orleans Saints e della NFL il 25 Settembre del 2006 quando, dopo la terribile devastazione provocata dall’uragano Katrina, si giocò finalmente la prima partita di rientro nello stadio della città che segnò un momento di rinascita e ripartenza.
Il simbolo di quel match che vide i Saints ospitare gli Atlanta Flacons fu il punt bloccato da Gleason che portò al Touchdown e, ancora oggi, è annoverato tra i momenti di sport più importanti dell’epoca contemporanea.
Ricevuta la diagnosi di SLA nel 2011, a Steve Gleason venne prospettata un’aspettativa di vita di circa 3 anni, ma oggi, 13 anni dopo, seppur immobilizzato su una sedia, è ancora qui a lottare.
Cos’ha detto l’ex giocatore agli ESPYS?
Nel l‘Artur Ashe Award l’ex safety numero 37 ha parlato di cosa significa avere coraggio:
“Per essere coraggiosi, dobbiamo prima sperimentare la solitudine, il senso di inadeguatezza o qualsiasi aspetto della paura. Mi è stato detto che avrei avuto tre anni di vita quando mi è stata diagnosticata la SLA nel 2011, e ciò ha riempito di paura ogni fibra del mio corpo.” ha detto Steve Gleason.
“La verità è che nessun essere umano è immune dalla paura o dalle avversità. Nemmeno i super atleti, i principi reali o i santi.
Considerando questa verità della nostra umanità, è fondamentale che tutti noi, individualmente e collettivamente, scopriamo modi per essere coraggiosi e amare la vita che abbiamo.
La mia opinione è che le paure e le avversità che incontriamo siano la nostra opportunità per accettare ciò che si è ed esplorare ciò che c’è dall’altra parte della paura, per diventare più forti, migliori e avere pace mentale.”
Gleason ha poi concluso con l’invito a vivere esercitando la compassione ed il rispetto reciproco e ad essere di supporto alla propria comunità, ricordando come senza il supporto di tutti coloro che si sono presi cura di lui, sarebbe già morto da anni.
A speech that will touch people’s hearts for years to come ❤️
Steve Gleason delivered a memorable moment while accepting the Arthur Ashe Award for Courage at the 2024 ESPYS. pic.twitter.com/ljuQuPz68t
— ESPN (@espn) July 12, 2024