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Valentino Rossi: la dedica di Guido Meda

Valentino Rossi: la dedica di Guido Meda

Valentino Rossi, prima della sua ultima gara, è stato omaggiato anche dallo storico telecronista sportivo italiano Guido Meda.

Il commentatore tricolore della MotoGP si è rivelato essere per tutti questi anni un elemento importante per la carriera del “Dottore” dal punto di vista televisivo, avendo “narrato” passo dopo passo tutte le sue gesta.

Poco prima del Gran Premio di Valencia, ultima tappa di questa ricca stagione conclusasi da poco, Guido Meda ha omaggiato su Sky Sport Valentino Rossi a nome suo e di tutti gli altri telecronisti che hanno avuto la fortuna di commentare le sue gare.

Guido Meda ha raccontato, dal 2002, i momenti più salienti della carriera di Valentino Rossi in MotoGP
Guido Meda ha raccontato, dal 2002, i momenti più salienti della carriera di Valentino Rossi in MotoGP

La dedica di Guido Meda a Valentino Rossi

“So che non è facile trovare le parole giuste e non banali. Parto con un ‘GRAZIE’: a nome di tutti quelli, noi compresi, che hanno avuto la fortuna di raccontare questa grande storia. A tutti Valentino per oggi ha chiesto sorrisi e positività, che poi sono le espressioni più in linea con ciò che è lui senza perdere però (e non l’ha mai fatto) in impegno e professionalità.

Sì, perché quello che ci resta del Vale pilota, oltre ai numeri impressionanti che già conoscete, è che a conti fatti è stato bene e ha fatto sta bene tutti noi offrendosi sempre allegro e ‘ca–aro’ ma anche maturo e professionale. Se non avesse avuto l’intelligenza di miscelare con equilibrio tutto questo, la sua sarebbe stata forse una storia diversa e più breve.

Uno come tantissimi, con un cognome come tantissimi, ma specialissimo per la carriera per l’umanità che non si è mai elevato oltre quella misura oltre cui comincia il pericolo di perdere la testa e quindi forse anche di perdere il discorso. Non li ha mai persi. E’ stato fenomeno a cogliere i cambiamenti e ad adattarsi anche quelli più difficili.

Ha usato la testa, il gas, la ferocia, l’allegria e la curiosità. Non ha mai portato a casa i problemi. Dove c’erano gli eccessi ha moderato, dove c’erano le complicazioni ha semplificato, dove c’era il buio ha illuminato, dove c’era da trasmettere ha trasmesso (e sto pensando ai giovani che adesso continuano dopo di lui). Quando c’è stato da diventare consapevole lo ha fatto.”

Meda ha poi parlato del ritiro di Valentino Rossi e del futuro di quest’ultimo come padre.

“Mentre le ragioni del ritiro si sono fatte sempre più chiare, ha cominciato a riconciliare anche con le vecchie questioni personali e a generare una nuova forma di buonsenso che resta l’ultimo atto del Rossi grandioso che abbiamo amato e che lo proietta perfetto e puntuale (lui che è ritardatario cronico…) alla paternità.

Valentino diventa papà e questa paternità riempirà il suo vuoto. Vederlo sereno, nelle immagini del passato come in quelle di oggi, lascia tutti più sereni anche noi.”

Nella “bandiera a scacchi” di questa dedica a Valentino Rossi, Meda non poteva non menzionare l’iconica frase che ha accompagnato milioni di tifosi italiani nel corso degli anni, proponendone in aggiunta una abbastanza simile.

“E se è vero che decine di volte abbiamo gridato ‘Rossi c’è’, oggi diciamo che è stato meraviglioso poterlo dire e che ‘Rossi ci sarà per sempre’.”

Guido Meda saluta così, con grandioso affetto, il pilota Valentino Rossi, uno dei più grandi se non il più grande di sempre nella storia della MotoGP.

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