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Age Cheating in Africa: perché gli atleti mentono sull’età?

Age Cheating in Africa: perché gli atleti mentono sull’età?

Age Cheating, ovvero mentire sull’età, è un fenomeno principalmente Africano che ultimamente è tornato alla ribalta delle pagine sportive.

Il caso in questione riguarda il giocatore Simon Godwill Yogusuk Sabio che ha partecipato all’ultima edizione della Coppa d’Africa under 2020, torneo tuttora in corso con la finale del 12 marzo tra Senegal e Gambia.

Simon è un portiere classe 2004 del Sudan del Sud che ha aiutato la sua squadra a vincere contro la Repubblica Centraficana per 1-0 portandosi a casa anche il premio di miglior giocatore.

Subito dopo sul web gli utenti si sono scatenati ritenendo che Sabio non avesse per nulla l’aspetto di un diciottenne dato, in primis, le rughe presenti sul suo volto.

Age Cheating. Per quale motivo alcuni atleti dell’Africa mentono sull’età?

Il portiere dell’Africa ha ribadito di avere davvero 18 anni ma non è di certo questo il primo caso a far pensare l’ennesimo caso di age cheating. Recentemente ha fatto discutere l’accusa verso alcuni giocatori del Camerun di non avere l’età riportata sulla carta d’identità, che ha colpito anche il giocatore del Borussia Dortmund Youssoufa Moukoko.

A gennaio ben 21 giocatori della nazionale under 17 del Camerun non hanno passato i test del polso. La federcalcio camerunense ha annunciato dei controlli più rigidi per evitare di essere squalificate da diverse competizioni, ma dopo una settimana altri 11 ragazzi non hanno passato il medesimo test risultando ben oltre i 17 anni.

Il Camerun non è nuovo a queste vicende. Successe la stessa identica cosa nel corso del 2017 quando 14 giocatori non superarono lo stesso tipo di test. La nazionale Under 17 venne esclusa dalla Coppa d’Africa che si svolse in Gabon. Successivamente altri 44 giocatori di 8 club diversi vennero chiamati a fare il test del polso per verificare se fossero minorenni o maggiorenni.

Lo stesso presidente della federcalcio camerunense Samuel Eto’o si è stancato di questi comportamenti irresponsabili da parte dei giovani calciatori. Ecco le dichiarazioni dell’ex giocatore di Barcellona, Inter e Chelsea:  “Dobbiamo porre fine a questi atti disonesti che per molti anni hanno rovinato l’immagine del calcio in Camerun”.

Altri stati dell’Africa sono stati squalificati per age cheating, come ad esempio l’Uganda. Quest’ultima, nel 2016, è stata squalificata per aver inserito un giocatore maggiorenne nelle qualificazioni della Coppa d’Africa under 20

Ma che cos’è il test del polso?

È un test che non stabilisce con precisione la data di nascita di una persona, ma è affidabile al 99% per stabilire se una persona è minorenne o maggiorenne. Consiste nella radiografia del polso che dallo stato delle ossa si può stabilire l’età biologica e valutarne in questo modo la discrepanza rispetto all’età dichiarata dall’atleta.

In pratica, dopo i 17 anni (per i maschi e 15-16 anni per le donne), le ossa non crescono più significativamente. L’accrescimento scheletrico termina perché le epifisi si collegano alle metafisi e le cartilagini di accrescimento smettono di funzionare.

In questo modo è facile scoprire se l’atleta abbia mentito o meno. È una regola voluta fortemente dalla Fifa per tutte le competizioni giovanili, proprio per evitare problematiche legate all’age cheating.

Tuttavia, ci sono opinioni contrastanti anche in merito a questo test. A pensarla così è Femi Ayorinde, responsabile del comitato antidoping della federazione africana di canottaggio: “I test non sono affidabili al 100% per stabilire con certezza l’età dei ragazzi”.

Ayorinde propone: “Bisognerebbe intervenire nella scuola primaria effettuando i test sui bambini, ma allo Stato questo non importa perché vogliono soltanto vincere, non gli importa della regolarità dei propri atleti”.

L'ultimo dubbio di age cheating riguarda Sabio, portiere del Sud Sudan di 18 anni che suscita molte perplessità sulla vera età
L’ultimo dubbio di age cheating riguarda Sabio, portiere del Sud Sudan di 18 anni che suscita molte perplessità sulla vera età (credits. Dailystar.co.uk)

Ma per quale motivo diversi atleti africani mentono sull’età?

Innanzitutto, occorre specificare che in alcune zone del continente africano si scrive ancora a mano, senza computer, ed è difficile recuperare degli archivi affidabili e molte informazioni vengono perse con il tempo.

In più, molti genitori registrano i figli all’anagrafe in ritardo per vari motivi, come l’assenza totale di uffici nelle vicinanze. Non capitano di rado di veder registrati bambini dopo qualche anno di età e le madri fanno difficoltà a ricordare la data esatta in cui è nato il/la proprio/a figlio/a.

In più tante federazioni africane approfittano del caos negli uffici pubblici per mentire sull’effettiva età dei propri atleti per un tornaconto personale come possono essere la facilitazione di scambi con i club di calcio cercando di far cassa vendendo un talento giovane. Ed ecco che nasce l’Age Cheating.

Uno studio ‘TosamThe ethical and social implications of age cheating in Africa‘ pubblicato nel 2015 sull’Internation Journal of Philosophy da Mbih Jerome Tosam ha specificato che non solo gli atleti barano sull’età, ma in generale anche gli abitanti che cercano di scappare dalla povertà, dalla disoccupazione, dalle difficili condizioni dell’Africa.

Ganiyu Salman sottolinea “Questo fenomeno dell’age cheating esiste a causa dei governi che non si prendono cura dei propri cittadini. Questi ultimi cercano di migliorare la propria situazione in ogni modo. Aumentano o diminuiscono la loro età a seconda delle opportunità lavorative soprattutto negli sport come il calcio dove ci sono parecchie opportunità di guadagno”.

La situazione in Nigeria

Un ex dirigente di un club della Nigeria ha dichiarato a ‘Lagos Guardian’ “Ciò che è successo in Angola è successo anche da noi diverso tempo fa. I nostri giocatori avevano palesemente un’età molto superiore rispetto a quella dichiarata. Questo ha contribuito a non reggere i ritmi contro Zambia e Benini”.

Conferme anche da parte di un ex medico della nazionale nigeriana disse riguardo le giovanili della Nigeria I nostri giocatori sono piuttosto anziani. Adesso stiamo pagando gli imbrogli che abbiamo fatto in passato”.

Questo è iniziato oltre trent’anni fa quando la Fifa scoprì tre giocatori nigeriani che avevano mentito sulla loro età durante le Olimpiadi del 1988 di Seoul. La federazione squalificò la Nigeria da tutte le competizioni internazionali per due anni.

Onmonya scrisse: “Oggi in Nigeria è molto semplice cambiare identità. Basta entrare in un ufficio apposito, pagare 7000-1000 Naira e puoi cambiare il tuo nome, la data e il luogo di nascita. In poche ore hai dei documenti nuovi, sei completamente un’altra persona”.

Questo vale sia per i connazionali che per gli stranieri. Infatti, un ex dipendente dell’ambasciata britannica in Nigeria ha dichiarato a ‘Observer Sport’ che si fece fare un certificato di morte a Lagos, nella capitale nigeriana.

Dura la considerazione di Nat Adewale, ex giocatore nigeriano: “Abbiamo vinto cinque coppe del mondo under 17 e due finali nei mondiali under 20, ma perché non siamo mai riusciti ad andare ai quarti di finale nei mondiali di calcio senior?”

L’ex attaccante sostiene che si concentrano di più a voler vincere queste competizioni, invece di provare a coltivare talenti.

Casi di Giocatori Famosi

Taribo West, uno dei casi più famosi, ma mai confermati, di age cheating
Taribo West, uno dei casi più famosi, ma mai confermati, di age cheating (credits. Transfermarkt.it)

Il grande Roger Milla ammise che mentì durante le giovanili, disse di avere vent’anni per poter giocare tra i professionisti. Al contrario, ci sono giocatori che dichiarano meno anni di quanti ne abbiano per poter essere acquistati dalle società calcistiche approfittando della giovane età.

Victor Obinna, ex giocatore classe 1989 di proprietà dell’Inter che giocava con il Chievo Verona. Nel 2009 fece il test del polso per partecipare con la nazionale nigeriana ai mondiali under 20 in Olanda.

La federazione nigeriana scoprì che Obinna possedeva due passaporti. Nel primo c’era la sua identità reale e nell’altro una falsa. Venne squalificato saltando i mondiali, mentre riuscì a partecipare nelle Olimpiadi di Pechino del 2008 dimostrando di avere 21 anni, ma secondo molti il suo anno è di nascita è il 1985.

Concludiamo con il famoso caso dell’ex giocatore dell’Inter della fine degli anni Novanta Taribo West. Un giorno Ronaldo il Fenomeno disse durante una puntata della Bobo TV: “Io ero nell’under 16 con la nazionale brasiliana in ritiro di due settimane. Prima del torneo in Sudamerica facciamo un’amichevole con l’under 20 della Nigeria. Io avevo 15 anni e Taribo ne aveva 20, c’erano cinque anni di differenza più o meno, erano già adulti e andavano forte. Mi sono anche scambiato le scarpe con Taribo. Dopo tanti anni, ci siamo ritrovati all’Inter e aveva la mia età”.

Non solo il Calcio, altri illustri esempi di Age Cheating

Ovviamente questo fenomeno denominato in inglese age cheating non è presente soltanto nel mondo del calcio, anche se, come riporta Mbih a ‘Sporting Tribune.com’ “l’Age cheating nel calcio per l’Africa è come il doping è per gli Europei e Americani. Nel calcio africano quasi tutti mentono sulla loro età”.
La commissione atletica del Kenya ha praticamente ammesso che esiste questa pratica e che non tollererà più questi casi.

L’AK ha confermato che ci saranno gravi conseguenze per qualsiasi atleta che verrà scoperto. Questo, in vista dei campionati mondiali under 20 di Atletica che si sono svolti nel 2021. Tuttavia, non tutti gli atleti hanno passato i famosi test del polso e sono stati impossibilitati a partecipare alla competizione.

Nella sesta edizione dei giochi nazionali della gioventù del 2021 di Ilorin si è toccato l’apice con il fenomeno dell’age cheating dedicato agli under 15, ma sono riusciti a partecipare un gran numero di atleti maggiorenni.

Kunle Yusuf, capitano del club Obafemi Awolowo Tennis Club se la prende con i genitori e gli allenatori degli atleti “Cercano di imbrogliare perché se i loro figli dovessero vincere medaglie importanti come l’oro, riceverebbero una buona cifra economica, compresi gli allenatori”.

Sempre nel Tennis e sempre nella stessa edizione dei NYG 6, Ubale Mohammed, allenatore della nazionale giovanile nigeriana ha dichiarato: “Molti giocatori che ho visto nei quarti di finale erano palesemente maggiorenni. Il ministro dello sport deve intervenire duramente per evitare il fenomeno dell’age cheating”.

A seguito di tutti questi casi, il direttore dello sport dello stato dell’IMO Emmanuel Metu ritiene che i giochi nazionali della gioventù non abbiano alcun significato dato che non partecipano ragazzi della stessa età.

 

Il fenomeno dell’age cheating è più complesso di quanto si possa pensare

Il fenomeno dell’age cheating è un discorso molto complesso che riguarda una realtà molto difficile come l’Africa, un continente che vive quotidianamente una situazione difficile e tante persone cercano di uscirne attraverso lo sport anche a costo di barare significativamente nell’età.

La speranza è quella di vedere non solo sparire questo fenomeno, ma soprattutto far sì che i cittadini africani non abbiano più bisogno di mentire per migliorare la propria situazione.