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Eroi di Roma la diretta lancio con Giovanni De Carolis

Eroi di Roma la diretta lancio con Giovanni De Carolis

Eroi di Roma, la docu-serie dedicata ai campioni romani degli sport da combattimento, è ormai in fase di ultimazione e stanno iniziando le attività promozionali.

Oggi sul canale Instagram di The Shield of Sports ha partecipato ad una diretta dedicata al lancio del progetto, Giovanni De Carolis, l’ultimo campione del mondo di boxe che l’Italia abbia avuto.

Affiancato a Leonardo Santoleri, regista, della serie, l’atleta ha spiegato i motivi che lo hanno spinto ad  accettare con entusiasmo di partecipare alla serie e che cosa vorrebbe poter comunicare tramite essa al pubblico degli appassionati e non.

Eroi di Roma, perchè De Carolis ha voluto esserci?

Assieme a Giovanni de Carolis, Eroi di Roma racconterà le storie di vita e di sport di Mattia Faraoni, Daniele Dentice D’Accadia, alias D3, Micol di Segni e Carlo Pedersoli.

Durante la diretta Instagram di oggi, l’ex campione del mondo WBA dei pesi super-medi ha raccontato di aver accettato con piacere il progetto illustratogli dal regista Santoleri in quanto ritiene che sia importante mostrare il volto umano della boxe e dei pugili e tutti i sacrifici ed il lavoro che avvengono dietro le quinte lontano dai riflettori dei match.

L’atleta, infatti, ritiene che la linea narrativa scelta da Eroi di Roma si discosti dall’epica del pugilato presentata dalla stragrande maggioranza delle produzioni cinematografiche ad esso dedicate e basata sul riscatto da vite misere e da sofferenza, spesso con un ambiente di contorno poco raccomandabile.

L’era del trash talking tramonterà?

Santoleri ha specificato di aver scelto De Carolis in quanto questi si distacca dallo stereotipo odierno del pugile showman che, prima che il ring possa dare il suo verdetto, riempie i social e le pagine dei giornali di trash talking ed insulti spesso piuttosto costruiti.

Il pugile ha confermato il suo totale disprezzo per tali atteggiamenti ed ha espresso il desiderio che gli appassionati possano seguire sempre di più gli atleti per il loro valore tecnico e per ciò che sanno fare sul ring invece che per un circo che, lui, si augura venga presto a noia.

 

 

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