Fabio Fognini è sceso in campo all’Atp di Toronto con polsini e fascia arcobaleno nell’incontro con il tedesco Jan-Lennard Struff. Alle Olimpiadi di Tokyo 2020 era finito al centro delle polemiche quando, dopo una serie di errori nella partita dei quarti contro il russo contro il russo Medvedev, il tennista azzurro aveva urlato – chiaramente distinguibile – “sono un fro…o”, un’espressione omofoba, che aveva prodotto feroci attacchi nei suoi confronti.
A seguito dell’incontro si era scusato immediatamente con un post: “per la sciocchezza che mi è uscita”, aggiungendo che “Il caldo dà alla testa”. Parole a cui il tennista azzurro ha voluto dare un seguito concreto, con un messaggio inequivocabile. Indossando i colori simbolo della lotta per i diritti del movimento Lgbtq.
Fognini vince un match combattuto
Per Fognini è una vittoria tormentata quella in rimonta con qualche problema fisico su Jan-Lennard Struff: 6-7 6-2 6-4 in due ore e ventiquattro minuti, recuperando anche un break nel parziale decisivo, dopo aver servito invano per il primo set.
Un incontro caratterizzato da molti più gratuiti che vincenti per entrambi, con 20 doppi falli complessivi – due in più per Fabio, ma alla fine più pesanti quelli di Jan-Lennard – che non hanno contribuito allo spettacolo ma almeno alle emozioni per un esito incerto fino all’ultimo “quindici”. Pari il conto dei punti vinti sotto i cinque colpi, Fabio in prevedibile vantaggio quando lo scambio si è allungato.
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