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Gioiele Meoni parla di suo padre Fabrizio Meoni

Gioiele Meoni parla di suo padre Fabrizio Meoni

Gioele Meoni parla di suo padre, il compianto Fabrizio Meoni, in un intervista esclusiva alla Dakar. E racconta perché ha scelto la Original Motul come sfida.

Un cognome che ritorna alla Dakar. Dopo la tragica scomparsa di Fabrizio nel 2005 la Dakar è cambiata drasticamente, ma Gioele ha acceso diversi riflettori su di sé.

Il figlio con il cognome d’arte ha scelto di partecipare alla Dakar 2024 nella classe Rally 2 Original By Motul. Questo è un modo di correre molto simile a quello storico, senza assistenza vera e sfidando il deserto.

In un intervista pubblicata dagli account della Dakar, Gioele si lascia andare ai ricordi e parla del suo presente alla Dakar 2024 che lo vede, al momento, al 12° posto nella classifica dedicata.

Gioele Meoni: “Io non sono Fabrizio, lui era il top.”

Gioele Meoni si è lasciato andare a delle dichiarazioni di amore nei confronti del “suo babbo”, termine Toscano che identifica il padre.

“Ci sono dei giornalisti, gli appassionati, pensano di vedere il cognome nella parte alta della classifica. Mi chiamo Gioele Meoni, non Fabrizio. Io cerco di fare il massimo. Non vedrete un Meoni nella top 3 della classifica, sicuramente.”

Gioele aveva un sogno, un accordo padre-figlio in cui avrebbero dovuto partecipare assieme alla Dakar. “A Natale del 1994, quando avevo 3 anni, Babbo Natale mi aveva portato la moto per regalo. Tutti i miei amici impazzivano al solo fatto che avessi la moto. Ma io ero abituato, il mio babbo faceva già rally anche se non era un professionista. Aveva un officina ed ero sempre in mezzo alle moto. Per me era la normalità.”

“La Dakar sarà la coronazione del sogno e per me è la cosa più importante. Salire nel podio mi ricorderà il podio su cui è salito Fabrizio”.

Sempre al ricordo di suo padre, Gioele Meoni racconta che l’accordo tra loro era legato al 18° anno: “Lui mi diceva che quando avrei compiuto 18 anni, e lui era già ritirato, avremmo corso la Dakar assieme. Padre-Figlio. E io avevo questo sogno, io e lui alla Dakar”.

“Io voglio farlo, devo convincere mia mamma e mia moglie che so farlo. Non voglio vincere, voglio solo arrivare alla fine. E quello che si sposta di più con questo è la Original By Motul. Proprio come volevo farla con il mio babbo. Certo, questo cognome mi ha aiutato. Tanti degli sponsor che ho sono quelli di Fabrizio – prosegue Gioele – Ma non vedrete un Meoni nuovamente in top 3.”

Gioele ha anche lanciato la campagna Dakar4Dakar. Potrete trovare le informazioni a questo link.