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Intervista a Jacques Villeneuve: “La Formula 1 è cambiata molto”

Jacques Villeneuve: L'ibrido è una questione politica

Intervista a Jacques Villeneuve: Il pilota campione del mondo in Formula 1 e Indycar parla a ruota libera ai microfoni di The Shield of Sports sullo stato attuale del motorsport, sulla sua carriera pre e post F1 e sul ricordo del padre, il cui anniversario dei quarant’anni dell’incidente a Zolder cade proprio quest’anno.

Nato motoristicamente in Italia, paese a cui è legato ancora oggi, Jacques Villeneuve ha corso anche in Formula Nippon e Formula Atlantic, prima di debuttare in CART, l’attuale Indycar, nel 1994, dove vincerà il premio di Rookie dell’anno, e porterà a casa non solo la Indianapolis 500, ma anche il titolo, nel 1995, prima del grande salto in Formula 1, dove vincerà il titolo del 1997 e resterà nella massima categoria fino al 2006, per poi continuare nelle corse di durata, arrivando secondo nel 2008 a Le Mans e vincendo a Spa nello stesso anno, e in NASCAR, dove tornerà a correre, anche se come part timer, quest’anno con il debuttante Team Hezeberg.

Le parole di Jacques Villeneuve a The Shield of Sports

Cosa pensi del finale di stagione della F1 2021 e delle conseguenze che la FIA prenderà?

Jacques Villeneuve: “È stato un campionato incredibile. Quando ci sono due piloti alla pari a giocarsi il titolo è normale che ci sono sempre delle polemiche, ma quest’anno sono andati oltre. Non si parla solo dei piloti, ma anche dei team manager, in particolare Toto Wolff. Michael Masi non ha mai avuto il tempo di riflettere quando veniva sgridato dai team manager. La questione è diventata troppo mediatica. Quando finisce un stagione si dovrebbe andare avanti.

Vincere è facile ma saper perdere è molto difficile, e in questo Lewis Hamilton non ha preso una posizione. Si è tirato indietro e per questo ha creato silenzio attorno a sé. La Mercedes ha ingrandito la cosa. Abbiamo visto una lotta tra due campioni e Max Verstappen ha meritato di vincere il titolo. La FIA è stata spinta dalla pressione dei media, per questo si è creata la polemica sulla gestione della gara“.

Dal 2022 ci saranno delle nuove monoposto. Quanto è cambiata la Formula 1 negli ultimi venti anni?

Jacques Villeneuve: “La Formula 1 è cambiata molto, a partire dalle auto. sembrano più semplici da guidare, anche se con tutta l’elettronica attuale in realtà è complicato guidarle. Un altro fattore riguarda le gomme, dato che i piloti le controllano durante ogni sessione di guida e al giorno d’oggi sono un fattore molto importante. Le auto sono avanzate e vanno forte rispetto al passato, poi c’è l’aspetto dei motori ibridi che ha cambiato molto questo sport”.

Villeneuve alla guida della FW19, l'ultima Williams campione del mondo
Villeneuve alla guida della FW19, l’ultima Williams campione del mondo

 

Chi vedi favorito per la prossima stagione?

Jacques Villeneuve: “Molto difficile dare una risposta, ma ci saranno gli stessi protagonisti del 2021. La Mercedes avrà lo stesso motore, mentre la Red Bull non ha più Honda come fornitore, e potrebbe essere svantaggiata da questo punto di vista, anche se di solito riesce ad adattarsi alle nuove regole, come per esempio con il telaio”.

Come vedi il cammino attuale di Lance Stroll e Nicolas Latifi?

Jacques Villeneuve: “I risultati non sono impressionanti, non sembra che ci sia una crescita. Latifi è rimasto svantaggiato dalla Williams, ed è stato difficile per lui dimostrare il proprio potenziale. A Stroll manca la fame di vittorie, ma è sempre difficile guidare quando tuo padre ti mette tanta pressione. E non ha mai corso per altri team senza di lui. Non è lo stesso approccio. Ha più talento di quello che dimostra, ma la pressione di suo padre è un peso sulle spalle per la sua carriera.”.

La Indycar è molto diversa da quando hai vinto il campionato. Come vedi il campionato Indycar rispetto a quello F1?

Jacques Villeneuve: “C’è una grande lotta tra i team ma non c’è la stessa tecnologia che vediamo oggi nella massima serie. Il budget stagionale è 6-8 milioni di Dollari, molto meno rispetto alla F1. Ci sono tante piste, tra ovali e circuiti, e molta competizione tra i piloti, ed è anche per questo che questa è una categoria interessante da vedere”.

Jacques Villeneuve in posa con la sua Reynard dopo la Indianapolis 500 del 1995 (Crediti: Indianapolis Motor Speedway)
Jacques Villeneuve in posa con la sua Reynard dopo la Indianapolis 500 del 1995 (Crediti: Indianapolis Motor Speedway)

 

Il mondo elettrico-ibrido sta prendendo il sopravvento nei campionati endurance: La F1 dovrà adeguarsi per mantenere competitività?

Jacques Villeneuve: “L’ibrido è una questione politica. Tra dieci anni sarà un’altra cosa e cambieranno idea, come è successo con il diesel. Trent’anni fa si andava con i motori diesel, poi si è cambiato idea. Nei campionati Endurance vogliono far entrare i costruttori e fanno questi motori per non andare incontro alle tasse e penalità. Un esempio è stato quello dell’Audi, che è entrata nel mondo delle corse di durata grazie a quel tipo di motori”.

Hai vinto in America e in F1. Tra i tanti successi della tua carriera manca quello a Le Mans. Pensi di tornare lì in futuro per tentare a vincere?

Jacques Villeneuve: “Certamente, lo farei anche domani. Ci sono andato vicino nelle due occasioni precedenti. Da quando ho smesso in F1 ho sempre voluto andare in NASCAR, anche se è difficile entrare in questo tipo di corse“.

Quest’anno sarai impegnato in NASCAR Cup Series con il Team Hezeberg e proverete a qualificarvi per la Daytona 500. Quali obiettivi vi siete posti per la stagione che inizierà a breve?

Jacques Villeneuve: “Qualificarci per Daytona e fare ottima figura, almeno per ora. Molti team fanno modifiche che noi non possiamo fare. Daytona è come andare sui kart a noleggio, devi mettere il piede sull’acceleratore per tutto il giro. Saremo in 5-6 per gli ultimi posti disponibili, mentre gli altri correranno perché sono full time. Lì è importante, almeno per noi, lavorare nel traffico. Daytona è tra le tre corse più importanti al mondo“.

La vettura del Team Hezemans, con la quale Villeneuve correrà quest'anno in Cup Series, durante i test di Charlotte dello scorso Ottibre (Crediti: Reaume Brothers Racing)
La vettura del Team Hezemans, con la quale Villeneuve correrà quest’anno in Cup Series, durante i test di Charlotte dello scorso Ottobre (Crediti: Reaume Brothers Racing)

 

Che ruolo ha avuto il nostro paese nella tua formazione come pilota?

Jacques Villeneuve: “L’Italia ha avuto un ruolo molto importante. Mio padre ha corso per la Ferrari e i miei primi tre anni nell’automobilismo li ho fatti con la Prema, una scuderia di Vicenza e avevo imparato il vicentino prima dell’italiano. Molti vengono dai go kart, io no“.

Il nome di Gilles Villeneuve sta avendo un grande ritorno sui social. Cosa pensi del ricordo che hanno i fans a molti anni dalla sua scomparsa?

Jacques Villeneuve: “Ha fatto parte della storia della Ferrari. È difficile con le nuove generazioni tenere vivo il suo ricordo, ma molti fan della F1 di vecchia data ne riconoscono le gesta, anche a quarant’anni dalla sua morte“.

Ringraziamo Jacques Villeneuve per essersi concesso ai nostri microfoni e gli auguriamo il meglio per la Daytona 500!

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