Per Pirelli, le vetture di Formula 1 per il 2021 saranno veloci quanto quelle dello scorso anno, nonostante le modifiche alle regole aerodinamiche mirate a rallentarle.
La FIA ha introdotto una serie di misure durante l’inverno volte a ridurre il carico aerodinamico per ridurre lo sforzo sugli pneumatici.
Le nuove normative includevano il taglio di una sezione del fondo davanti ai pneumatici posteriori, mettendo fuori legge fori e fessure in quest’area, oltre a ridurre le dimensioni dei condotti dei freni posteriori e dei listelli del diffusore.
Riduzione del carico e pneumatici più robusti
La speranza era che le modifiche riducessero il carico aerodinamico del 10%, con un’ulteriore perdita di velocità prevista per gli pneumatici più robusti introdotti da Pirelli.
Tuttavia, i primi dati del test pre-stagionale in Bahrain dello scorso fine settimana indicano che le squadre sono sulla buona strada per recuperare le perdite di carico aerodinamico, inoltre le velocità sono già abbastanza vicine al 2020.
Il tempo più veloce nei test è stato di Max Verstappen in 1m28.960, praticamente alla pari con il ritmo delle prove del Gran Premio del Bahrain dello scorso anno, e sarebbe stato abbastanza buono per l’undicesimo posto sulla griglia di partenza.
Ma considerando nei test che i carichi di carburante e le impostazioni del motore sono diversi, e che inoltre i piloti non spingono così tanto come fanno in qualifica, c’è chiaramente ancora di più nelle macchine della F1 2021.
Per Pirelli non c’è molta differenza
Mario Isola, capo della struttura F1 e delle corse automobilistiche di Pirelli, dichiara che quello che ha visto durante il weekend di test suggerisce che i tempi sul giro saranno gli stessi del 2020.
“La differenza rispetto allo scorso anno è molto, molto, molto bassa. Ho provato a fare qualche calcolo sui tempi sul giro rispetto allo scorso anno ed è per questo che te lo dico, se consideriamo che probabilmente la pista non era in condizioni perfette, più la riduzione del carico aerodinamico e il livello del carburante, quindi considerando i tempi sul giro con correzione del carburante, credo che non vedremo un delta del tempo sul giro o una differenza nelle prestazioni ridotte rispetto allo scorso anno “.
Sulla base dell’analisi delle prestazioni della vettura e delle forze sottoposte agli pneumatici lo scorso fine settimana, Isola ha stimato che i team hanno recuperato circa la metà del carico aerodinamico perso dalla scorsa stagione.
“Credo che rispetto al piano originale di ridurre il carico aerodinamico nel range del 10 percento, i team stavano lavorando intorno alle modifiche e la situazione attuale è probabilmente una riduzione del carico aerodinamico compreso tra il quattro e il cinque percento.”
Ma nonostante il ritmo delle vetture sia più veloce di quanto previsto, Isola è fiduciosa che la gomma Pirelli 2021 sia abbastanza robusta da far fronte alle forze senza dover aumentare drasticamente le pressioni minime.
Infatti, nella seconda giornata di test in Bahrain, Pirelli si è trovata abbastanza a suo agio con la situazione tanto da abbassare le pressioni posteriori di un ulteriore 1,5 Psi.
“Non sono sorpreso dalla quantità di carico aerodinamico che le squadre sono state in grado di recuperare anche prima dell’inizio della stagione, perché sappiamo che sono molto bravi in questo – ha dichiarato – Sono anche felice che lo scorso anno, insieme a FIA, F1 e ai team, abbiamo deciso di lavorare in due direzioni parallele: una per ridurre il carico aerodinamico sulle auto e l’altra per trovare una struttura del pneumatico in grado di far fronte ai carichi aggiuntivi che probabilmente arriveranno nella seconda parte della stagione.”
Isola ha poi chiuso il suo intervento aggiungendo: “Quindi, nonostante la difficile situazione che abbiamo avuto a causa del COVID, abbiamo preso la decisione giusta e, lavorando in parallelo, ora abbiamo un prodotto più robusto e auto che sono probabilmente veloci come lo scorso anno. Sono fiducioso che la nuova struttura, e mi affido ai dati che abbiamo dal nostro reparto di test indoor, sia più resistente. Ecco perché abbiamo deciso di introdurlo.”
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