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Porsche Penske domina nuovamente in IMSA a Sebring

Porsche Penske domina nuovamente in IMSA a Sebring

La Porsche Penske domina alla 12 di Sebring in una gara a senso unico, analizziamo assieme la corsa e guardiamo al futuro dell’IMSA.

Il regno della Porsche 963 in America continua anche dopo Daytona. La squadra americana è riuscita a vincere la gara grazie alla vettura #7 guidata da Nasr, Vanthoor e Tandy. A niente sono valsi gli sforzi della Cadillac #31 che ha provato a superare l’avversaria nella parte centrale della corsa.

Dopo la partenza, in cui la BMW #24 di Vanthoor è stata penalizzata per falsa partenza, la vettura #7 è riuscita a stare in scia della Cadillac #31 e, senza grandi sforzi, è riuscita poi a superarla intorno a metà gara facendo il vuoto. La Cadillac è riuscita a riprendere il comando durante le soste ai box della 9° ora ma, a due ore dalla fine, Tandy ha superato Vesti alla Sunset Bend ed è scappato via, consentendo così alla Porsche Penske #7 di vincere la 12 ore di Sebring.

Porsche Penske imbattibile nell’IMSA

Porsche Penske completa una doppietta grazie al sorpasso della sua #6 negli ultimi giri ai danni sempre della Cadillac. La vettura pilotata da Jaminet, Campbell ed Estre è arrivata a 2.2 secondi dalla sorella rilanciando così il team dopo una apertura di stagione WEC decisamente disastrosa.

Entrambe le Porsche hanno corso in maniera impeccabile, con un’ottima strategia anche nei pit-stop e un buon ritmo gara sul tortuoso circuito della Florida. Il circuito ha dimostrato come, nelle prime ore, la gara poteva essere vinta da uno dei quattro team principali. Tuttavia, sulla distanza, la forza del team Penske è venuta fuori grazie anche ai box che non hanno commesso errori di strategia.

La Cadillac è invece crollata ed ha subito il recupero della Acura MSR che è riuscita ad arrivare quasi alle spalle della #6, prima di essere penalizzata per una gomma lasciata in corsia box. Una disattenzione che, in altre situazioni, sarebbe costata più di un podio.

Tandy nella storia del motorsport

A.J. Foyt, Hans Herrmann, Jackie Oliver, Hurley Haywood, Al Holbert, Andy Wallace, Mauro Baldi, Marco Werner, Timo Bernhard… e ora Tandy. Nick Tandy entra ufficialmente nella storia del motorsport diventando il decimo pilota a vincere la 24 Ore di Daytona, la 12 Ore di Sebring e la 24 Ore di Le Mans nella sua carriera. (Phil Hill, Dan Gurney e Jacky Ickx hanno vinto Daytona quando la gara era più breve di 24 ore).

La Lamborghini e l’Aston Martin hanno ancora molto lavoro da svolgere

In molti si aspettavano l’arrivo dell’Aston Martin a Sebring dopo la pessima prima corsa nel WEC. E l’arrivo c’è stato, esattamente come nel WEC con un risultato ben distante dalle principali squadre dei campionati endurance.

La squadra di Stroll esce della Florida con un misero 9° posto a due giri di distacco. Il ritmo non era nemmeno malvagio, se paragonato a quello delle vetture GTD e non a quello delle GTP. Tuttavia, quella che in America è stata definita la “best in show” grazie alla sinfonia del suo V12, ha dimostrato un buon potenziale in qualifica, ma c’è ancora molto lavoro da svolgere per arrivare ad essere competitiva.

Anche Lamborghini ha ancora molto lavoro da svolgere e, anche se si è ritirata, ha corso molto più giri che a Daytona. Purtroppo per la squadra di Modena, il pavimento della vettura ha subito un grave danno durante un passaggio azzardato sui cordoli e la vettura non poteva più correre. Al contrario della Aston, che correrà a breve ad Imola nel WEC, la Lamborghini avrà tre mesi per valutare eventuali migliorie per la vettura.