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Razzismo nel calcio la denuncia del presidente dell’ente brasiliano

Razzismo nel calcio la denuncia del presidente dell'ente brasiliano

Il razzismo nel calcio è stato oggetto di denuncia da parte del Presidente della federcalcio brasiliana  che ha rivelato di esserne vitima egli stesso sin dall’infanzia.

Il Brasile e la Spagna sono arrivati quasi ad uno scontro diplomatico in occasione degli episodi di razzismo che hanno coinvolto il giocatore del Real Madrid, Vinicius Junior, nativo dello stato di Rio de Janeiro e che hanno portato all’interruzione di una partita a Siviglia.

Lo stato sudamericano ha addiritura minacciato di richiamare l’ambasciatore iberico e la Spagna, in risposta, ha effettuato 7 arresti relativi a persone coinvolte in due diversi episodi di insulti e minacce razziste rivolti al giocatore.

Il presidente Ernaldo Rodrigues non ha fatto diretta menzione dei suddetti accadimenti ma la sua invettiva contro il razzismo nel calcio è apparsa piuttosto chiara.

Il razzismo nel calcio finirà mai?

Rodrigues, presidente della federcalcio brasiliana, è di origine indio e ciò lo ha reso oggetto di numerose discriminazioni durante la sua vita e, per questo, sente molto vicina la lotta al razzismo nel calcio

Io resisto. Ho cominciato a subire insulti razzisti quando avevo 8 anni, adesso ne ho 60 e ancora ne subisco e soffro.

Bisogna fare qualcosa, anche qui dovremo espellere qualcuno, perché il razzismo è un crimine e i razzisti non devono stare in mezzo alla gente perbene.

Noi abbiamo un gruppo di lavoro di 80 persone, ma certe cose non cessano, il razzismo è dappertutto e anche qui in questo momento.

Ci sono razzisti anche tra i rappresentanti della stampa, ovunque…Ma quando avvengono fatti del genere, quelli che la subiscono non devono mettersi sotto il letto per la paura, ma devono affrontarli.

Il razzista deve essere ‘abbattuto’ perché sta commettendo un crimine”

“Noi lo stiamo dicendo da più di un anno ” ha concluso Peres “abbiamo sensibilizzato e fatto agire Uefa, Conmebol e la federazione spagnola. Ma se dovremo ripeterlo ancora lo faremo”