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Team Aqua: il report degli ultimi tornei in Regulation H

Team Aqua: il report degli ultimi tornei in Regulation H

Il Team Aqua ha preso parte ai campionati internazionali di San Paolo e al regionale di Stoccarda per l’ultimo sprint nel formato senza leggendari.

Cari amici di The Shield Of Sports, ci eravamo lasciati con i giocatori del Team Aqua ormai pronti a scendere in campo per il primo campionato internazionale della stagione competitiva, tenutosi all’all’Expo Center Norte di San Paolo, in Brasile. Il LAIC ha regalato tante soddisfazioni al team, tra tutti il primo Day 2 di Carmine Ragone.

Nel corso del regionale di Stoccarda, invece, tenutosi appena due settimane dopo, è stato un altro giocatore della compagine livornese a prendersi le luci della ribalta. Francesco Pio Pero, che abbiamo avuto l’opportunità di intervistare in occasione del regionale di Lille, è infatti riuscito ad arrivare fino in finale, aggiungendo un altro grande traguardo alla sua incredibile stagione.

Le ultime fatiche competitive dell’anno si sono dunque rivelate di buon auspicio per il proseguimento della stagione, con i giocatori che dovranno ben presto tornare a prendere confidenza con i Pokémon leggendari, abbandonati temporaneamente dopo i Mondiali di Honolulu ma pronti a tornare con la tanto discussa Regulation G.

Il formato, che aveva permesso al nostrano Luca Ceribelli di raggiungere la vetta più alta del mondo competitivo e di laurearsi campione del mondo, farà il suo ritorno tra pochissimi giorni e sarà il regolamento ufficiale nel quale verranno giocati i prossimi tornei, compresi gli attesissimi campionati internazionali di Londra.

Carmine Ragone rende orgoglioso il Team Aqua al LAIC

In seguito agli ottimi risultati ottenuti dal Team Aqua durante la trasferta brasiliana, Carmine Ragone ha accettato di svelare i retroscena dietro alla squadra di Pokémon che gli ha permesso di raggiungere il primo Day 2 della sua carriera.

TSOS: “Da dove nasce l’idea della squadra di Pokémon sulla quale hai fatto affidamento per il LAIC?”

Carmine: “L’idea di partenza nasce da una squadra trovata in un forum giapponese (Liberty Note, n.d.r.), basata su una core composta da creature forti e alla quale mi sono ispirato poiché volevo giocare qualcosa di più solido. Prima del torneo mi ero messo in testa di voler usare solo Pokémon con almeno 500 di statistiche base.

Ero stufo di giocare con composizioni subottimali e mi ero preparato una lista di caratteristiche essenziali che avrei voluto fossero presenti nella versione definitiva della mia squadra lotta: un redirector (Pokémon che funge da catalizzatore degli attacchi avversari, n.d.r.), un setupper (Pokémon che sfrutta il redirector per aumentare le sue statistiche, n.d.r.), dei moveset non standard e la possibilità di riposizionare le mie pedine nel corso delle varie partite.

La squadra doveva avere anche delle risposte decise agli archetipi più giocati del metagame, ossia Kingambit che si potenzia con Danzaspada, Archaludon sotto pioggia, Psyspam (Distortozona più Vastenergia, n.d.r.) e Sunspam (Distortozona più Eruzione, n.d.r.), l’ormai iconica combo formata da Annahilape e Maushold, tutte quelle squadre hanno come loro punto di forza l’essere più veloci dell’avversario e le varie versioni della DUG (Dragonite-Ursaluna-Gholdengo, n.d.r.).

Quest’ultimo archetipo è appunto basato sui tre Pokémon da cui nasce l’acronimo, ossia Dragonite, Ursaluna-Luna Cremisi e Gholdengo, ed è proprio a partire da questa composizione che io e Eduardo Cuhna abbiamo iniziato a modellare la squadra che poi entrambi avremmo deciso di giocare ai campionati latinoamericani.

La versione originale era composta, oltre ai tre Pokémon già sopracitati, dall’ormai collaudato connubio di Incineroar e Rillaboom, ma anche dall’immancabile e assoluto protagonista della Regulation H: Sneasler.”

Team Aqua: il report degli ultimi tornei in Regulation H
La prima versione della squadra utilizzata da Carmine Ragone al LAIC

TSOS: “Com’è andata la fase di testing?”

Carmine: “La prima volta che ho provato la squadra è stato durante un torneo con una ventina di partecipanti. In quell’occasione ho avuto la possibilità di giocare contro un po’ tutte quelle composizioni contro le quali volevo avere delle contromisure, il che mi ha aiutato tantissimo a capire cosa funzionasse e cosa andasse migliorato.

Allo stesso modo, questo primo testing è stato fondamentale perché ho avuto delle conferme sul fatto che il teratipo di Incineroar dovesse obbligatoriamente essere quello di tipo Spettro, che c’era la necessità di prendere il KO sul Kingambit avversario nel caso in cui avesse sfruttato la meccanica di nona generazione e che Ursaluna doveva essere più veloce di Garchomp con l’ausilio del Ventoincoda.

Anche il torneo successivo è andato molto bene, ma la mia sicurezza è andata un po’ vacillando in seguito ad una League Cup giocata in Svizzera. Ho infatti perso la finale contro un mio storico rivale che, oltre a giocare con uno stile molto offensivo, utilizzava una squadra facente fortemente leva sulla pioggia.

La cosa che più ha richiesto un cambio alla versione originale è l’uscita di Incineroar sotto pioggia accompagnato da Basculegion. Il problema di questa lead è dato dal fatto che l’avversario può farti tentennare grazie al Bruciapelo dello starter di settima generazione e prendere quasi certamente un KO con il Pokémon introdotto a Hisui (regione in cui è ambientato Leggende Pokémon: Arceus, n.d.r.).

Altri problemi emersi nel corso del testing erano la poca affidabilità della mossa Squamacolpo di Dragonite, da un lato essenziale strumento di speed control e dall’altro capace di farti perdere una partita per via della sua scarsa precisione, il fatto che la squadra risultasse ancora troppo lenta e l’assenza di un redirector.”

TSOS: “Quali modifiche avete apportato per migliorare la versione originale?”

Carmine: “Quasi tutte le richieste che avevo avanzato quando ho iniziato a ragionare sulla squadra ideale che avrei voluto avere tra le mani sono state esaudite, con l’eccezione della presenza di un redirector. Ciononostante, la mossa Bruciapelo insegnata a Sneasler a scapito della Protezione è risultata essenziale per poter sopperire a quest’unica mancanza.

Altre modiche importanti fatte alla formazione sono state dare l’Assorbisfera (strumento che aumenta la potenza delle mosse in cambio di alcuni PS, n.d.r.) a Gholdengo per avere un match-up più semplice contro Archaludon e cambiare il teratipo di Ursaluna (da Acqua a Elettro, n.d.r.), così come l’avergli assegnato l’Anonimanto (strumento che impedisce di subire gli effetti secondari delle mosse, n.d.r.) per non dover stare sotto al gioco di Bruciapelo più diminuzione delle statistiche con mosse come Urlorabbia.”

TSOS: “Com’è stata la tua run in quel di San Paolo?”

Carmine: “Allora il primo round è andato molto liscio, cosa ormai non scontata. Il secondo round è stato invece molto complicato in quanto l’avversario giocava un Ninetales che era più veloce di tutta la mia squadra e che mi ha messo in difficoltà in diversi frangenti. C’è da dire che l’avversario ha giocato tutta la partita in maniera molto audace e, complice anche un po’ di fortuna, si è portato a casa la partita.

Nel terzo round l’assoluto MVP si è rivelato essere Ursaluna-Luna Cremisi che, grazie a Sbadiglio (mossa che assopisce l’avversario al primo turno e lo addormenta al secondo, n.d.r.), mi ha permesso di portarmi momentaneamente sul risultato di 2-1. Mentre il round che mi ha fatto capire che questo torneo sarebbe finalmente potuto essere quello buono per raggiungere finalmente il Day 2 è il quarto.

Le partite sono state così paradossali e giocate sul filo del rasoio che la fiducia in me stesso e nelle mie capacità ne hanno giovato tantissimo una volta conclusesi. Tant’è che i successivi due round li ho vinti grazie al momentum accumulato e che mi ha permesso di arrivare sul 5-1, a solo una vittoria dal traguardo.

Nel penultimo round del Day 1 me la sono dovuta vedere con Federico Camporesi (semifinalista ai Mondiali di Yokohama 2023 e vincitore del regionale di Danzica 2025, n.d.r.), un avversario difficilissimo da affrontare in un momento così delicato della run. Tuttavia, tutte le ore di testing che avevo alle spalle hanno dato i loro i frutti proprio per l’occasione.

Il match-up (Archaludon sotto pioggia con Basculegion e Incineroar, n.d.r.) era infatti uno di quelli contro cui mi ero preparato di più e sono riuscito a vincere anche grazie al fatto che sapevo come Federico avrebbe giocato la Best of 3, mentre lui non aveva idea di come l’avrei approcciata io.

L’ultimo round, invece, l’ho perso perché l’avversario aveva già affrontato Edu nel corso del torneo e sapeva esattamente come rispondere alle mie giocate, anche per via del fatto che entrambi usavamo la stessa squadra lotta. La sconfitta è stata però indolore, in quanto sapevo di aver finalmente raggiunto il tanto agognato Day 2.”

TSOS: “E com’è andato il Day 2? Il livello degli avversari si è alzato di molto?”

Carmine: “Alla notizia del mio successo, tutto il Team Aqua si è lasciato andare all’emozione e ci tengo a ringraziarli dal profondo per non avermi mai messo pressione, nemmeno dopo non aver ottenuto alcun CP (Championship Points, n.d.r.) a Danzica.

Il sostegno costante dei miei compagni è ciò che mi ha motivato a non volermi fermare al traguardo raggiunto, provando ad andare il più avanti possibile nella competizione. Nonostante ciò, la mia resistance (indicatore della difficoltà della run di un giocatore durante una competizione, n.d.r.) non era altissima e perciò sapevo che non avrei avuto margine di errore.

Errore che è arrivato fatalmente al primo round del Day 2 per via di un calo di attenzione, che mi ha escluso dal poter ambire alla Top Cut. Al round successivo sono però riuscito a vincere contro un avversario molto abile contro il quale ho dovuto azzeccare un sacco di 50 e 50, il che mi ha permesso di raggiungere la Top 64 e di finire la mia run alla 49° posizione.

Rispondendo quindi alla vostra domanda, la risposta è sì. Al Day 2 ogni errore può risultare fatale e gli avversari che si affrontano lo sanno benissimo. Questa esperienza mi ha insegnato tanto e la considero un successo a tutti gli effetti.”

Ad un passo dalla gloria: la vittoria sfiorata da Francesco Pio Pero a Stoccarda

L’aria tedesca sembra portare particolarmente bene al Team Aqua, che grazie all’incredibile run di Francesco Pio Pero sfiora un secondo titolo regionale in questa stagione. Il giocatore originario di Napoli è arrivato a un passo dalla vittoria con una squadra costruita insieme all’amico Flavio Del Pidio.

Il membro del team e-sportivo con sede a Livorno e il campione internazionale di Londra 2019 sono infatti riusciti nell’intento di tirare fuori dal cilindro una squadra lotta che, seppur basata su un archetipo conosciutissimo e diffusissimo (Archaludon sotto pioggia, n.d.r.), ha permesso a quest’ultimo di inanellare una serie di ben undici vittorie prima di essere fermato proprio dallo stesso Pio Pero, che è invece riuscito a farsi strada fino alla finale.

Sebbene la sconfitta arrivata sul più bello non fosse l’esito che il Team Aqua si sarebbe augurato, il talento messo in mostra da Francesco nel corso di tutto il torneo non fa altro che lasciare buonissime sensazioni per quanto concerne il futuro sia del team che del ragazzo, soprattutto in vista dei prossimi impegni stagionali.

 

 

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