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UFC ha subito un duro colpo dai giudici USA

UFC ha subito un duro colpo dai giudici USA

La UFC e Zuffa, la società dei fratelli Fertitta che la gestiva, avevano provato in tutti in modi a vanificare una class action di alcuni fighter ma hanno fallito.

Nei giorni scorsi, infatti, una Corte del Nevada, dopo oltre 8 anni da quando, nel 2014, un gruppo di atleti della promotion, tra i quali Cung Le e Jon Fitch, avevano sporto denuncia contro la UFC , ha riconosciuto a tale causa la legittimità di class action ed ha riscontrato la fondatezza delle accuse poste in essere.

Nonostante la schiera di super avvocati ed i moltissimi soldi spesi, i fratelli Fertitta ed i vertici della promotion non sono riusciti ad evitare quello che potrebbe rivelarsi un procedimento devastante per l’attuale modello di business dell’organizzazione

Cosa accadrà ora alla UFC?

In estrema sintesi i lottatori che hanno iniziato l’azione legale hanno sostenuto che la UFC mettesse in atto delle pratiche monopolistiche per impedire ai propri atleti di godere della libera scelta di combattere con altre promotion e per tenere i loro compensi a livelli estremamente bassi,

In particolare il giudice ha riscontrato che la pratica di mettere sotto contratto gli atleti per un numero molto ingente di match e di poter sempre estendere tale vincolo a piacimento, costituisca una turbativa delle norme anti-monopolio vigenti negli Stati Uniti e già applicate alla boxe.

Inoltre la Corte ha evidenziato una netta contraddizione nelle dichiarazioni rilasciate dai Fertitta di fronte ai giudici stessi, nelle quali sostenevano di aver agevolato i fighter aumentando il salario base negli anni, e le argomentazioni che gli stessi ex proprietari hanno messo per iscritto nel vendere la UFC alla Endevour dimostrando che la quota dei compensi rispetto agli utili era stata volutamente compressa al 20% in modo da rendere quel business estremamente lucrativo.

Le conseguenze immediate

La conseguenza immediata della legittimazione a Class Action dell’azione legale è che ora tutti i 1200 fighter che hanno combattuto nella promotion nel periodo in questione, cioè fino al 2017, potranno anch’essi unirsi e fare causa a Dana White e soci.

Laddove si dovesse andare in tribunale e i fighter dovessero vincere la promotion dovrà probabilmente cambiare drasticamente sia le sue politiche contrattuali che quelle inerenti le remunerazioni.