La WTA ha deciso di tornare ad organizzare dei tornei in Cina dopo sedici mesi dal boicottaggio a causa del caso che ha coinvolto Peng Shuai.
La tennista ha denunciato un alto funzionario del governo cinese che l’ha forzata ad avere una relazione sessuale, e da allora il circuito mondiale femminile non ha più disputato alcun torneo in attesa di aggiornamenti sul caso, che dopo mesi di attesa non sono arrivati.
Il calendario sarà molto simile a quello pre pandemia, quando il finale dell’anno era dominato dai tornei nella terra asiatica.
La WTA torna in Cina dopo un anno e mezzo per lo scandalo di Peng Shuei
La WTA, il circuito mondiale femminile di Tennis, ha annunciato che a sedici mesi di distanza dall’inizio del caso Peng Shuei, tornerà a disputare tornei in Cina.
La tennista, ex numero uno al mondo nelle coppie, aveva denunciato nel Novembre del 2021 di essere stata costretta ad avere una relazione sessuale con l’ex primo ministro cinese Zhang Gaoli, e da allora, alla ricerca di verità in merito, aveva deciso di boicottare le manifestazioni nel paese.
“Sono sedici mesi che stiamo provando ad avere risposte, e a questo punto siamo convinti che non avremo alcun riscontro. Continuare con la stessa strategia non ci aiuta e abbiamo bisogno di un approccio diverso, sperando che con il nostro ritorno in Cina possiamo ottenere dei progressi”, ha dichiarato Steve Simon, esecutivo della WTA.
La strategia utilizzata sarà quella pre pandemia, ovvero quella di disputare dei tornei alla fine dell’anno, incluse le WTA Finals, che tornano a Shenzhen per la prima volta dal 2019.
#BREAKING WTA to make China return in September: official pic.twitter.com/je5FaGD0PD
— AFP News Agency (@AFP) April 13, 2023