Yevheniy Yustman ha giocato per un po’ di tempo nel nostro paese, a Roma, ed è passato in poco tempo dal raccogliere i lanci al rifugiarsi per salvarsi dalla guerra.
In giorni difficili per l’Ucraina, anche il Football Italiano deve fare i conti con alcuni suoi componenti bloccati nel paese.
La storia di Yevheniy Yustman: Dal gridiron al campo di guerra
Anche il Football Americano non resta fuori dalla grave situazione che si è venuta a creare in Ucraina da ormai due settimane. La IFAF, oltre ad esprimere la propria solidarietà nei confronti della popolazione colpita, ha indetto per questo mese un consiglio straordinario per decidere cosa fare con le compagini russe e bielorusse nelle proprie competizioni.
Anche il Football Italiano ha dato la sua vicinanza al popolo ucraino per il conflitto attualmente in corso, come nel caso del match tra Dolphins Ancona e Warriors Bologna, con gli ospiti che hanno fatto il loro ingresso in campo con la bandiera gialloblu, mentre ha mostrato preoccupazione per un giocatore che ha militato in Italia.
Yevheniy Yustman, ex giocatore di Gladiatori e Pretoriani, due squadre della città di Roma, dove ha anche continuato la sua carriera studentesca, è attualmente nel suo paese natale a difendere sé stesso e la propria popolazione, lasciando Kiev e rifugiandosi a Leopoli.
“Sto bene, sono riuscito a lasciare Kiev e, dopo un viaggio rocambolesco, a mettermi al sicuro, per ora. La situazione qui è irreale. Il popolo combatte, ma non c’è modo di armare tutti. Ho lasciato Kiev sotto ai bombardamenti e guidato per 15 ore, superando 28 posti di blocco per raggiungere Leopoli e un posto sicuro. Guardiamo con apprensione agli sviluppi del conflitto. Se dovrò farò quel che devo, ma spero che la chiamata al fronte non arrivi mai”.
Queste le parole del Wide Receiver, fermo in Ucraina come tutti gli uomini dai 18 ai 60 anni. La FIDAF è a stretto contatto con Yevheniy Yustman per ulteriori aggiornamenti su di sé e sulla situazione nel paese, nella speranza che possa passare questo periodo in sicurezza e in salute.
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