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24 Ore di Le Mans – i 10 momenti migliori della storia

24 Ore di Le Mans - i 10 momenti migliori della storia

La 24 Ore di Le Mans, in questo 2023 è arrivato alla storica edizione del centenario e oggi andremo a ripercorrere 10 dei migliori momenti della storia.

Sul Circuit de la Sarthe di Le Mans, in Francia tra il 26 ed il 27 Maggio del 1923 si svolse la storica prima edizione della 24 Ore di Le Mans. Edizione che diede il via ad una tradizione ormai centenaria.

Infatti, quest’anno a Le Mans è tutto pronto per l’edizione del centenario che si svolgerà tra il 10 e l’11 Giugno, con tutte le migliori case automobilistiche e tutti i migliori piloti del mondo.

 

I 10 momenti migliori in 100 anni di 24 Ore di Le Mans

Ormai sul Circuit de la Sarthe è tutto pronto per la storica edizione del centenario della 24 Ore di Le Mans che si disputerà tra Sabato 10 e Domenica 11 Giugno 2023.

In 100 anni di storia, si sono disputate fino ad oggi ben 90 edizioni (esclusa quella del 2023 ndr) della corsa automobilistica di durata più importante, famosa e prestigiosa del mondo.

Infatti la 24h di Le Mans non si è corsa nel 1936 (crisi industria automobilistica francese), e dal 1940 fino al 1948 a causa del conflitto della Seconda Guerra Mondiale.

La gara si disputa su un circuito semi permanente di una lunghezza di 13.626 metri che utilizza parte del circuito Bugatti (rettilineo di partenza e prime tre curve ndr) dove vi corrono le moto e gran parte delle strade che solitamente vengono usate per la mobilità urbana.

Nel corso degli anni, la 24 Ore di Le Mans ha regalato tantissime emozioni a tutti i fan del motorsport e non solo e l’edizione del centenario che si svolgerà questo fine settimana non sarà di certo da meno.

In attesa che si disputi l’edizione del centenario di questa corsa spettacolare, andiamo a rivivere 10 tra i migliori momenti storici accaduti dal 1923 ad oggi.

 

10 – 1951: L’inizio della leggenda Porsche

Nella terza edizione dopo lo stop della Seconda Guerra Mondiale, una piccola delegazione Porsche, grazie alla 356 SL Coupé in alluminio, diede inizio alla lunghissima storia d’amore tra la casa tedesca e la 24 Ore di Le Mans.

Con 109 successi di categoria di cui 19 assoluti, Porsche è la casa con più vittorie in assoluto della storica corsa di Le Mans, e durante l’edizione del 1951 ci fu la prima storica vittoria, alla sua prima apparizione.

Una prima vittoria di certo sudata dalla casa di Zuffenhausen, in quanto tutte e tre le vetture test turno distrutte prima di quella corsa rimanendo solo con il telaio costruito da Ferry Porsche da un guscio di alluminio abbandonato.

Dopo aver montato motore, e copri ruota posteriori, Auguste Veuillet e Edmond Mouche, si classificarono al 19° posto assoluto, vincendo la categoria 1.1 litri.

Porsche 356 SL Coupè a Le Mans 1951 (photo by newsroom.porche.com)
Porsche 356 SL Coupè a Le Mans 1951 (photo by newsroom.porche.com)

 

9 – 1988: Il ritorno alla vittoria della Jaguar

L’edizione del 1988 è stata caratterizzata dal grande duello tra la Jaguar XJR-9 #2 e la Porsche AG #17, con le due vetture che si sono scambiate la prima posizione diverse volte durante la gara.

La Porsche era arrivata a Le Mans in quell’anno pronta per festeggiare l’ottava vittoria consecutiva preparando una vettura super leggera ed estremamente veloce, mentre Jaguar voleva interrompere un digiuno che stava durando da ormai 31 anni.

Dopo essersi alternati la leadership svariate volte, le ultime ore di gara ha tenuto letteralmente con il fiato sospeso tutti gli appassionati quando la Jaguar che era in testa fu costretta a fermarsi ai box per sostituire il parabrezza danneggiato da un sasso, pochi minuti più tardi si fermò anche la Porsche numero 17 per sostituire la pompa dell’acqua con la Jaguar numero 2 che riprese il comando.

Nell’ultima mezz’ora però la XJR-9 #2, dopo il rifornimento subì dei problemi al cambio, ma nonostante ciò, Jan Lammers riuscì a portare la vettura al traguardo e a regalare un successo alla Jaguar che mancò da ben 31 anni.

Jaguar XJR-9 a Le Mans 1988 (photo by dailysportscar.com)
Jaguar XJR-9 a Le Mans 1988 (photo by dailysportscar.com)

 

8 – 2008: Sotto la pioggia, Audi vince la più bella Le Mans di sempre

La 24 Ore di Le Mans 2008, tra gli addetti ai lavori e i fan, è riconosciuta come una, se non la Le Mans più bella mai disputata.

I favoriti alla vigilia erano solamente le tre Peugeot 908 HDi FAP, con Audi che non era minimamente contemplata per la vittoria finale.

L’inizio della gara infatti rispetto le aspettative con la Peugeot numero 7 di Genè, Villeneuve e Minassian che ha immediatamente iniziato una fuga con un passo troppo più veloce rispetto agli altri (3 secondi a giro ndr).

Nel tardo pomeriggio però iniziò a piovere, e l’Audi numero 2 di McNish, Kristensen e Capello, agevolata anche dall’essere una delle poche vetture ancora aperte, cominciò a rimontare piano piano fino alle ore 5 del mattino della giornata seguente che, sotto al diluvio riuscì a superare la Peugeot.

Le ore successive furono caratterizzate da un incredibile duello, con le due vetture che si scambiarono la leadership ripetutamente fino all’incredibile e insperato successo dell’Audi R10 TDi numero 2.

Audi R10 TDI a Le Mans 2008 (photo by motors.all-free-photos-.com)
Audi R10 TDI a Le Mans 2008 (photo by motors.all-free-photos-.com)

 

7 – 1969: Il finale più combattuto di sempre

L’edizione del 1969 della 24 Ore di Le Mans è riconosciuto come uno dei più combattuti di sempre e con il distacco più ridotto tra le prime due posizioni.

Nelle ultime ore, David Yorke, team manager della JWA fece fermare ai box la Ford GT40 di Jacky Ickx, per effettuare dei controlli a pastiglie e pneumatici anteriori e controllo dei fluidi e delle cinghie.

Una mossa estremamente rischiosa. Infatti dopo i tre minuti di controllo ai box, la Ford tornò in pista con la Porsche 908/2, reduce da una sostituzione dei cuscinetti delle ruote letteralmente attaccata.

Dopo essersi superati più volte, al termine delle 24 ore di gara a trionfare è stato Jacky Ickx al volante della Ford GT40 per soli pochi decimi.

Ford GT40 Mk. I a Le Mans 1969 (photo by motorpasion.com)
Ford GT40 Mk. I a Le Mans 1969 (photo by motorpasion.com)

 

6 – 1995: Il debuto magico della McLaren

L’edizione 1995 della 24 Ore di Le Mans ha dell’incredibile.

Per la prima volta, la McLaren, con la F1 GTR corse nel Circuit de la Sarthe in una gara superiore alle 4 ore e, per la prima volta nella storia, una vettura di produzione corse nel campionato Sport-Prototipi.

La F1 GTR era semplicemente un’evoluzione da competizione di un’auto stradale che non era mai stata progettata con l’obiettivo di gareggiare, montava una trasmissione stradale standard per la quale non erano mai stati previsti turni di gara di 24 ore ininterrotte.

Che fosse veloce già si sapeva ai tempi, ma ciò che sorprese tutti fu il dominio assoluto di quella corsa nella seconda metà, soprattutto dopo l’arrivo della pioggia.

Nonostante problemi al cambio, tempo terribile e prototipi molto più veloci,  McLaren riuscì a piazzare quattro vetture tra le prime 5, sopratutto sul gradino più alto con JJ Lehto, Yannick Dalmas e Masanori Sekiya, conquistando una delle vittorie più incredibili di sempre.

McLaren F1 GTR a Le Mans 1995 (photo by pinterest.com)
McLaren F1 GTR a Le Mans 1995 (photo by pinterest.com)

 

5 – 1969: le 25 Porsche 917

Sempre nel 1969, l’organizzazione decise di abbassare a 25 il numero massimo di vetture per l’omologazione.

Porsche, decise di fare questa grande scommessa per la piccola azienda che era a quei tempi, ovvero presentare 25 nuove 917 per l’omologazione per partecipare alla 24 Ore di Le Mans.

La progettazione finì solamente nell’estate del 1968 e la Porsche presentò ufficialmente la 917 al salone di Ginevra il 12 marzo 1969 destando scalpore a tutti gli appassionati di motori.

La Porsche rischiò di andare in bancarotta, ma il folle piano di creare una serie completa di 917 per sfruttare al meglio una scappatoia delle regole funzionò e proiettò la casa tedesca al grande marchio che conosciamo oggi.

La serie di Porsche 917 per Le Mans 1969 (Photo by Porsche Museum)
La serie di Porsche 917 per Le Mans 1969 (Photo by Porsche Museum)

 

4 – 1997: L’incredibile prima volta di Mr. Le Mans

L’edizione 1997 della 24 Ore di Le Mans è la dimostrazione come una chiamata all’ultimo minuto può letteralmente cambiare la storia di uno sport.

A soli quattro giorni dalla corsa Ralf Jüttner chiamò un giovane Tom Kristensen per guidare la TWR-Porsche WSC-95 numero 7 insieme a Michele Alboreto e Stefan Johansson.

Fino a quel momento Kristensen non aveva mai messo piede a Le Mans, e alla partenza della 24 Ore aveva solo girato solo per 17 giri nella sessione di qualifica.

Con il proseguo della gara Kristensen fece vedere a tutti di che pasta era fatto segnato record sul giro su record sul giro andando a vincere al primo tentativo la prima di nove 24 Ore di Le Mans, rimediando anche il soprannome di Mr. Le Mans.

Tom Kristensen sulla TWR-Porsche WSC-95 a Le Mans 1997 (photo by Rolex)
Tom Kristensen sulla TWR-Porsche WSC-95 a Le Mans 1997 (photo by Rolex)

 

3 – 2016: L’incubo della Toyota

La Toyota, nel 2016 era ancora alla ricerca del primo successo alla 24 Ore di Le Mans, ma all’inizio della gara la casa giapponese non avrebbe mai pensato ad un finale tanto tragico.

La TS050 Hybrid numero 5 guidata da Sebastien Buemi, Anthony Davidson e Kazuki Nakajima stava arrivando al tanto agognato successo dopo un’edizione dominata al termine di una grande battaglia con le Porsche 919 Hybrid.

A un minuto dalla fine e all’inizio dell’ultimo giro va in scena una vera e propria tragedia sportiva.

A causa di un problema al collegamento nei condotti di aspirazione, tra turbocompressore e intercooler, Nakajima fu costretto a parcheggiare la sua Toyota regalando la vittoria all’ultimo giro alla Porsche, tra la disperazione di tutti gli uomini della casa giapponese.

La Toyota TS050 Hybrid ferma a Le Mans 2016 (photo by alvolante.it)
La Toyota TS050 Hybrid ferma a Le Mans 2016 (photo by alvolante.it)

 

2 – 1969: La “passeggiata” di Jacky Ickx

Si ritorna all’edizione del 1969. Edizione in cui ci fu la famosa provocazione di Jacky Ickx.

All’epoca la procedura di partenza prevedeva che tutti i piloti si posizionassero da un lato della pista con le vetture dall’altra parte. I piloti dovevano attraversare il tracciato per salire in auto, montare le cinture per poi partire.

Jacky Ickx era estremamente contrario a questa procedura in quanto la riteneva poco sicura, dato che alcuni piloti, per risparmiare tempo si allacciavano le cinture solamente dopo essere partiti dalla loro piazzola.

Di conseguenza, per protestare con questa procedura, il pilota belga decise di partire in assoluta tranquillità, camminando verso la sua vettura e partire solamente dopo aver allacciato regolarmente tutte le cinture.

Il suo punto di vista venne poi confermato tragicamente solo qualche minuto dopo quando John Woolfe, con le cinture ancora slacciate, perse il controllo della sua Porsche 917 alla curva di Maison Blanche causando un bruttissimo incidente in cui perse la vita.

A partire dall’edizione del 1970 la 24 Ore di Le Mans abbandonò ufficialmente questa procedura di partenza.

La partenza della 24h di Le Mans 1969 (photo by Members Only Magazine)
La partenza della 24h di Le Mans 1969 (photo by Members Only Magazine)

 

1 – 1966: La parata mal riuscita della Ford

Questa edizione della 24 Ore di Le Mans è tornata alla ribalta mainstream grazie al film Le Mans’66: La Grande Sfida con Matt Damon e Christian Bale come protagonisti.

Nell’edizione del 1966 tenne banco il grande duello fra la Ford e la Ferrari con la prima che doveva assolutamente riscattare il 1965 dove fu costretta a ritirare tutte le vetture partecipanti, ma soprattutto per “vendicare” il mancato accordo del 1963.

Henry Ford II scelse Carroll Shelby e Ken Miles per sviluppare la GT40 e farla diventare un’auto vincente. Dopo diversi anni Ford con la coppia Miles e Danny Hulme si presentarono a Le Mans nel 1966 con l’obiettivo di sconfiggere l’impero Ferrari.

Nonostante la Ferrari avesse un grande vantaggio, nella notte Ken Miles si rifiutò di ascoltare gli ordini della Ford (preoccupati per l’affidabilità della vettura) e spinse al massimo superando la Ferrari.

Il team di Maranello nelle restanti ore non riuscì a reagire e la casa statunitense decise di festeggiare in parata con le due GT40 MK. Le vetture tagliarono il traguardo appaiate ma la vittoria andò incredibilmente alla Ford guidata dalla coppia Bruce McLaren e Chris Amon nonostante fossero indieto.

In quegli anni veniva premiato chi percorresse più strada e, considerando che McLaren e Amon partivano più indietro rispetto a Miles e Hulme, la Ford numero 2 vinse in un modo incredibile la 24 Ore di Le Mans 1966.

L'arrivo della 24h di Le Mans 1966 (photo by vitadistile.com)
L’arrivo della 24h di Le Mans 1966 (photo by vitadistile.com)