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    500 miglia di Indianapolis,quali piloti di F1 l’hanno vinta?

    Michael LelliBy Michael LelliMaggio 27, 20212 commenti16 Mins Read
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    500 miglia di Indianapolis,quali piloti di F1 l'hanno vinta?
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    Quali piloti di F1 hanno vinto la 500 miglia di Indianapolis? Ripercorriamo la storia dell’evento tramite queste storiche figure!

    Contenuti dell'articolo

    • Quali piloti di F1 hanno vinto la 500 miglia di Indianapolis?
      • Rodger Ward – 1959, 1962
      • Jim Clark – 1965
      • Graham Hill – 1966
      • Mario Andretti – 1969
      • Mark Donohue – 1972
      • Danny Sullivan – 1985
      • Emerson Fittipaldi – 1989, 1993
      • Jacques Villeneuve – 1995
      • Eddie Cheever – 1998
      • Juan Pablo Montoya – 2000, 2015
      • Alexander Rossi – 2016
      • Takuma Sato – 2017, 2020

    Quali piloti di F1 hanno vinto la 500 miglia di Indianapolis?

    Rodger Ward – 1959, 1962

    • Partenze F1: 12 (1951-1960, 1963)
    • Campionati F1: 0
    • Partecipazioni alla Indy 500: 15 (1951-1964, 1966)
    • Vittorie Indy 500: 2 (1959, 1962)
    Rodger Ward: per lui due vittorie alla 500 miglia di Indianapolis
    Rodger Ward: per lui due vittorie alla 500 miglia di Indianapolis

    La 500 miglia di Indianapolis è stata una gara ufficiale del campionato del mondo di Formula 1 tra il 1950 e il 1960, il che significa che squadre e piloti che hanno gareggiato solo nella 500 compaiono anche nella classifica finale di quelle stagioni. Significa anche che i piloti che hanno finito bene nella 500 potevano battere i piloti che hanno avuto una stagione di F1 difficile. Rodger Ward, ad esempio, ha vinto la 500 miglia di Indianapolis nel 1959 e ha ottenuto otto punti, questo risultato è stato sufficiente per battere Graham Hill che corse sette gare di F1 in quella stagione.

    Ovviamente, la realtà è che Ward era molto più un pilota Indy che ha corso brevemente in F1.  10 delle 12 partenze in Formula 1 di Ward provengono dalla 500 miglia di Indianapolis, le due partenze restanti sono comunque in due Gran Premi degli Stati Uniti, nel 1959 e nel 1963. Sfortunatamente per lui, l’auto che guidava a Sebring nell’edizione del ’59 era una vettura stradale modificata con un cambio a due velocità, che ha subito la rottura della frizione dopo 20 giri.

    Quattro anni dopo, Ward mise le mani su una Lotus 24 con motore BRM e partì 17 ° su 21 vetture al Gran Premio di Watkins Glen, ma si ritirò a causa di un guasto al cambio.

    Al di fuori della F1, Ward è stato un pilota di successo del campionato USAC, vincendo il titolo nel 1959 e 1962 e finendo tra i primi tre tra il 1959 e il 1964.

    Jim Clark – 1965

    • Partenze F1: 72 (1960-1968)
    • Campionati F1: 2 (1963, 1965)
    • Partecipazioni alla Indy 500: 5 (1963-1967)
    • Vittorie Indy 500: 1 (1965)
    Jim Clark festeggia la storica vittoria alla Indy 500
    Jim Clark festeggia la storica vittoria alla Indy 500
    World Copyright © LAT Photographic/Dave friedman

    Jim Clark è considerato uno dei migliori piloti di sempre e detiene ancora il record per la più alta percentuale di giri condotti in una stagione di F1 (71,47% nel 1963). È stato in grado di applicare questo talento anche a diverse tipologie di corse, vincendo due volte il campionato di F1, tre volte la serie Tasman e una volta la Indy 500 prima di morire tragicamente nel 1968.

    Dopo essere arrivato secondo dietro a Parnelli Jones nella gara del 1963, la Lotus di Clark conquistò la pole nel 1964, ma dovette ritirarsi a un quarto di gara quando un suo pneumatico esplose lanciando il battistrada, danneggiando irreparabilmente le sue sospensioni. Tornò l’anno successivo qualificandosi secondo dietro A.J. Foyt. Dopo un’ottima partenza, grazie al suo stile unico, dominò interamente la gara conducendo 190 dei 200 giri. Questo lo rese solo il secondo britannico a vincere la 500 miglia di Indianapolis, dopo il trionfo di Dario Resta nel 1916.

    Graham Hill – 1966

    • Partenze F1: 176 (1958 – 1975)
    • Campionati F1: 2 (1962, 1968)
    • Partecipazioni alla Indy 500: 3 (1966 – 1968)
    • Vittorie Indy 500: 1 (1966)
    Graham Hill durante la vittoriosa 500 miglia di Indianapolis del 1966
    Graham Hill durante la vittoriosa 500 miglia di Indianapolis del 1966

    Graham Hill è, ad oggi, l’unica persona a vincere l’illustre “Triple Crown” del motorsport: vittoria alla 24 Ore di Le Mans, 500 miglia di Indianapolis e il Gran Premio di Monaco di F1 (o il campionato del mondo di F1). Mentre ha ottenuto una vittoria sia a Le Mans che alla Indy 500, le sue cinque vittorie a Monaco gli sono valse il soprannome di “Mr Monaco”, e ha il secondo maggior numero di vittorie nel Principato (dietro Ayrton Senna su sei, e alla pari con Michael Schumacher).

    Hill ha vinto la Indy 500 al suo primo tentativo, anche se questa vittoria non è stata indiscutibile. Mentre Hill si è aggiudicato la vittoria, anche il team Lotus di Jim Clark, secondo, pensò di aver vinto la gara. Clark, con due testacoda durante la gara, riuscì a continuare. Ma, stando alle dichiarazioni dell’epoca, un giro non venne attribuito a Clark dando così una posizione di svantaggio a Jim e facendo guadagnare la prima posizione a Graham. Anche Hill rimase “sorpreso” di aver vinto la gara. Tuttavia, senza alcuna protesta ufficiale lanciata da Clark o dalla sua squadra, la vittoria di Graham Hill è rimasta negli annali.

    Mario Andretti – 1969

    • Partenze F1: 128 (1968 – 1972, 1974 – 1982)
    • Campionati F1: 1 (1978)
    • Partecipazioni alla Indy 500: 29 (1965 – 1978, 1980 – 1994)
    • Vittorie Indy 500: 1 (1969)
    Mario Andretti alla 500 miglia di Indianapolis del 1969
    Mario Andretti alla 500 miglia di Indianapolis del 1969

    Mario Andretti ha gareggiato nella Indy 500 quattro anni prima, e molto dopo, rispetto alla sua carriera in F1. Ha il secondo maggior numero di iscrizioni alla Indy 500: le sue 29 partenze sono state battute solo dalle 35 partenze del quattro volte vincitore AJ Foyt. Detiene anche il record per il maggior numero di gare tra le pole position, avendo ottenuto la pole nel 1966, 1967 e 1987.

    La vittoria di Andretti alla Indy 500 del 1969 è stata dominante: partendo secondo in griglia, Andretti ha condotto 116 dei 200 giri, finendo con oltre due minuti di vantaggio su Dan Gurney.

    Andretti ha gareggiato in F1 e Indy contemporaneamente verso la fine della sua carriera in F1. Sei anni dopo aver vinto il mondiale di F1 con la Lotus, Andretti vinse il titolo CART Indy del 1984 da aggiungere alla sua tripletta di corone nelle corse Indy durante l’era USAC nel 1965, 1966 e 1969. Tuttavia, nonostante diversi ottime corse a Indianapolis, quella vittoria del ’69 rimase l’unica per lui e per l’intera dinastia Andretti.

    Mark Donohue – 1972

    • Partenze F1: 14 (1971, 1974 – 1975)
    • Campionati F1: 0
    • Partecipazioni alla Indy 500: 5 (1969 – 1973)
    • Vittorie Indy 500: 1 (1972)
    Mark Donohue con Roger Penske alla 500 miglia di Indianapolis
    Mark Donohue con Roger Penske alla 500 miglia di Indianapolis

    Mark Donohue ha corso solamente 14 volte in F1 prima di morire tragicamente in un incidente durante le prove del Gran Premio d’Austria del 1975, ma aveva già ottenuto un podio nel mondiale. Aveva anche ottenuto tre vittorie in USAC e una vittoria in NASCAR, oltre a vari successi in Trans-Am e Can-Am, dimostrando la sua versatilità.

    Ha partecipato 5 volte alla 500 miglia di Indianapolis, arrivando tra i primi cinque in tutte le gare. Il suo quarto tentativo, correndo con una McLaren per il team Penske, lo ha visto segnare la prima delle 18 vittorie di “The Captain” nella classica del weekend del Memorial Day. È stata anche la prima vittoria della McLaren nella Indy 500, ottenuta con l’M16.

    Danny Sullivan – 1985

    • Partenze F1: 15 (1983)
    • Campionati F1: 0
    • Partecipazioni alla Indy 500: 12 (1982, 1984 – 1995)
    • Vittorie Indy 500: 1 (1985)
    Danny Sullivan alla 500 miglia di Indianapolis
    Danny Sullivan alla 500 miglia di Indianapolis // Foto IndyCar Series

    Sullivan ha corso in F1 per un solo anno, raccogliendo un solo punto a Monaco nel 1983, prima di tornare in patria e gareggiare con le Indycars. Il suo tempo nella serie americana gli ha offerto molto più successo in quanto ha ottenuto un totale di 17 vittorie su 170 partenze, una di queste vittorie è stata nella 500 miglia di Indianapolis.

    Sullivan ha un totale di 12 presenze nella Indy 500 e ne vinse una – l’edizione del 1985 – ritirandosi invece da altre otto. Ma quella vittoria fu ottenuta in modo spettacolare. Dopo aver superato l’allora leader Mario Andretti, Sullivan ha perso il controllo della vettura facendo un testacoda completo a 360°, ma in qualche modo ha evitato di colpire qualsiasi cosa ed è stato in grado di continuare. Da lì ha ripreso a inseguire Andretti e, al 140esimo giro, ha preso il comando tenendolo fino al traguardo.

    Emerson Fittipaldi – 1989, 1993

    • Partenze F1: 14 (1970 – 1980)
    • Campionati F1: 2 (1972, 1974)
    • Partecipazioni alla Indy 500: 11 (1984 – 1995)
    • Vittorie Indy 500: 2 (1989, 1993)
    Emerson Fittipaldi festeggia la vittoria alla Indy 500
    Emerson Fittipaldi festeggia la vittoria alla Indy 500

    Emerson Fittipaldi, conosciuto da noi tifosi Italiani come “O Rato” per la sua dentatura, è uno dei nomi più noti della F1 e durante il suo periodo in F1 ha collezionato 14 vittorie, due campionati e 35 podi, rendendolo il terzo pilota di F1 brasiliano di maggior successo dopo Ayrton Senna e Nelson Piquet.

    Dopo quasi 11 stagioni in F1 si è ritirato, ma il suo entusiasmo è stato risvegliato dal passaggio alle corse automobilistiche Indy. Guidando una Penske di Pat Patrick, si è assicurato il campionato nel 1989, ma il suo anno è ricordato soprattutto per il suo scontro con Al Unser Jr mentre duellavano per il comando della 500 miglia di Indianapolis. Al 198° giro, si toccarono le ruote che mandarono Al Jr. a muro mentre Fittipaldi ha dovuto correggere con una grande scivolata. La gara è finita sotto la bandiera gialla ed Emerson vinse la sua prima Indy 500.

    La sua seconda vittoria, nel 1993, è arrivata con il Team Penske, dopo un sorpasso a fine gara sul campione del mondo in carica di F1 Nigel Mansell. Mentre questa vittoria lo ha reso la terza persona più anziana a vincere la 500 miglia di Indianapolis, sono state le sue buffonate dopo la gara che hanno attirato l’attenzione dei mass media.

    La qualità della sua guida è stata messa in ombra dalla sua decisione di bere succo d’arancia piuttosto che il latte tradizionale, provocando molte polemiche e lamentele anche da parte dei suoi fan.

    Jacques Villeneuve – 1995

    • Partenze F1: 163 (1996 – 2006)
    • Campionati F1: 1 (1997)
    • Partecipazioni alla Indy 500: 3 (1994 – 1995, 2014)
    • Vittorie Indy 500: 1 (1995)
    Jacques Villeneuve alla 500 miglia di Indianapolis del 1995
    Jacques Villeneuve alla 500 miglia di Indianapolis del 1995

    A differenza di molte persone in questa lista, Jacques Villeneuve ha vinto la Indy 500 prima di andare in F1.

    Entrato nelle Indy nel 1994, la sua prima stagione gli ha fruttato tre podi – un terzo, un secondo posto alla Indy 500 e una vittoria sul circuito di Road America – prima della sua stagione del 1995.

    Proprio come la carriera di Villeneuve in F1, la sua vittoria alla 500 miglia di Indianapolis non è stata priva di controversie o drammi. Al 38 ° giro era, a sua insaputa, in testa alla gara quando c’è stato un richiamo ai box in modo che i commissari potessero recuperare i detriti sul circuito causati da un incidente. Le regole stabilivano che il leader avrebbe dovuto schierarsi dietro la pace car ma, senza che Villeneuve si fosse accorto di essere in testa, la superò due volte. Alla ripresa della gara gli venne assegnata una penalità di due giri, portandolo al 27 ° posto.

    I problemi con la Pace Car non erano però finiti. Al 189 giro il gruppo era di nuovo dietro la pace car, con Villeneuve al secondo posto dietro Scott Goodyear. Anticipando la ripartenza al giro 190, Goodyear ha rallentato per creare un divario rispetto alla pace car, quindi ha accelerato. Villeneuve lo ha seguito e i due hanno distanziato il terzo posto, ma la pace car doveva ancora arrivare alla corsia dei box.

    Notando che avrebbero raggiunto il ritmo della macchina prima che entrasse ai box, Villeneuve ha rallentato. Goodyear no, sorpassandola a metà dell’ultima curva. Questa manovra gli è valsa una penalità stop-and-go, che ha scelto di ignorare e, a cinque giri dalla fine, è stato squalificato mentre era ancora in testa. Ciò significava che Villeneuve era al primo posto, diventando il primo e unico canadese a vincere la Indy 500. Grazie anche a questa vittoria, a fine stagione riuscì ad assicurarsi il titolo CART.

    Eddie Cheever – 1998

    • Partenze F1: 132 (1978, 1980 – 1989)
    • Campionati F1: 0
    • Partecipazioni alla Indy 500: 14 (1990 – 2002, 2006)
    • Vittorie Indy 500: 1 (1998)
    Eddie Cheever alla 500 miglia di Indianapolis del 1998
    Eddie Cheever alla 500 miglia di Indianapolis del 1998

    Eddie Cheever ha partecipato a 132 gare del campionato del mondo di F1 e non è riuscito a qualificarsi per altre 11. Ha segnato nove podi e durante la sua permanenza in F1 è stato compagno di squadra con alcuni dei più grandi nomi di questo sport: ha corso con Jacques Laffite nel 1982, Alain Prost nel 1983 e Riccardo Patrese dal 1984 al 1985. Sfortunatamente per Cheever, la sua carriera non ha mai brillato particolarmente in F1, il suo miglior piazzamento è stato un settimo posto nel 1983, anno in cui il compagno di squadra Alain Prost concluse secondo, ma ha trovato molto più successo in America.

    Dopo la divisione CART / IRL, la prima vittoria di Cheever è arrivata all’Indy 200 del 1997 al Walt Disney World. Ha poi vinto la 500 miglia di Indianapolis nel 1998. In totale ha vinto in ogni stagione IRL tra il 1997 e il 2001, finendo terzo nelle stagioni 1996-97 e 2000.

    Juan Pablo Montoya – 2000, 2015

    • Partenze F1: 94 (2001 – 2006)
    • Campionati F1: 0
    • Partecipazioni alla Indy 500: 5 (2000, – 2014, 2017)
    • Vittorie Indy 500: 2 (2000, 2015)
    Juan Pablo Montoya alla 500 miglia di Indianapolis del 2000
    Juan Pablo Montoya alla 500 miglia di Indianapolis del 2000

    Juan Pablo Montoya è un altro pilota che ha trascorso del tempo in Indycar prima di passare alla F1, entrando nel paddock della F1 come campione della 500 miglia di Indianapolis. Il colombiano ha ottenuto la prima delle sue due vittorie nella Indy 500 nel 2000, un anno prima del suo debutto in F1, e ha guidato l’invasione CART nelle gare IRL. È stata una prestazione dominante dell’allora debuttante, con Montoya in testa per 167 giri della gara da 200 giri e finendo con oltre sette secondi di vantaggio sul secondo posto.

    Dopo il suo periodo in F1 alla Williams e alla McLaren, durante il quale ha ottenuto sette vittorie e due volte è arrivato terzo nel campionato del mondo, è tornato in America e ha trascorso diverse stagioni correndo per Ganassi in NASCAR. Poi, nel 2013, ha ricevuto la chiamata dal Team Penske per vedere se gli sarebbe piaciuto unirsi a Will Power e Helio Castroneves nel team IndyCar di Roger.

    Nel 2014 è arrivato quinto a alla 500 miglia di Indianapolis, ma l’anno successivo è uscito dopo un incidente ad inizio corso ma, dopo una grande rimonta, ha vinto un duello con il compagno di squadra Power ottenendo la vittoria con un vantaggio di appena un decimo di secondo.

    Montoya detiene attualmente il record per la maggior distanza in anni tra le vittorie di Indy 500. È anche uno dei soli 10 vincitori rookie, una lista che include anche i colleghi piloti di F1 Graham Hill e Alexander Rossi. Correrà la 500 miglia di Indianapolis di domenica con il team McLaren.

    Alexander Rossi – 2016

    • Partenze F1: 5 (2015)
    • Campionati F1: 0
    • Partecipazioni alla Indy 500: 5 (2016 – 2020)
    • Vittorie Indy 500: 1 (2016)
    Alexander Rossi dopo la sua vittoria alla 500 miglia di Indianapolis
    Alexander Rossi dopo la sua vittoria alla 500 miglia di Indianapolis

    Alexander Rossi ha fatto il suo debutto in F1 nel 2015, correndo per lo sfortunato team Manor Marussia in cinque delle ultime sette gare dell’anno. La macchina era poco competitiva, la squadra non ha segnato punti in tutta la stagione, anche se Rossi è stato in grado di finire davanti al compagno di squadra Will Stevens , che era stato con loro per tutte le 19 gare, in quattro delle sue cinque gare.

    Il passaggio in IndyCar per il 2016 si è rivelato molto più fruttuoso per l’americano, poiché ha vinto la 500 miglia di Indianapolis al suo primo tentativo, diventando così solo il decimo debuttante a vincere nella sua storia. È stata una strategia rischiosa che però ha dato i suoi frutti: a 10 giri dalla fine i leader hanno iniziato a fare rifornimento ai box per l’ultima volta, mentre lo stratega di Rossi, Bryan Herta, ha scelto di scommettere e lasciare il suo uomo in pista.

    Il piano ha funzionato. A un giro dalla fine, Rossi aveva un vantaggio di 20 secondi, che è sceso a soli 4,4 secondi quando ha superato il traguardo a 137 miglia orarie, con la vittoria nel sacco.

    Anche se non è stato in grado di replicare il successo del suo debuttante Indy 500, è diventato uno dei migliori piloti IndyCar, conquistando il secondo posto nel campionato 2018. È anche una star alla 500 miglia di Indianapolis, salendo dal fondo della griglia per finire quinto nel 2018. Nel 2019 perse la gara solo dopo un lungo duello con Simon Pagenaud di Penske.

    Takuma Sato – 2017, 2020

    • Partenze F1: 90 (2002 – 2008)
    • Campionati F1: 0
    • Partecipazioni alla Indy 500: 11 (2010 – 2020)
    • Vittorie Indy 500: 2 (2017, 2020)

    Takuma Sato non ha mai avuto molto successo in F1, gareggiando con macchine spesso mediocri e ottenendo solo 14 punti, compreso un solo podio nel Gran Premio degli Stati Uniti del 2004, anche se nel 2007 è stato il protagonista della piccola squadra Super Aguri.

    Il passaggio nelle IndyCar nel 2010 gli ha portato un po’ di fortuna, con Sato che è salito sul podio cinque volte nelle sue prime sei stagioni. Il momento clou è stato il suo tentativo di sorpasso da “o tutto o niente” all’interno di Dario Franchitti nell’ultimo giro della 500 miglia di Indianapolis del 2012, che si è concluso nel muro, ma lo ha reso una star negli Stati Uniti.

    Un passaggio alla squadra AJ Foyt Racing nel 2013 lo ha visto vincere a Long Beach ma le sue fortune con la Indy 500 si affievolirono. Il passaggio alla Andretti Autosport per il 2017 ha cambiato le cose. Partendo dalla seconda fila della griglia della 500 miglia di Indianapolis, Sato è rimasto nel gruppo di testa per tutto il tempo ed è stato uno dei 15 diversi leader, stabilendo così anche un record della Indy 500. Vinse l’edizione solo per 0.201sec dopo una divertente lotta per la vittoria con i Castroneves di Penske.

    L’anno scorso, dopo aver cambiato squadra ed essere passato al team Rahal Letterman Lanigan, Sato ha vinto ancora, questa volta dopo aver superato il leader della corsa Scott Dixon. Quando la gara è stata rallentata dalla bandiera gialla a cinque giri dalla fine a causa di un grave incidente per il suo compagno di squadra, Sato ha avuto la sua seconda vittoria alla 500 miglia di Indianapolis.

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