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Il canottaggio azzurro avanza in ogni batteria a Tokyo 2020

Il canottaggio azzurro avanza in ogni batteria a Tokyo 2020

Il Canottaggio azzurro presenta un ottimo bilancio al termine della seconda giornata di gare ai Giochi Olimpici di Tokyo: le cinque imbarcazioni italiane oggi in acqua nelle batterie passano tutte il turno, evitando i ripescaggi.

Italia in finale nel Quattro senza (abbreviato 4-, è il nome che in ambito sportivo si dà a un tipo di imbarcazione utilizzata per praticare il canottaggio, in cui vogano quattro atleti) del canottaggio a Tokyo 2020 . Il quartetto formato da Matteo Castaldo, Matteo Lodo, Bruno Rossetti e Giuseppe Vicino ha chiuso la batteria dietro all’equipaggio britannico.

Avanzano in semifinale le altre 4 imbarcazioni azzurre in acqua stamattina: il due senza femminile di Aisha Rocek e Kiri Tontodonati (terze in batteria), il due senza maschile di Giovanni Abagnale e Marco Di Costanzo (secondi in batteria), il doppio pesi leggeri femminile di Valentina Rodini e Federica Cesarini (seconde in batteria) e il doppio pesi leggeri maschile di Stefano Oppo e Pietro Willy Ruta (secondi in batteria).

Il canottaggio azzurro imbarcazione per imbarcazione

Il canottaggio azzurro si presenta quindi a testa alte alle Olimpiadi, sulle acque della Sea Forest Waterway.

In Finale A il quattro senza senior maschile, in semifinale il due senza senior femminile, il due senza senior maschile, il doppio pesi leggeri femminile ed il doppio pesi leggeri maschile.

Il quattro senza senior maschile di Matteo Castaldo, Bruno Rosetti, Matteo Lodo e Giuseppe Vicino stacca il pass per l’ultimo atto ottenendo il secondo posto nella seconda serie in 5’57″67, quarto crono assoluto. Gli azzurri si piegano alla Gran Bretagna, prima in 5’55″36, anche se il miglior tempo complessivo è dell’Australia, che vince la prima batteria in 5’54″27 davanti agli USA (5’57″27).

Il canottaggio azzurro avanza in ogni batteria a Tokyo 2020
Il canottaggio azzurro avanza in ogni batteria a Tokyo 2020. Nella foto Matteo Castaldo, Bruno Rosetti, Matteo Lodo e Giuseppe Vicino

Il due senza senior femminile di Kiri Tontodonati ed Aisha Rocek va in semifinale grazie al terzo posto nella prima serie in 7’22″79, che vale però il quinto crono complessivo. Davanti alle azzurre Canada e Romania, oltre alle vincitrici delle altre due batterie, Australia e Nuova Zelanda.

Il due senza senior maschile di Giovanni Abagnale e Marco Di Costanzo avanza grazie al secondo posto nella seconda batteria in 6’48″74, a 6″00 dall’Australia. Azzurri con l’ottavo crono complessivo tra i nove equipaggi già approdati alle semifinali.

Il doppio pesi leggeri femminile di Valentina Rodini e Federica Cesarini passa il turno in virtù del secondo posto in 7’04″66 nella prima serie, a 1″19 dalla Francia. Azzurre col quarto crono assoluto, dietro anche a Romania e Gran Bretagna, tra le sei al penultimo atto.

Il doppio pesi leggeri maschile di Stefano Oppo e Pietro Willy Ruta approda in semifinale nonostante venga battuto dalla Germania, che precede gli azzurri di 2″54. Il tempo dell’Italia, 6’24″25, è il terzo complessivo, superato anche dall’Irlanda tra i sei equipaggi già in semifinale.

L’Italia non era in gara nel quattro senza senior femminile, specialità dove sono già in finale Paesi Bassi, Cina, Australia (con la miglior prestazione olimpica in 6’28″76) ed Irlanda, nell’otto senior femminile, dove vanno in finale Nuova Zelanda ed USA, e nell’otto senior maschile, con Germania e Paesi Bassi all’ultimo atto.

Il canottaggio azzurro ai microfoni

Il canottaggio azzurro ha tre giorni per riposare, analizzare e migliorare. Oggi era un punto di partenza di cui si necessitava per “rompere il ghiaccio”. Parola di Matteo Lodo: “Ci serviva questa gara per rompere il ghiaccio e anche perché eravamo in gara con avversari che non incontravamo da tempo, a parte la Polonia affrontata durante la Coppa del Mondo di Sabaudia.

Per quanto riguarda la gara, la prima parte è stata un po’ sotto tono, ma poi la barca ha iniziato a salire di colpi e ad essere più veloce e questo ci ha permesso di mantenere una certa velocità. Nella seconda parte di gara, delineate le posizioni e sicuri del passaggio, abbiamo chiuso senza eccedere molto. Ora abbiamo tre giorni per riposare, analizzare e anche migliorare.

Per quanto riguarda gli avversari penso che le migliori barche siano quelle dell’Australia e della Gran Bretagna, quest’ultima ha vinto anche l’Europeo e per questo li ritengo due grandi equipaggi, ma noi non siamo da meno e qui a Tokyo non siamo venuti per fare da osservatori: vogliamo provare ad essere protagonisti“.

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