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Belal Muhammad vuole allenarsi di nuovo in Daghestan

Belal Muhammad vuole allenarsi di nuovo in Daghestan

Belal Muhammad punta a sottoporsi nuovamente a un allenamento speciale in Daghestan prima di un potenziale match per il titolo UFC.

L’atleta americano di origini palestinesi è nel pieno di una striscia di imbattibilità di quasi 5 anni in promotion, che lo ha portato a diventare il n°2 nel ranking dei welter.

Di rientro dalla vittoria per decisione unanime su Gilbert Burns dopo quello che è stato il suo unico incontro nel 2023, Belal Muhammad è ora in corsa per il titolo della categoria, attualmente detenuto dal rivale Leon Edwards.

Lo stesso Muhammad spera infatti che Dana White, il presidente della UFC, possa concedergli la title shot e di conseguenza il rematch contro “Rocky”. In vista di questa potenziale occasione, egli ha in piano di tornare ad allenarsi in Daghestan, terra dell’ex campione Khabib Nurmagomedov.

Perché Belal Muhammad vuole tornare ad allenarsi in Daghestan?

In una recente intervista rilasciata a MMA Junkie Radio, Belal Muhammad ha spiegato che il duro ritmo degli allenamenti dei fighter daghestani sarebbe in grado di prepararlo a dovere in vista di un rematch contro Leon Edwards.

“Tornerò sicuramente ad allenarmi in Daghestan. Quegli atleti non ti lasciano un attimo di tregua: niente giorni di riposo, niente sparring leggeri. E’ ciò che fa al caso mio. L’ultima volta che sono tornato dal Daghestan, ho archiviato una vittoria dominante. Ecco perché intendo ripetere l’esperienza.”

Muhammad spera inoltre di ricevere altri consigli preziosi dall’ex campione UFC Khabib Nurmagomedov, che ha continuato a tenere alto (anche dopo la morte del padre) il livello di preparazione dei fighter russi anche nelle vesti di allenatore.

“Ciò che ti aspetta lì, dagli allenamenti al tipo di compagni di squadra, è ben diverso dalla mia routine quotidiana. Quando lasci il Daghestan, devi essere già pronto ad andare. Non è facile, lo so.

Ogni giorno lì si fa più duro in termini di preparazione, gni round in sé è una nuova sfida: è come se vivessi il match più volte prima di poterlo disputare effettivamente.”

 

 

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