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Com’è andata la NASCAR alla 24h di Le Mans?

Com'è andata la NASCAR alla 24h di Le Mans?

La NASCAR del Garage 56 ha partecipato alla 24h di Le Mans del 2023, ecco com’è andata la sua avventura nella prima apparizione alla corsa.

Per la prima volta, una vettura della storica serie statunitense dedicata alle vetture a ruote coperte ha girato sul circuito de La Sarthe, ben figurando e completando tutte le 24 Ore della gara di durata più famosa al mondo al trentanovesimo posto con un roster d’eccezione, composto da Jenson Button, Jimmie Johnson e Mike Rockenfeller alla guida.

La curiosità sulla vettura portata dalla NASCAR per questo appuntamento è stata grande fin dall’inizio, in quanto era un evento storico e inedito per il motorsport a livello mondiale.

 

NASCAR alla 24h di Le Mans chiude la prova con successo al trentanovesimo posto

La NASCAR Next Gen che ha partecipato come integrante di Garage 56 alla 24h di Le Mans ha rispettato tutte le attese della vigilia chiudendo con successo la corsa di durata più importante dell’anno.

La Next Gen Car, auto della settima generazione introdotta nella categoria lo scorso anno dai tre fornitori, ovvero Chevrolet, Toyota e Ford, è stata sulla bocca di tutti per la buona prestazione offerta e per il distacco inflitto alle vetture della categoria GTE, quasi quattro secondi di distacco in prova.

Un motore più performante rispetto alle vetture dalle quali ha preso spunto e le dimensioni, molto più grandi rispetto alle GTE, al loro ultimo anno nella corsa insieme con le LMP2, sono state le caratteristiche che hanno dato nell’occhio fin da subito a una platea esigente come quella francese.

Nonostante alcuni problemi alla trasmissione avuti durante le ultime ore, quando Jenson Button è stato alla guida della vettura, la crew di Hendrick Motorsports è riuscita a riparare il prototipo e a farlo tornare in pista con l’esperto Mike Rockenfeller al volante, vincitore qui nel 2010.

Oltre ai due piloti europei c’era anche una leggenda della NASCAR, il sette volte campione Jimmie Johnson, che tra i tre è stato il più lento a causa delle difficoltà incontrate con la pioggia, condizioni metereologiche nelle quali ha corso raramente nella sua lunga carriera. Proprio il pilota statunitense è stato colui che ha portato la vettura al traguardo.

Il trentanovesimo posto overall, con 285 giri fatti sui 342 percorsi, è un risultato relativo a quanto fatto vedere dalla vettura, che fin dall’inizio ha fatto mostrare interesse e pareri positivi. Forse è presto per dire se quanto mostrato dalla NASCAR a Le Mans è stato l’embrione di qualcosa di più importante, ma la buona figura fatta dagli statunitensi verrà comunque ricordata a lungo.