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Ferrari convinta di aver portato sufficienti prove alla FIA

Ferrari convinta di aver portato sufficienti prove alla FIA

Ferrari ha dovuto accettare la decisione della FIA per quanto riguarda la mancata revoca della sanzione a Carlos Sainz nella gara di Melbourne.

Al pilota spagnolo è stata confermata la dodicesima posizione, negandogli la possibilità di riottenere la posizione conquistata in gara prima della penalità di cinque secondi. Quest’ultima l’aveva condannato a perdere il quarto posto, relegandolo fuori dalla zona punti per via dello scontro con Alonso.

Il team italiano ha ammesso allora di rispettare la decisione dei commissari, ma sottolineando comunque di aver portato abbastanza prove per scagionare il proprio pilota.

Le prove portate dalla Ferrari ai giudici

Ferrari ha provato ad annullare la penalità di Sainz, offrendo alla commissione alcune prove a riguardo della sua involontarietà nel contatto con Alonso. La scuderia italiana ha cercato di dimostrare i motivi dietro alla frenata in ritardo di Sainz prima di curva 1. Per il pilota la temperatura delle gomme era troppo fredda, a causa di un giro di formazione molto lento dietro la Safety Car.

Inoltre, la scarsa visibilità dovuta dal sole ha sicuramente contribuito all’incidente. Ma la FIA ha respinto queste affermazioni, appellandosi al fatto che anche gli altri piloti si ritrovassero nella stessa condizione. Per i giudici, la squadra di Maranello non è riuscita a soddisfare la richiesta di nuove informazioni significative e pertinenti. Qualora ci fossero stati nuovi elementi non disponibili al momento della prima valutazione in merito alla penalità, Sainz avrebbe riacquistato il suo quarto posto.

Queste sono le dichiarazioni della Ferrari nel bollettino rilasciato in merito: “Siamo naturalmente delusi e sentiamo di aver fornito sufficienti prove alla commissione  per riesaminare la decisione, soprattutto in luce degli incidenti che si sono verificati durante il riavvio finale. Siamo comunque rispettosi del processo e della decisione della FIA”.

 

 

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