Israel Adesanya ha perso il suo titolo dei pesi medi UFC contro Sean Strickland a UFC 293 e, solo ora, ha parlato di quella sconfitta.
Nelle fasi immediatamente successive all’incontro, il solitamente molto loquace fighter neozelandese, aveva incontrato brevemente i media in conferenza stampa affermando solo di voler passare un po’ di tempo con i suoi cari ed il suo team e lasciando poi l’allenatore, Eugene Bareman a rispondere alle domande dei giornalisti.
Ieri sul suo canale YouTube, l’ex campione ha riflettuto finalmente sull’accaduto.
Cosa è accaduto a Israel Adesanya a UFC 293?
Immediatamente dopo la sorprendente sconfitta in molti hanno voluto analizzare la prestazione di Israel Adesanya.
Sean Strickland è riuscito nell’impresa di diventare campione partendo da un pronostico che lo vedeva sfavorito 5 a 1 dai bookmakers, evenienza più unica che rara.
Dana White e altri hanno imputato l’accaduto ad una serata storta del campione nella quale è sembrato molto esitante e più lento e prevedibile del solito. Altri, invece, hanno voluto tributare i dovuti meriti al condotta perfetta di Strickland che ha chiuso ottimamente gli spazi pressando l’avversario e trovando la misura giusta per metterlo in difficoltà come mai era apparso, nemmeno nella sconfitta contro Pereira.
Le riflessioni del campione
Intervistato da suo fratello, Israel Adesanya ha detto:
“Come mi sono sentito nella gabbia? Come in un brutto sogno“, ha sentenziato Stylebender.
“Non è stato un incubo. In un incubo pensi: “Oh merda, ca..o”. In un incubo hai paura. Invece era come se provassi a colpire il mio avversario ma avevo le braccia molli e non ci riuscivo.
Non riuscivo a capacitarmi mi sentivo proprio come in un brutto sogno. La sensazione che ho provato riguardando il match è stata completamente diversa, e subito dopo ho chiamato [l’allenatore] Eugene [Bareman] e abbiamo parlato e la pensiamo allo stesso modo, siamo fiduciosi (per un eventuale re-match).”
Vedremo se la UFC deciderà di concedere all’ex dominatore delle 185 libbre la chance di riscattare quella brutta prestazione.
