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Max Verstappen individua la pista più pericolosa in F1

Max Verstappen individua la pista più pericolosa in F1

Max Verstappen, in seguito alla prematura scomparsa del pilota Dilano van’ t Hoff, è tornato sui pericoli del circuito di Spa per fornire la sua opinione.

Sabato scorso, il motorsport si è fermato dopo che il giovane pilota di Formula Europea è rimasto ucciso sul circuito belga. Ad essere messa sotto la lente d’ingrandimento è stata la curva del Raidillon. Tutti i piloti sono rimasti toccati dall’evento, esprimendo cordoglio.

Max Verstappen è tornato sull’argomento, esprimendosi su quella che egli stesso identifica come pista a maggior rischio. L’olandese ritiene che il circuito di Jeddah, in Arabia Saudita, sia decisamente il più impervio per l’incolumità dei piloti.

Cosa ha dichiarato Max Verstappen sul circuito di Jeddah?

Max Verstappen a Motorsport.com ha rilasciato delle dichiarazioni eloquenti, condivise anche da altri colleghi del paddock. Egli a proposito della pista saudita ha affermato: “È sicuramente una curva molto pericolosa ma anche a Jeddah, nel primo settore, è molto rischioso”.

E sulle criticità di Jeddah aggiunge: “Sono contento che non sia ancora successo nulla in quel settore, perché passando per le curve sei, sette e otto, se si ha un incidente può essere lo stesso che a Spa. A Jeddah quelle curve sono cieche, non sai cosa ti aspetta”.

Commentando la dinamica che ha condotto alla morte di Dilano van’ t Hoff, Max Verstappen dichiara: “Ingiusto dare la colpa della morte solo al tracciato di Spa. Sicuramente l’Eau Rouge è cieca in salita, ma ovviamente questo incidente è avvenuto più tardi. Penso che l’unica cosa che si possa migliorare sia creare più spazio, cercando di spostare le barriere più all’esterno”.

E quasi a voler scagionare la pista dalle critiche che gli sono state riservate, l’olandese sostiene: “Penso che le modifiche apportate a Spa l’abbiano aperta molto di più. Raidillon, tuttavia, sarà sempre una curva pericolosa. Però va detto anche che stiamo andando su molte piste dove ci sono curve pericolose, circuiti di cui non si dirà nulla fino a che non vi ci si verificheranno incidenti”.