Pedro Acosta racconta la tanta pressione, la delusione e la frustrazione che ha provato nel primo anno in Moto 2.
Il pilota di Mazzaròn è a detta di tutti il più grande talento del motomondiale considerato da molti il nuovo Marc Marquez destinato a dominare la MotoGP nei prossimi anni.
Il diciannovenne spagnolo non sta tradendo le enormi aspettative su di lui dato che, nei tre anni trascorsi nel motomondiale, si è portato a casa due titoli e un secondo posto.
Tuttavia, le cose non sono andate sempre come voleva Pedro Acosta che ha deciso di raccontarle in un documentario in onda su Dazn.
Il 2022 ha fatto bene alla crescita di Pedro Acosta?
Pedro Acosta si è mostrato come sempre senza peli sulla lingua durante il documentario di Dazn. Il talento spagnolo pensa che tutto è accaduto troppo in fretta durante questi primi anni di motomondiale:
“Appena sono entrato in Moto 3 ho avvertito la pressione immensa che c’era su di me. Venivo considerato il miglior talento e tutti si aspettavano qualcosa di speciale da me. Proprio per questo non mi sono potuto godere le piccole cose, non sono cresciuto con calma con un team, ma ero subito lanciato verso il mondiale”.
Il nuovo pilota della KTM crede che se non avesse vinto il mondiale 2021, nel primo anno in Moto 3, tutti sarebbero rimasti delusi da lui. Acosta dice di aver sentito la stessa pressione anche in Moto 2:
“La gente non considerava il grande cambio tra Moto 3 e Moto 2, volevano soltanto vedermi vincere. Stavo andando bene, poi sono successe delle cose che mi hanno fatto dubitare di me”.
A quel punto lo spagnolo ha avuto una crisi: “I risultati non arrivavano e io piangevo sempre, ero frustrato, confuso riguardo il campionato e riguardo le mie abilità da pilota”.
Pedro Acosta si è rifatto l’anno successivo dominando in lungo e in largo il mondiale Moto 2 del 2023 vincendo il titolo con diverse gare di anticipo. Ora si sta preparando per il debutto nella classe regina con la KTM.
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