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Razzismo in NBA: aperta un’inchiesta sul proprietario dei Suns

Charles Barkley parla della vicenda Razzismo-Phoenix Suns

Secondo un rapporto di ESPN pubblicato questo giovedì, la NBA ha aperto ufficialmente un’indagine formale sui Phoenix Suns e sul suo proprietario Robert Sarver in seguito alle accuse di razzismo e misoginia a loro rivolte.

Il comunicato ufficiale della NBA

“Le accuse contenute nell’articolo di ESPN di oggi sono estremamente gravi. Per questo motivo abbiamo contattato lo studio legale Wachtell Lipton per dar inizio ad un’indagine completa”, ha riferito l’NBA in una dichiarazione rilasciata giovedì. “La NBA e la WNBA rimangono impegnate a fornire un posto di lavoro rispettoso ed inclusivo a tutti i dipendenti”, ha garantito la lega nel suo comunicato. “Una volta che l’indagine sarà terminata, i suoi risultati forniranno le basi per qualsiasi azione la lega deciderà di intraprendere”.

L’apertura dell’inchiesta arriva dopo la pubblicazione di un rapporto, a lungo atteso, da parte della ESPN che presentava molteplici accuse di razzismo e misoginia contro Robert Sarver durante il suo mandato di 17 anni come proprietario dei Phoenix Suns. Tale rapporto è basato su interviste con oltre 70 dipendenti attuali ed ex dei Suns.

Robert Sarver si difende dalle accuse

In previsione del rapporto, i Suns in ottobre avevano già negato che Sarver fosse razzista e sessista.

D’altra parte, Sarver, che ha negato ogni genere di accusa, ha definito il rapporto diffamatorio come “impreciso e fuorviante”, secondo NBC Sports. Ha anche accolto con grande favore l’indagine avviata dalla NBA. Di seguito le sue dichiarazioni:

“A questo punto, accolgo con favore un’indagine imparziale della NBA, che potrebbe rivelarsi l’unico modo per riabilitare il mio nome e la reputazione di un’organizzazione di cui sono molto orgoglioso”, ha dichiarato il presidente dei Phoenix Suns.Non ho mai chiamato nessuno o nessun gruppo di persone con la parola n****, né mi sono mai riferito a nessuno o a nessun gruppo di persone con quella parola, né verbalmente, né per iscritto, ha riferito Robert Sarver tramite una dichiarazione rilasciata dai suoi legali. “Non uso quella parola. È ripugnante, brutta e denigrante e contro tutto ciò in cui credo”, ha concluso il proprietario della franchigia dell’Arizona.

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