Andrew Howe, lunghista e velocista di Rieti, ha parlato degli ultimi episodi di razzismo che abbiamo visto in questi giorni.
È di poche ore fa, infatti, la notizia che la FIGC ha aperto un’indagine dopo i pesanti insulti ricevuti da Kalidou Koulibaly durante la partita tra Napoli e Fiorentina giocata a Firenze.
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Le parole di Andrew Howe
Ecco cos’ha detto Andrew Howe nel corso di una recente intervista rilasciata a LaPresse:
“Non se ne può più. Credo che ormai i giocatori di colore se lo aspettino quando entrano in campo e il senso di tutto questo è ridicolo. Il gesto simbolico di inginocchiarsi era fondamentale, perché le persone si devono rendere conto che ora è il momento di dire basta. Ma quel gesto prima delle partite è stato ormai dimenticato, non importa più niente a nessuno” ha dichiarato rabbiosamente Andrew Howe.
“Questa cosa va insegnata da sempre, fin da piccoli. Il calcio è uno sport che fa ‘rosicare’ facilmente e la prima cosa che vanno a trovare le persone ignoranti è insultare e sfociare tutto nel razzismo. La gente pensa che dire queste cose sia pure ‘fico’, ma sono ridicoli e fanno pena. Serve fare qualcosa. L’ignoranza è grande. E non ce ne rendiamo conto abbastanza. Il calcio è lo sport nazionale per eccellenza ed è un po’ lo specchio della nostra popolazione.
È una situazione che va avanti da troppo tempo, si deve sanzionare in modo serio e duro. E’ tutto ridicolo e fa ribrezzo.”
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