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Holger Rune commenta le falle dei test anti-doping

Holger Rune commenta le falle dei test anti-doping

Holger Rune, attuale numero sei del seeding maschile, in una recente intervista ha svelato le criticità che caratterizzano i test anti-doping nel suo sport.

I controlli che vengono effettuati periodicamente rappresentano un momento importantissimo e molto serio nel tennis. I giocatori vengono dunque monitorati regolarmente, tuttavia, il sistema presenterebbe alcune grosse lacune, secondo il ventenne danese.

La finalità è sacrosanta, ma i metodi sarebbero del tutto contestabili. Holger Rune si è legato alla vicenda occorsa al suo collega statunitense Jenson Brooksby, il quale è fuori dai campi da più di 12 mesi, per evidenziare le problematiche che sono legate agli accertamenti di WADA (World Anti-Doping Agency).

Cosa ha dichiarato Holger Rune sui metodi utilizzati nell’anti-doping?

Holger Rune ci ha tenuto a puntualizzare le sue idee, esponendo un episodio personale che l’ha riguardato. La solidarietà con Jenson Brooksby è dovuta all’aver vissuto una stessa esperienza stressante. Il danese ha spiegato sui social media quanto possa essere snervante l’intero processo di controllo in quanto egli, in prima persona, ha sperimentato delle situazioni poco piacevoli in passato.

A tal proposito il ventenne ha dichiarato: “Una volta non ho sentito il campanello della porta di casa mia perché ero in balcone. Devi stare necessariamente seduto davanti alla porta in attesa ogni giorno e per 52 settimane all’anno. Sono super stressato per il possibile arrivo giornaliero di tali ritardatari. Noi viaggiamo molto come atleti”.

Alla luce di quanto esposto, Jenson Brooksby ha voluto esprimere il suo pensiero, affermando: “Uno dei presunti test mancati è avvenuto il 4 giugno 2022 a St. Hertogenbosch, nei Paesi Bassi, due giorni prima dell’inizio del torneo. Al momento del tentativo di test mi trovavo in hotel, luogo nel quale avevo detto che sarei stato, più precisamente nella mia camera d’albergo”.

Le tesi difensive di Holger Rune hanno raccolto consensi anche tra le donne. In particolare la tennista australiana Ellen Perez ha aggiunto: “Non è sempre così semplice partecipare ai test. Ho ricevuto un ammonimento per non aver dichiarato che ero in gara. Il sistema è molto rigido e non prevede vie d’uscita per atleti professionisti, sempre super impegnati”.