In un’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport dopo Tokyo 2020, manifestazione che lo ha visto tra i protagonisti, Marcell Jacobs ha spaziato tra vari argomenti, da come sentiva l’attesa per le gare al rapporto con i colleghi di staffetta.
Tutti pazzi per Marcell Jacobs. È rientrato in Italia l’uomo-simbolo dello sport azzurro in queste magiche Olimpiadi di Tokyo: oro nei 100 metri e nella 4×100, il nuovo re della velocità mondiale è stato anche portabandiera tricolore nella cerimonia dihttps://t.co/sGws8FYXgL pic.twitter.com/wdZYLxtwE7
— Ultimenews24.it (@ultimenews24) August 10, 2021
Marcell Jacobs alla Gazzetta: “Ho corso la staffetta al 90%”
Marcell Jacobs, il velocista azzurro vincitore di due ori a Tokyo 2020, ha parlato alla Gazzetta dello Sport dopo le dolci gioie ottenute nel corso di queste ultime due settimane di gara nella capitale nipponica, a partire dai 100 metri, dove è diventato il primo italiano non solo a correre la finale, ma a vincerla.
“La semifinale era come se fosse una finale anticipata. Mi giocavo tutto. Avevo chiesto anche al mio mental coach come affrontare una situazione simile, e mi ha detto solo di pensare a correre. Per un attimo ho temuto per la partenza di Su Bingtian, ma poi, raggiunta la finale, mi sono divertito.
La finale è stata la gara perfetta, e la cosa che mi ha dato più convinzione non sono state le scarpe, come hanno detto in molti, ma la pista. L’evoluzione tecnologica migliora i materiali. La pista è dura, oltre che molto performante, però va usata con il contagocce e, ora posso dirlo, ho percorso le sessioni della staffetta al 90% a causa di un fastidio al ginocchio causato dalla cartilagine, che mi ha dato tanti problemi”.
Tornando alla 4×100, Marcell Jacobs ha parlato anche dei suoi compagni, definendo Fausto Desalu un fratello, dato che si conoscono da tanto tempo, ed è tornato sul suo rapporto con Filippo Tortu, affermando che i ruoli si sono invertiti e che forse qualcosa ha incrinato la fiducia reciproca, ma che conosce bene il velocista sardo, stimandolo, e che qualche dettaglio non arriva direttamente da lui, ma da qualcuno vicino al centometrista isolano.
Ha inoltre parlato dello scandalo che ha coinvolto il suo ex nutrizionista, finito tra gli indagati di un mercato nero di anabolizzanti, affermando che il tutto è stato risolto tramite una lettera che ha regolato il rapporto tra le due parti, anche se, dopo la vittoria dei 100 metri, aveva millantato, conoscendolo da tempo, di far parte del suo team. Dopo tutto ciò gli è stato chiesto di cambiare idea e di rimuovere ogni riferimento sui social.
Infine, il corridore di Desenzano del Garda con origini statunitensi, ha discusso di tutte le “diffamazioni” ricevute dopo le due vittorie e di come, di contro, aveva ricevuto gli elogi da parte dei suoi avversari e dal mondo dello sport.