CalcioNews

Oriundi in Italia: una questione di sangue

Oriundi in Italia: una questione di sangue

Gli oriundi convocati nella Nazionale Italiana di calcio sono stati sempre molti; ecco una breve carrellata dei nomi più famosi.

L’ennesimo oriundo sta per debuttare nella Nazionale Italiana di calcio: stavolta si tratta di Mateo Retegui, classe 1999, attaccante del Tigres in prestito dal Boca Juniors, una delle squadre più blasonate al mondo. E pensare che Retegui non doveva nemmeno essere convocato.

Roberto Mancini, infatti, si è trovato quasi costretto a convocare il nativo di San Fernando (Argentina) data la carenza atavica di attaccanti italiani: con un Ciro Immobile a mezzo servizio, Gianluca Scamacca ai margini del progetto West Ham, Lorenzo Lucca snobbato nonostante la grande stagione in Olanda con l’Ajax l’unica alternativa era realmente Retegui.

Ma nella storia della Nazionale Italiana di calcio ci sono stati molto oriundi, giocatori nati all’estero ma con chiari (a volte chiarissime) origini italiane. Eccone alcuni.

Gli oriundi convocati dalla Nazionale Italiana

Uno dei più famosi oriundi convocati nella Nazionale Italiana di calcio è stato José Altafini, nato in Brasile nel 1938 dove ha cominciato a giocare a calcio prima di approdare al Milan ad appena 20 anni. Data la sicura discendenza italiana, nel 1961 venne convocato per la Nazionale Italiana non prima di aver vinto il Campionato Mondiale 1958 con il Brasile; purtroppo la sua avventura con la maglia azzurra durò molto poco, dato il fatto che venne ritenuto responsabile dalla stampa italiana della clamorosa eliminazione ai Mondiali 1962 contro i padroni di casa del Cile. In questo breve periodo segnó però 5 gol in 6 partite, un record difficilmente eguagliabile ai giorni nostri.

Un altro degli oriundi più famosi è stato Omar Sivori, nato in Argentina nel 1935 e deceduto nella sua città natale nel 2005. Sivori ha legato il suo nome alla maglia della Juventus mentre con la nazionale argentina ha conquistato il 3° posto nella Copa America 1956 ed il 1° posto l’anno successivo; al pari di Altafini, anche Sivori venne naturalizzato italiano nel 1961 e collezionò 8 reti in 9 incontri. Così come Altafini, anche Sivori venne criticato per l’eliminazione dal Mondiale 1962 ed interruppe quindi il suo rapporto con la Nazionale Italiana.

Tra gli oriundi più recenti non possiamo citare Mauro German Camoranesi, uno degli “eroi di Berlino”, titolare della Nazionale vincitrice dei Mondiali 2006 in Germania. Camoranesi venne convocato dall’allora CT Marcello Lippi dopo un buon campionato (2002/2003) disputato con la maglia della Juventus che lo aveva prelevato dal Verona. Con la Nazionale Italiana Camoranesi vanta 55 presenze (record tra gli oriundi) con 4 gol segnati e nonostante la vittoria della Coppa Del Mondo a Berlino ci si ricorda di lui per il taglio di capelli improvvisato poco dopo la consegna della coppa.

Uno degli oriundi più famosi per le questioni extra campo è invece Pablo Osvaldo, oggi ritiratosi per inseguire la carriera nella musica. Argentino di Lanus, venne convocato nel 2007 quando ancora militava nella Fiorentina dapprima in Under 20 per poi essere convocato nella Nazionale maggiore nel 2011 fino al 2014, collezionando con la maglia azzurra in totale 14 presenze e 4 gol; i limiti caratteriali ed una profonda incostanza tipica dei popoli sudamericani gli impediranno di trovare continuità in campo fino a ritirarsi nel 2020 a 34 anni per inseguire la carriera di cantante.

Osvaldo verrà comunque sempre ricordato per la somiglianza con l’attore Johnny Depp e per la sua esultanza che richiamava quella del suo connazionale argentino Gabriel Omar Batistuta.

Uno degli oriundi che invece in nazionale non ha lasciato il segno è stato Amauri, giocatore che venne convocato per la prima (e unica) volta nel 2010. Attaccante fisico e spettacolare (celebri le sue acrobazie in area di rigore che fecero innamorare Chievo, Palermo e Parma), la convocazione avvenne quando militava nella Juventus: Amauri venne convocato grazie non al suo passaporto ma a quello della moglie, anch’ella di origini italiane, nonostante non avesse mai negato la sua simpatia per la nazionale del Brasile, come dimostra la convocazione del CT Dunga per la partita contro l’Italia alla quale però non poté partecipare a causa del mancato nulla osta della Juventus.

Il Brasile, come abbiamo visto, ha dato molti oriundi alla Nazionale Italiana ma un giocatore in particolare ha fatto particolarmente scalpore: Thiago Motta venne convocato per la prima volta nel 2011 dopo aver già collezionato 3 presenze con il Brasile (oltre ad aver fatto la trafila nelle nazionali giovanili). Questa convocazione fu possibile dopo che la FIFA stessa aveva dato l’ok grazie all’articolo 18 del proprio statuto che permetteva al giocatore di poter giocare con un’altra nazionale.

Thiago Motta collezionerà il 2° posto agli Europei 2012 per poi giocare i Mondiali 2014 come titolare ed anche gli Europei 2016 nella formazione, salvo poi ritirarsi dal calcio giocato subito dopo. Oggi è un apprezzato allenatore di calcio avendo allenato squadre come Spezia e Genoa prima di approdare al Bologna in sostituzione del compianto Sinisa Mihajlovic, scomparso prematuramente alcuni mesi fa.

Uno degli oriundi più discussi negli ultimi anni è Eder, attaccante brasiliano di nascita convocato dal CT Antonio Conte nel 2015 quando militava nella Sampdoria. Con la Nazionale Italiana collezionerà 26 presenze e 6 gol, il più importante dei quali agli Europei 2016 contro la Svezia, regalando la vittoria alla Nazionale ed il 1° posto nel girone; dopo l’addio di Conte rimarrà nella rosa della squadra anche sotto la guida di Giampiero Ventura e verrà travolto dalla critica per la mancata qualificazione ai Mondiali 2018 in Russia.

Recentemente, tra gli oriundi famosi, c’è anche Emerson Palmieri, difensore del West Ham e convocato per la prima volta nel 2017 quando militava nella Roma. A livello giovanile ha vinto il Campionato Sudamericano U-17 col Brasile, gli Europei 2021 con l’Italia (subentrato a torneo in corso all’infortunato Spinazzola) oltre al Bronzo in UEFA Nations League sempre nel 2021. In totale vanta 28 presenze con la Nazionale Italiana ed il suo conteggio è destinato a salire negli anni a venire.

Ma se è vero che esistono gli oriundi italiani esistono anche gli oriundi stranieri, quei giocatori nati in Italia ma convocati da altre Nazionali, per lo più sudamericane. È il caso di Gianluca Lapadula, nato a Torino ma in possesso anche del passaporto peruviano; l’attaccante oggi in forze al Cagliari aveva anche esordito nella Nazionale Italiana sotto la guida tecnica di Giampiero Ventura nell’amichevole contro San Marino nel 2017 segnando anche una tripletta, ma nel 2020 ha accettato la convocazione del Perù.

Con la nazionale sudamericana ha segnato 3 gol nelle qualificazioni ai Mondiali 2022 uscendo però sconfitto ai rigori contro l’Australia nello spareggio intercontinentale.

Un altro degli oriundi “al contrario” è Ernesto Torregrossa, attaccante del Pisa e della Nazionale Venezuelana. Il padre Lirio, ex calciatore del Torino, era infatti nato e cresciuto a Calabozo, città venezuelana di 100.000 abitanti, e pertanto ha dato il passaporto al figlio (nato a Caltanissetta come il fratello minore Raul, attaccante del Brescia). La sua prima convocazione è molto recente, dato il fatto che il CT del Venezuela lo ha convocato lo scorso Novembre per le amichevoli contro Panama e Siria, segnando il pareggio nel minuti di recupero contro i centramericani e segnando il gol vittoria contro gli asiatici.

Quali altri oriundi possono essere convocati da Roberto Mancini? Beh, la scelta per il CT non manca certo: Strefezza (Lecce) è uno dei migliori prospetti della Serie A ma la concorrenza in Nazionale è quantomeno agguerrita (Chiesa, Berardi, Zaniolo, Zaccagni e Gnonto tra gli altri) mentre per Valentin Carboni (Inter) ci sarà da superare le sirene del CT Campione del Mondo Lionel Scaloni; occhio anche a Facundo Colidio, compagno di squadra di Retegui di proprietà dell’Inter, così come tra i convocabili ci sarebbe anche Juan Musso, estremo difensore dell’Atalanta che proprio in occasione dei Mondiali 2022 non è stato convocato dall’Argentina.