In Formula 1 tutti i piloti, ma soprattutto tutti i campioni, hanno portato, portano e porteranno sempre con sé il ricordo della loro prima gara.
L’albo d’oro della celebre competizione targata FIA è costellato da grandi nomi, veterani e leggende tra passato e età attuale. C’è chi si è fatto subito notare vittorioso o meno per le sue grandi doti da pilota, ma anche chi non ha iniziato nel migliore dei modi e che ha aspettato diversi anni prima di conoscere la gloria.
In questo articolo ripercorreremo i primi passi in Formula 1 di tutti e 34 i detentori del titolo di campione del mondo, ossia i primi GP ai quali hanno preso parte, dall’italiano Nino Farina all’olandese e attuale campione Max Verstappen.
Quando debuttarono i campioni di Formula 1?
Quale fu il Gran Premio del debutto di tutti i piloti poi capaci di vincere il Mondiale in Formula 1?
Ecco qui la risposta alla domanda che (forse) non vi siete mai posti. Ovviamente sono stati presi in considerazione solo i GP ufficiali.
Ripercorreremo in seguito i primi GP dei 34 nomi che hanno dominato le piste di Formula 1, dal 1950 fino ad oggi, le loro prime vetture e i loro primi risultati in carriera.
Nino Farina
Quello del campione del mondo del 1950 non fu un vero e proprio debutto: il suo esordio, infatti, coincise con la prima corsa del neonato campionato di Formula 1.
A ottobre di quell’anno Nino spense 44 candeline sulla torta: il primo GP della stagione fu a Silverstone, l’alfiere della Alfa Romeo firmò la pole position e in gara (13 maggio 1950) ottenne una netta vittoria.
Sfortunatamente, quel GP non andò bene per un compagno di squadra di Nino, nonché suo rivale in quel campionato.
Juan Manuel Fangio
Anche la leggenda argentina, iridato nel 1951, 1954, 1955, 1956 e 1957, fece il suo “esordio” a Silverstone nel 1950 (avrebbe compiuto 39 anni il mese dopo).
A bordo di una Alfa Romeo ottenne il terzo tempo in prova ma in gara, in piena lotta per il successo, dovette abbandonare al 62esimo giro a causa della rottura del cambio.
Riuscì a rifarsi nel GP successivo, a Monaco, dove replicò il risultato di Farina in territorio britannico.
Alberto Ascari
Nel 1950 il trentaduenne Ascari (campione nel 1952 e nel 1953) saltò la gara britannica e fece il suo debutto ufficiale a Montecarlo, secondo appuntamento del campionato.
Il giovane Alberto guidava una Ferrari: in qualifica non andò oltre il settimo tempo, ma in gara (21 maggio) chiuse in seconda piazza alle spalle di Fangio.
Mike Hawthorn
L’inglese, campione del mondo nel 1958, disputò il suo primo GP in Belgio, a Spa-Francorchamps, nel 1952 (al volante di una Cooper Bristol privata.
Spa era la terza prova del mondiale, e il giovane ventitreenne ottenne il sesto tempo in griglia (4:58) e in gara (22 giugno, sotto la pioggia) per poi classificarsi quarto.
Jack Brabham
Il mito australiano vinse il titolo nel 1959, nel 1960, nel 1966 e poi fece la storia anche da costruttore.
Debuttò al GP di Aintree in Gran Bretagna nel 1955, il sesto appuntamento della stagione (si corse il 16 luglio), a bordo di una Cooper Bristol.
Brabham aveva 29 anni e in quel fine settimana non riuscì a mettersi in luce (25esimo e ultimo tempo in prova). Fini per ritirarsi in gara al 30esimo giro per la rottura del motore mentre navigava nelle retrovie.
Nemmeno l’anno successivo, nella stessa tappa, riuscì a terminare la gara, questa volta a bordo della Maserati 250F, in quell’anno guidata anche da Stirling Moss a Monte Carlo e a Monza.
Phil Hill
L’esordio del campione mondiale del 1961 fu in Francia, a Reims, nel 1958 (sesto GP della stagione). Si trattò di una corsa drammatica, nota per la prematura morte dell’italiano Luigi Musso, oltre ad essere l’ultima gara di Fangio, prima del ritiro.
L’americano Hill, 31 anni, su Maserati, chiuse 13esimo in prova, e in gara (6 luglio) rimontò fino alla settima piazza.
Sarebbe poi saltato al volante della Ferrari il mese dopo per la tappa in Germania, dove finì nono, e le ultime due date del campionato (Italia e Marocco) dove si classificò terzo.
Graham Hill
Nessuna parentela con l’omonimo Phil per il campione di Formula 1 del 1962 e del 1968.
Graham debuttò a 29 anni al GP di Monaco del 1958 (seconda gara della stagione) su Lotus Climax, ma non andò oltre il 15esimo tempo in qualifica, e in gara (18 maggio) fu costretto al ritiro al 69esimo giro per la rottura del motore.
In quel GP, solo sei piloti riuscirono a tagliare del traguardo. Hill riuscì a rifarsi anni dopo con la BRM, e oltre al titolo di campione divenne noto con il soprannome di “Mr. Monaco” per le sue cinque vittorie consecutive nel corso degli anni ’60.
Jim Clark
Il fenomeno scozzese, iridato nel 1963 e nel 1965, debuttò a Zandvoort, nei Paesi Bassi, nel 1960 (quarta gara della stagione).
A bordo della Lotus Climax: finì 11esimo nelle prove, ma si ritirò in gara (era il 6 giugno) al 42esimo giro per un guasto alla trasmissione.
Clark aveva 24 anni e assistette suo malgrado ad un episodio tragico: in quel GP Dan Gurney, su BRM, uscì di strada per la rottura dei freni e investì fatalmente uno spettatore di 17 anni.
John Surtees
L’uomo capace di vincere il titolo sia in Formula 1 (1964) che nel Motomondiale.
L’inglese debuttò sulle quattro ruote a 26 anni al GP di Monaco del 1960 (seconda prova di quell’annata), al volante di una Lotus Climax. Partì 15esimo in griglia e in gara (29 maggio) abbandonò al 17esimo giro per la rottura della trasmissione.
Nello stesso anno, riuscì almeno a salire sul podio in occasione del GP britannico.
Denny Hulme
L’unico neozelandese capace di aggiudicarsi il titolo mondiale di Formula 1, nel 1967.
Debuttò a Monaco 1965 il secondo appuntamento dell’anno, all’età di 29 anni. Hulme guidava una Brabham Climax e in gara (30 maggio), dopo essere partito ottavo, chiuse nella medesima posizione.
Nella stessa tappa, due anni dopo, vinse il suo primo Gran Premio di Formula 1.
Jackie Stewart
Vinse il titolo di Formula 1 nel 1969, nel 1971 e nel 1973.
Lo scozzese fece il suo esordio in Sudafrica, sul circuito di East London, nel 1965 (era il primo GP della stagione e si corse stranamente il 1 gennaio).
Aveva 25 anni (ne avrebbe compiuti 26 a giugno). Al volante di una BRM partì 11esimo e in gara chiuse sesto, in zona punti.
Jochen Rindt
L’austriaco, morto tragicamente a Monza nel 1970 (unico campione del mondo postumo di Formula 1), fece il suo debutto al GP casalingo di Zeltweg nel 1964, su un tracciato ricavato dalle piste di un aeroporto (l’Osterreichring non esisteva ancora).
Era la settima prova stagionale, e Rindt, 22 anni, guidava una Brabham BRM. Dopo aver ottenuto il 13esimo tempo in prova dovette abbandonare in gara (23 agosto) a causa della rottura dello sterzo al 58esimo passaggio.
Emerson Fittipaldi
“Emmo”, campione del mondo nel 1972 e nel 1974, corse il suo primo GP a Brands Hatch, in Gran Bretagna, nel 1970 (settima tappa del calendario).
Avrebbe compiuto 24 anni a dicembre: quel 18 luglio il brasiliano, su Lotus Ford, chiuse con uno strabiliante ottavo posto dopo essere partito 22esimo in griglia.
Niki Lauda
Uno dei piloti più iconici di tutti i tempi, anche “grazie” al celebre incidente del Nurburgring.
Lauda, iridato nel 1975, 1977 e 1984, esordì al GP di casa del 1971, sull’Osterreichring, al volante di una March Ford (fu la sua unica apparizione in quella stagione).
Era l’ottava gara dell’anno, il giovane Niki (22 anni) partì 21esimo e in gara (15 agosto) dovette ritirarsi dopo soli quattro giri per la rottura del propulsore.
James Hunt
Il mitico rivale di Lauda, campione del mondo nel 1976.
Il donnaiolo Hunt debuttò in Formula 1 a ridosso dei 26 anni al GP di Monaco del 1973, su March Ford del team Hesketh.
Era la sesta gara dell’anno e dopo essere partito 18esimo in gara (3 giugno) si ritirò per la rottura del motore a cinque tornate dalla fine (fu comunque classificato in nona posizione).
Mario Andretti
Vinse il titolo nel 1978, ma il suo debutto in Formula 1 avvenne dieci anni prima al GP casalingo di Watkins Glen: quando l’italo-americano esordì in Formula 1, a 28 anni, era già un campione affermato della Formula Indy (titolo nel 1965 e nel 1966).
E infatti, nel suo primo GP iridato al volante di una Lotus Ford (undicesima tappa del calendario), lasciò il segno: pole position, poi in gara (6 ottobre) abbandonò al 32esimo giro per un guasto alla frizione, mentre si trovava in 13esima piazza a causa di una rottura del musetto che lo obbligò ad una sosta forzata ai box.
Jody Sheckter
L’asso sudafricano, campione nel 1979, esordì anche lui sulla pista americana di Watkins Glen nel 1972 (dodicesima e ultima gara dell’anno) all’età di 22 anni.
Al volante di una McLaren Ford Scheckter si qualificò ottavo e poi in gara (8 ottobre) chiuse nono.
Alan Jones
Il pilota australiano vinse il suo unico titolo nel 1980 ma il suo debutto risale al GP di Spagna del 1975, sulla pista cittadina di Barcellona-Montjuich, al volante di una Hesketh Ford.
Un’edizione drammatica della corsa spagnola, caratterizzata dallo schianto di Rolf Stommelen (causato dalla perdita dell’alettone: l’auto volò in tribuna e uccise cinque spettatori).
Jones, che avrebbe compiuto 29 anni a novembre, esordì nel quarto appuntamento di quell’anno (27 aprile): 20esimo tempo in prova, ritiro al terzo giro per la rottura del motore.
Nelson Piquet
Uno dei più amati in Formula 1 per il suo carattere esuberante e la guida spettacolare.
Il campione del 1981, 1983 e 1987 fece il suo debutto ad Hockenheim nel 1978, su Ensign Ford.
Il GP tedesco era l’undicesimo della stagione, Nelson (26 anni ad agosto) ottenne il 21esimo tempo in prova e in gara (30 luglio) ruppe il motore al 33esimo giro.
Keke Rosberg
Quello del finlandese fu un esordio in Formula 1 molto particolare, quasi drammatico: il campione del mondo del 1982 gareggiò per la prima volta a Kyalami, in Sudafrica, nel 1978 (era la terza gara dell’anno, lui compì 30 anni a dicembre) portando in pista una Theodore Ford.
24esimo tempo in qualifica, poi in gara (4 marzo) dovette ritirarsi al 14esimo giro: una perdita di carburante all’interno dell’abitacolo gli procurò infatti delle ustioni.
Alain Prost
Sicuramente uno dei più forti di tutti i tempi in Formula, in quanto campione nel 1985, 1986, 1989 e 1993.
Il francese iniziò la sua avventura al GP d’Argentina del 1980, su McLaren Ford: era la prima gara dell’anno (13 gennaio), lui partì 12esimo e in gara, con grande lucidità, rimontò fino alla sesta piazza finale.
E non aveva ancora 25 anni (li compì a febbraio).
Ayrton Senna
Cosa dire sul brasiliano, iridato nel 1988, 1990 e 1991? Di lui si sa quasi tutto.
Senna fece il suo esordio in Formula 1 al GP del Brasile del 1984, sul circuito di Rio di Janeiro (era la prima gara della stagione), a 24 anni appena compiuti: guidava una Toleman Hart, in prova firmò il 17esimo tempo e in gara (25 marzo) si ritirò dopo soli otto giri a causa di problemi alla turbina.
Nigel Mansell
Il leone inglese, uno dei più amati dal pubblico, vinse il mondiale di Formula 1 nel 1992 a 39 anni, ma il suo debutto risale al 1980, a 27 anni appena compiuti.
Mansell esordì al GP d’Austria all’Osterreichring, con una Lotus Ford (decima prova di quel mondiale). Il britannico partì 24esimo e in gara (17 agosto) alzò bandiera bianca al 40esimo passaggio per la rottura del motore.
Michael Schumacher
La storia è nota: Spa 1991 (undicesima prova della stagione), Jordan Ford, settimo tempo in prova.
A 22 anni Michael impressionò tutti, ma in gara (25 agosto) non terminò nemmeno il primo giro, a causa della rottura della frizione.
Si sarebbe rifatto, vincendo il titolo di Formula 1 nel 1994, 1995, 2000, 2001, 2002, 2003 e 2004.
Damon Hill
Il figlio di Graham Hill, campione nel 1996, esordì in Formula 1 relativamente tardi: era il GP di Spagna del 1992 (quarta gara dell’anno) e lui viaggiava verso i 32 anni.
Al volante di una Brabham Judd, Damon in quel 2 maggio non riuscì nemmeno a qualificarsi per la corsa.
Il GP del Regno Unito di quell’anno fu il primo della sua carriera, e terminò in quell’occasione 19esimo.
Jacques Villeneuve
L’erede di Gilles Villeneuve, iridato nel 1997, fece lo stesso percorso di Mario Andretti: arrivò in Formula 1 da campione di Formula Indy, e alla sua prima apparizione (Melbourne 1996, prima corsa dell’anno) centrò la pole position al volante della super Williams Renault e in gara sfiorò la vittoria.
Era il 10 marzo, e Villeneuve (che compì 25 anni il mese dopo) dovette accontentarsi del secondo posto a causa di problemi al motore che nel finale lo costrinsero a rallentare.
Mika Hakkinen
Il finlandese, bi-campione mondiale nel 1998 e nel 1999, corse il suo primo gran premio nel 1991, sul cittadino di Phoenix (prima gara della stagione).
A bordo di una Lotus Judd ottenne il 13esimo tempo in qualifica, ma in gara (10 marzo) si ritirò al 59esimo per la rottura del propulsore. Quell’anno Hakkinen spense 23 candeline sulla torta.
Fernando Alonso
Lo spagnolo, campione del mondo nel 2005 e nel 2006, cominciò la sua avventura al GP d’Australia del 2001, a Melbourne al volante di una Minardi Asiatech/Ford.
La prima gara di quel campionato: Alonso chiuse 19esimo in qualifica e il giorno della gara (4 marzo) portò la macchina al traguardo, in 12esima piazza. Non aveva ancora compiuto 20 anni.
Kimi Raikkonen
Anche il finlandese (iridato nel 2007) esordì a Melbourne nel 2001, con una Sauber Petronas/Ferrari.
Partì 12esimo e in gara recuperò fino al sesto posto, entrando in zona punti. Aveva 21 anni (ne compì 22 a ottobre).
Lewis Hamilton
L’attuale leader della Mercedes, nonché sette volte iridato di Formula 1 (2008, 2014, 2015, 2017, 2018, 2019, 2020) come Schumacher, esordì a Melbourne nel 2007 alla guida di una McLaren.
Quarto tempo in prova, poi in gara (18 marzo) riuscì a conquistare il terzo gradino del podio, a 22 anni da poco compiuti.
Jenson Button
Colui che vinse il titolo nel 2009 grazie ad una Brawn “speciale”, debuttò al GP d’Australia del 2000 a soli 20 anni, al volante della Williams BMW.
Non andò bene in prova (21esimo tempo) mentre in gara fu abbandonato dal motore al 46esimo passaggio.
Sebastian Vettel
Il tedesco, campione di Formula 1 nel 2010, 2011, 2012 e 2013, esordì al GP degli Stati Uniti ad Indianapolis nel 2007 (settima gara dell’anno).
Avrebbe compiuto 20 anni il mese dopo. Vettel, con la Sauber BMW, ottenne il settimo tempo in qualifica e in gara (17 giugno) chiuse ottavo, entrando in zona punti.
Nico Rosberg
Anche lui, come Damon Hill, vinse il titolo di Formula 1 ripercorrendo le orme del padre.
Nico, campione del mondo nel 2016, disputò la sua prima gara al GP del Bahrain del 2006 (prima tappa di quel campionato) al volante di una Williams Cosworth: 12esimo tempo in qualifica e settima posizione al traguardo.
Quel 12 marzo il tedesco era un ventenne (ne compì 21 a giugno).
Max Verstappen
Il campione del mondo in carica di Formula 1 debuttò giovanissimo tra i grandi: GP d’Australia 2015 (su Toro Rosso), quando nemmeno era maggiorenne.
12esimo tempo in qualifica (11esimo posto sulla griglia di partenza), ma in gara dovette ritirarsi per problemi al motore.