SBK: botta e risposta sui social tra il leader del mondiale Alvaro Bautista e Scott Redding con quest’ultimo che chiede la regola sul peso minimo.
Il pilota inglese del team ufficiale BMW, sul suo profilo Instagram ha voluto riprendere un dibattito che aveva già iniziato qualche mese fa, lamentandosi di nuovo del peso del leader del mondiale MOTUL WorldSBK Bautista.
L’ex pilota della Ducati ha rimarcato l’enorme differenza di peso tra lui e lo spagnolo del team Aruba.it incacando a gran voce una regola sul peso minimo moto/pilota, cosa che ha provocato anche la risposta del diretto interessato.
Redding invoca di nuovo il peso minimo in WorldSBK, la risposta di Bautista
Continua la polemica lanciata qualche mese fa da Scott Redding, pilota BMW sull’enorme differenza di peso tra lui e il leader del mondiale WorldSBK Alvaro Bautista.
Redding ha postato una foto sul suo account Instagram che ritrae lui e Bautista segnando il loro peso: Redding 93Kg e il pilota Ducati a soli 66 Kg scrivendo:
“Dovrebbe esserci un limite di peso minimo per i piloti nel 2023? In Superbike è stato fatto un ottimo lavoro nel creare un grande spettacolo, ma perché non c’è un limite di peso minimo per i piloti? […]
Potete vedere il chiaro vantaggio che un pilota estremamente più minuto guadagnerà su un rettilineo, in genere dai 2 ai 4 decimi. Quando dieci piloti sono racchiusi in un secondo, questo 0.2 su un rettilineo fa la differenza.
Oltre al guadagno di velocità, un pilota più leggero non consuma la stessa quantità di gomma di un pilota più pesante. Infatti, alla fine della gara, i piloti più leggeri avranno probabilmente più aderenza rispetto agli altri, il che significa più probabilità di vittoria […]
Penso solo che il campionato debba essere il più equo possibile. Probabilmente riceverò tante critiche, ma va bene così perché qualcuno deve parlarne”.
Puntualmente è arrivata la risposta seccata del leader del mondiale SBK Alvaro Bautista commentando proprio il post di Redding:
“Limitiamo anche la forza allora. I piloti piccoli hanno meno forza per muovere la moto e guidare in curva, ma questo non è un problema per i piloti grossi.
Se si pone dunque un limite per una cosa, bisogna porlo anche per quest’altro. Penso che sia più importante concentrarsi e sfruttare i punti forti di sé stessi, cercando di minimizzare i punti deboli.
Ma è più facile trovare scuse esterne che lavorare duramente e accettare la realtà. È la prima volta nella mia carriera che gli altri piloti si lamentano del peso dei piloti”.
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