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VALORANT: pro gamer agli arresti in carcere

VALORANT: pro gamer agli arresti in carcere

Un pro gamer di VALORANT ha ricevuto l’avviso di detenzione in carcere per aver truccato un partita del proprio Team.

La notizia arriva da Singapore, dove Malcolm Chung Wai Kiat avrebbe deliberatamente truccato un partita del suo Team per aiutare un altro pro-player, Ryan Tan Shern, e racimolare quindi una somma vicina ai 5.000$ come frutto di una scommessa.

Come risultato dell’indagine, i due giocatori professionisti di VALORANT sono stati ritenuti colpevoli e pertanto dovranno sottoporsi a misure detentive molto strette oppure a periodi molto lunghi di riabilitazione per scongiurare che questo tipo di azioni possano ripresentarsi in futuro. Non è però la prima volta che il circuito professionistico dello sparatutto di Riot Games viene colpito da uno scandalo scommesse.

La ricostruzione dello scandalo scommesse di VALORANT

Chun e Tan si conoscono da molto tempo, avendo giocato anche insieme a Counter-Strike: Global Offensive. Dalle ricostruzioni, sembrerebbe che Tan abbia dato del denaro in prestito a Chung oltre ad aver chiesto ulteriore denaro al fratello prima di trasferire il denaro a Chung stesso, all’epoca dei fatti capitano del Team Resurgence Esports di VALORANT. Sempre secondo quanto riportato dall’accusa, Chung avrebbe utilizzato il denaro per piazzare 5 scommesse contro il suo stesso Team che di lì a poco avrebbe giocato un’importante match.

Il match di VALORANT in questione è quello che vide i BlackBird Ignis battere i Resurgence Esports per 2-0, mostrando molti errori anche grossolani. Sembrerebbe infatti che Chung abbia chiesto ai compagni di perdere appositamente di modo da poter incassare una cifra di 5.000$ da ripartire tra Tan, suo fratello e se stesso. Nel Giugno del 2021 Resurgence Esports aprì un esposto formale alla polizia di Singapore per “sospetta combine di risultati sportivi”, aprendo di fatto l’indagine contro Chung e Tan.

La sentenza definitiva è arrivata in questi giorni: sia Chung che Tan sono stati giudicati colpevoli e condannati a due diversi tipi di condanne; mentre Chung dovrà scontare 4 mesi in carcere, andando definitivamente a minare la sua carriera di pro player di VALORANT, Tan dovrà sottoporsi ad un allenamento riformativo (pratica molto comune da quelle parti, che porta la persona giudicata dipendente da qualcosa a disintossicarsi attraverso un rigido protocollo) per un periodo di 6 mesi.

Come detto in precedenza, però, questo non è l’unico caso di combine nel circuito competitivo di VALORANT. Nel Luglio del 2021 un giocatore del Team Bliss, junglewOw, perse di proposito un match sulla quale lui ed un suo amico avevano scommesso una cifra importante; rispetto però alla sentenza di Chung e Tan, i due ragazzi australiani sono stati messi sotto osservazione per buona condotta oltre ad essere stati costretti a restituire la cifra vinta (circa 4.500$) alla compagnia di scommesse ed a donare cifre di denaro alle associazioni che si occupano di recupero di persone ludopatiche.

In tutto questo marasma manca però la voce di Riot Games, casa sviluppatrice di VALORANT. La casa di produzione americana non ha commentato ne preso provvedimenti nei confronti dei giocatori anche se c’è da dire che tutti i giocatori coinvolti non hanno preso parte a tornei competitivi nell’ultimo anno.