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La Blind Zone preoccupa gli ex giocatori NFL

La Blind Zone preoccupa gli ex giocatori NFL

La Blind Zone pubblica un nuovo studio in cui mette in risalto le differenze del cervello tra ex atleti di Football Americano e sport senza contatto.

Un recente studio effettuato dalla John Hopkins Medicine mostra di aver trovato alti livelli di una proteina di riparazione (TSPO) in molti ex atleti NFL. La TSPO è presente in ogni essere umano a livelli bassi, ma aumenta il suo livello dopo che si è subita una lesione cerebrale, in modo da facilitare il recupero.

Tuttavia, lo studio pubblicato dalla Blind Zone rivela che la TSPO in molti ex giocatori NFL rimane ad alti livelli anche 17 anni dopo l’infortunio, le lesioni cerebrali rimangono e si presentano problemi di memoria.

Gli ex giocatori della NFL preoccupati dalla Blind Zone?

In questo studio pubblicato della Blind Zone si sono sottoposti 27 ex giocatori della NFL e 27 atleti (nuotatori) che nella loro carriera non hanno fatto sport senza contatto.

I partecipanti sono stati tutti di sesso maschile in un’età compresa tra i 24 e i 45 anni. Gli atleti si sono sottoposti per cinque anni – precisamente dall’Aprile 2018 a Febbraio 2023 – a scansioni MRI e PET con valutazione cognitiva e test di memoria.

L’esito vede negli ex giocatori della NFL dei risultati nettamente inferiori rispetto agli ex nuotatori dal punto di vista dell’apprendimento, dell’attenzione e della memoria (oltre ad alti livelli di TSPO).

Il dottor Coughlin commenta: “Questo studio dimostra una netta differenza cognitiva tra coloro che hanno partecipato a sport in cui ci sono traumi cranici anche di basso livello, inclusi gli addestramenti militari, rispetto a coloro che non ne hanno preso parte”.

Coughlin aggiunge che si impegneranno a monitorare la situazione riguardo gli alti livelli di TSPO e studieranno i fattori scatenanti di ciò per cercare di salvaguardare la salute degli sportivi. Non esclude l’utilizzo di antinfiammatori se necessario.

Questa nuova indagine pubblicata dalla Blind Zone conferma la preoccupazione degli esperti riguardo la salute di tutti gli atleti di sport in cui sono previste collisioni e contatti, ad esempio: Football Americano, Calcio, Sport da Combattimento, Rugby che possono portare a forme di demenza.

L’obiettivo è quello di cercare di offrire informazioni dettagliate riguardo le procedure da seguire dopo continue lesioni cerebrali con un periodo di riposo stabilito e il possibile utilizzo di appositi farmaci.

 

 

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