Domenicali è desideroso di garantire un pilota USA nella Formula 1, ma spera di non andare incontro ad un effetto “boomerang” con piloti mediocri.
La F1 ha annunciato la scorsa settimana che avrebbe aggiunto un terzo gran premio negli Stati Uniti al calendario dal prossimo anno, svelando i piani per una gara notturna su strada a Las Vegas.
L’aggiunta del Gran Premio di Las Vegas arriva prima dell’evento inaugurale di quest’anno a Miami. Le nuove gare si uniscono al già esistente Gran Premio degli Stati Uniti ad Austin, Texas, e tutti e tre hanno accordi pluriennali in atto.
L’interesse dei fan statunitensi è cresciuto significativamente negli ultimi anni, aiutato dal successo della serie Drive to Survive su Netflix. Ma, in tutto questo, non c’è stato un pilota americano in F1 dai tempi delle apparizioni di Alexander Rossi sulla Manor verso la fine della stagione 2015.
Parlando al lancio della gara di Las Vegas, il CEO e presidente della F1 Domenicali ha affermato che, mentre assicurarsi un pilota americano era “importante”, il nuovo pilota “deve essere reale, non un pilota che faccia presenza”, diffidando da un pilota che non fosse duraturo anche nel rendimento.
Domenicali: dobbiamo evitare l’effetto boomerang
Domenicali ha proseguito nella dichiarazione con: “È importante che sia veloce, perché naturalmente sono i piloti quelli che fanno la differenza”.
“Sono i protagonisti a cui tutti i tifosi sono legati. Si legano direttamente a loro ed è qualcosa che sarà sempre un riferimento”.
“Ma il pilota deve essere reale. Deve essere veloce, altrimenti sarà un boomerang. Ecco perché stiamo lavorando anche con la federazione americana per investire in questo. – Ha proseguito Domenicali
“È sicuramente un viaggio che non è facile da realizzare. Ci vorrà del tempo, ma è nel nostro obiettivo. Avrà sicuramente un effetto enorme su tutti.
“Ecco perché stiamo lavorando insieme, rispettando i ruoli, chi dal punto di vista commerciale, chi da quello dell’organizzatore e altri come promotori. Tutti quelli che vogliono sviluppare il business della F1 negli Stati Uniti”.
Greg Maffei: “Un team e un pilota USA sarebbero perfetti”
Il CEO di Liberty Media Greg Maffei ha sottolineato che la F1 ha già una squadra americana, con la Haas che è di proprietà del co-proprietario del team NASCAR Gene Haas e ha una base a Kannapolis, North Carolina.
“Penso che avendo un evento come questo a Las Vegas, tutte le altre cose che stiamo facendo negli Stati Uniti, sta solo portando avanti la possibilità di avere presto un pilota americano in pista”, ha aggiunto Maffei.
Rimane l’interesse del proprietario del team IndyCar Michael Andretti per la creazione di una scuderia di F1, per la quale si è già impegnato a schierare un pilota americano sotto forma di Colton Herta. Herta testerà una macchina McLaren F1 quest’anno come parte di un accordo di sviluppo in atto con la squadra.
L’ultimo pilota americano a tempo pieno in F1 è stato Scott Speed, che ha corso per la Toro Rosso attraverso il 2006 e la prima metà del 2007. Emblema di quanto dichiarato da Domenicali: poco veloce e non incline al pubblico.