Jean Todt, presidente della FIA, ha dichiarato che la Formula E merita più copertura mediatica.
Formula E: le dichiarazioni di Jean Todt, presidente della FIA
Nella stessa giornata in cui annunciava la nascita della categoria GT elettrica targata FIA (di cui non si conosce ancora il nome), il presidente delle Federazione Jean Todt ha parlato della copertura mediatica della Formula E. Al momento, solo BBC Two (Inghilterra), SAT.1 (Germania) e le italiane Sky Italia e Mediaset offrono questo servizio ai telespettatori.
Lo stesso Todt, parlando di come i giornali locali abbiano quasi snobbato l’E-Prix di Roma, ha dichiarato: “La Formula E sta avendo un grande sviluppo. Ma dobbiamo continuare a fare pressione, ad avere una copertura mediatica massiccia se vogliamo arrivare al cuore dei fan. Se vogliamo proporre la mobilità elettrica nelle città di tutto il mondo, la Formula E è l’arma in più; abbiamo tutti gli ingredienti per portare in scena un Campionato avvincente ma abbiamo bisogno che sia ben pubblicizzato.”
L’ex Amministratore Delegato della Ferrari, a capo della FIA dal 2009, ha aggiunto: “Delle volte mette un po’ di amarezza vedere un giornale o una rivista conosciuta non parlare della Formula E. Questo Campionato si merita molto di più se vogliamo migliorarlo; per migliorare c’è bisogno di tutti. I team ci sono, i premi anche, tutte le specifiche delle vetture sono disponibili…l’unica cosa che ci resta da fare è informare e creare interesse. E’ un Campionato di nicchia non paragonabile a nessun altro, dobbiamo essere sicuri di trasmettere questo messaggio anche attraverso i media.”
Oltre a Jean Todt, è intervenuto anche il CEO della Formula E che ha aggiunto: “Non siamo più la novità. C’è sempre tanta curiosità nei confronti delle novità, siamo come degli adolescenti; abbiamo tutto, ma ci sono solo poche persone molto razionali che capiscono l’importanza della Formula E. E’ una questione di priorità da cambiare: in Germania preferiscono vedere la pallamano piuttosto che il nostro Campionato, così come in Polonia lo sci di fondo piuttosto che la Formula E. Dobbiamo presentarci nel migliore dei modi se vogliamo essere promotori del nostro messaggio anche in queste nazioni.”